I componenti della delegazione messinese di fronte al presidente della Stretto di Messina si sono mostrati decisi a far valere il ruolo della città nell'ambito del progetto: vogliamo certezze di finanziamento sulle opere connesse. Ciucci si mostra disponibile al dialogo e martedì sarà di nuovo in città
Oltre due ore di confronto per ottenere garanzie e certezze sul ruolo che Messina vuole e deve ricoprire nel progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto. Seduti al “tavolo romano” della sede dell’Anas (e non della Stretto di Messina come inizialmente stabilito), la delegazione messinese, composta dal presidente della Commissione Ponte Nicola Barbalace, dal presidente del consiglio Pippo Previti e dal consigliere Bruno Cilento (cui si sono spontaneamente aggiunti, i consiglieri Caprì e Zuccarello), il presidente Ciucci (in veste di commissario straordinario per le opere propedeutiche alla realizzazione del Ponte), il direttore generale della Stretto di Messina Fiammeghi, due componente dell’ufficio legale della SdM e l’ing Marconi per Rfi.
Tanti gli argomenti affrontati nel corso dell’incontro: moderatamente soddisfatti i rappresentanti del Comune di Messina: «E’ stato un confronto utile – commenta Barbalace – perché per la prima volta si è parlato in modo chiaro e abbiamo messo davanti a tutto le priorità cittadine e i punti fermi su cui non abbiamo intenzione di cedere, soprattutto considerando che la firma dell’Accordo di Programma Quadro (da parte di tutti gli enti coinvolti, ndr) è necessario per la successiva approvazione del progetto da parte del Cipe». Ed è proprio su questa “postilla”, che il Comune di Messina, così come la Provincia e gli altri enti locali della sponda calabra, intendono far valere la propria posizione.
«Prima di tutto – afferma Barbalace – abbiamo chiesto che venga riformulata l’espressione dell’Atto Integrativo all’Accordo in cui si scrive che “in sede di redazione dell’atto integrativo non si è potuto necessariamente tenere conto delle richieste avanzate dal Comune di inserire nell’Accordo l’impegno al finanziamento e alla realizzazione delle opere connesse”. Sebbene infatti Ciucci abbia affermato che tale frase dipenda solo dal fatto che non è nell’Accordo di Programma che vanno discussi eventuali impegni di spesa, bensì nel progetto definitivo – spiega il presidente della Commissione Ponte – abbiamo comunque chiesto che venga già inserito un riferimento rispetto alle successive risorse da investire».
Ma veniamo al punto centrale, ovvero i finanziamenti alle opere connesse e compensative previste dalla delibera approvata dal consiglio il 25 gennaio del 2010: «La richiesta principale e rispetto alla quale Ciucci si è mostrato abbastanza disponibile al dialogo – concordano i tre rappresentanti messinesi – riguarda la previsione di un fondo per la progettazione delle opere da realizzare nel territorio di Messina, che venga “alimentato” dal Ministero del Tesoro. Il governo deve assumersi degli impegni ben precisi. L’obiettivo è che in fase di approvazione del progetto, il Cipe preveda un fondo destinato proprio a questo». Una garanzia messa nera su bianco affinché la città dello Stretto, diversamente da quanto mostrano i fatti, possa contare su un proprio “capitolo” . Tra le richieste anche la modifica di quella parte dell’art 6 che nella versione “rinnovata” dell’Accordo prevede la realizzazione della seconda canna dello svincolo Giostra-Annunziata a carico del Comune di Messina e che invece nel documento del 2003, all’art. 8, ricadeva tra gli interventi della Regione insieme al nuovo svincolo di Curcuraci e alla Strada Panoramica. «Inoltre – aggiunge il presidente Previti – abbiamo ottenuto garanzie che tra i componenti del Comitato di Vigilanza vengano inseriti anche i sindaci dei Comuni interessati ai lavori».
Poche risposte invece sul futuro dell’Officina Grandi Riparazioni: «Abbiamo sottolineato l’importanza della questione – affermano i componenti della delegazione – ma ci è stato risposto che la vicenda deve essere affrontata con Trenitalia, magari in un ulteriore incontro, a cui però chiediamo prenda parte anche la Stretto d Messina, visto che, a propria volta, i rappresentanti della società di trasporto “giustificano” la dismissione dell’impianto sulla base di quanto previsto dal progetto di realizzazione dell’opera».
Il fine settimana lascerà a tutti il tempo per riflettere in vista della conferenza di Capigruppo che la “delegazione romana” ha deciso di convocare per lunedì: «Relazioneremo al Consiglio su quanto avvenuto e il giorno stesso parleremo con Buzzanca. Per martedì, invece, abbiamo ottenuto che Ciucci sia a Messina per ridiscutere tutto anche alla presenza del primo cittadino e del presidente della Provincia. Al tempo stesso però – concludono Barbalace, Previti e Cilento – è necessario chiamare a raccolta tutta la deputazione nazionale, a prescindere da ogni appartenenza politica, perché faccia valere il proprio ruolo anche in vista delle modifiche che abbiamo richiesto». Diversamente da quanto avvenuto finora.
Tanti gli interessi messi sui piatti di una bilancia che deve cercare di rimanere il più possibile in equilibrio: il “peso” rappresentato dalla firma all’Accordo di Programma da parte di tutti gli attori coinvolti, si fa sentire, e non poco: gli enti locali sanno che solo così potranno veramente far valere le proprie ragioni, i rappresentanti della Stretto di Messina ne sono altrettanto consapevoli e sperano di non scontentare nessuno per centrare l’obiettivo. Una comunione d’intenti che rischia però di procedere su due binari paralleli. Anche perché di certezze sembrano essercene ben poco, sia sull’una che sull’altro “sponda”, e stavolta non si parla di Sicilia e Calabria. ELENA DE PASQUALE
Vorrei chiedere a qualcuno ben informato… Da quale strada pensano di trasportare a Valdina gli inerti??? Dalla S.S. 113??? Oppure tramite autostrada quindi attraversando tutta la panoramica??? Oppure c’è in mente qualcos’altro di “eccezionale” ed io non sono informato… Grazie!