La Corte d'Assise di Messina ha deciso il carcere a vita per Antonio De Pace, l'infermiere calabrese che ha ucciso la giovane di Favara a Furci Siculo
MESSINA – E’ il carcere a vita la condanna decisa dalla Corte d’Assise di Messina per Antonio De Pace, il giovane del vibonese in carcere per il femminicidio di Lorena Quaranta. Dopo una lunga camera di consiglio, la Corte ha pronunciato la sentenza intorno alle 16 davanti un’aula “gelata” malgrado il gran caldo, alla presenza dello stesso imputato dietro le sbarre, della famiglia di Lorena e dei familiari di Antonio.
Due famiglie ormai lontane ma dilaniate da una stessa tragedia ed entrambe incapaci di darsi una ragione a quello che è accaduto, quella notte del 31 marzo 2020, nella villetta di Furci Siculo dove la giovane di Favara, specializzanda al Policlinico di Messina, viveva con l’infermiere calabrese.
Alla lettura della sentenza, i familiari di Lorena si sono sciolti in lacrime, mantenendo comunque il contegno che li ha sempre contraddistinti. Trincerato nel silenzio, anche in questa occasione, l’imputato.
“Giustizia è fatta – commenta alla lettura del verdetto l’avvocato Giuseppe Barba che assiste i Quaranta – Lorena oggi è accanto a noi”. De Pace è stato difeso dagli avvocati Salvatore Silvestro e Ilaria Intelisano, che hanno più volte chiesto il riconoscimento della semi infermità per l’infermiere.
La Corte (presidente Massiliano Micali) ha escluso le aggravanti della premeditazione e della convivenza e disposto, oltre al risarcimento, la provvisionale da liquidare subito alle vittime: 50 mila euro ciascuno per i genitori di Lorena, 30 mila euro ad ogni fratello. Sarà risarcito anche il Centro donne antiviolenza di Messina, rappresentato dall’avvocato Maria Gianquinto, con 3600 euro per le spese sostenute.
Questa è la sentenza GIUSTA per avere GIUSTIZIA!!!!!!