Il Comitato Salviamo Galati Marina denuncia un rimpallo di responsabilità sulla fine del lavori di messa in sicurezza del litorale e chiede intervento del commissario Santoro
MESSINA – Il Comitato Salviamo Galati Marina lancia l’ennesimo appello affinché non cali l’attenzione sulle condizioni di emergenza ed invivibilità in cui versa la zona. La fine dell’opera di messa in sicurezza del litorale, avviata ad ottobre, sembrava prossima, invece ci si trova dinanzi all’ennesimo fermo.
“Ci siamo adoperati per ottenere risposte certe interloquendo con le istituzioni – spiegano dal Comitato -, ma, purtroppo, abbiamo dovuto accettare l’amara verità di essere di nuovo al centro di una contesa e di un rimpallo di responsabilità”.
Le tempistiche dei lavori
“Il cantiere – riepiloga il Comitato Salviamo Galati Marina – ha subito un arresto dal 7 dicembre al 7 febbraio, momento in cui si è assistito alla ripresa dei lavori che, nell’arco di circa 20 giorni, hanno permesso il completamento del quinto pennello. Alla luce di quanto detto, si deduce che dalla fine di febbraio il cantiere è come se fosse stato abbandonato, cosa che ha determinato turbamento e preoccupazione nella comunità messinese, residente a Galati Marina, che non può astenersi dall’osservare, giorno dopo giorno, lo stato di degrado e di abbandono in cui versa la spiaggia.
Siamo quasi alla fine di marzo, il tempo corre veloce, l’estate si avvicina e sia i residenti che i turisti abituali del luogo temono che, per l’ennesima stagione, la balneazione a Galati rimanga solo un’utopia. Inoltre chi ha subito danni alle proprietà oggi ha l’esigenza di ripristinare un adeguato e dignitoso stato dei luoghi oltre che delimitare le proprietà, cosa che richiederà anch’essa tempo e, se questa condizione attuale dovesse perdurare a lungo, si prefigurerà uno stato di violazione della privacy e di rischio per la sicurezza degli abitanti”.
Il rimpallo di responsabilità
Con la realizzazione di 5 pennelli, i lavori previsti dal contratto sono stati ultimati, tuttavia il cantiere non è stato chiuso, perché, grazie ad un risparmio rispetto al totale della somma di impegno prevista, lo scorso 3 marzo è stata proposta una perizia di variante suppletiva per la realizzazione degli ultimi tre o quattro pennelli.
Il Comitato si è chiesto a che punto dell’iter fosse quest’ultima perizia. Dal responsabile unico del procedimento e dal direttore dei lavori sono arrivate “motivazioni di tipo organizzativo come la mancanza di disponibilità di massi o, addirittura, la mancata fornitura di gasolio per i mezzi”.
Chiesto intervento dei commissari del Comune
“A questo punto – concludono dal Comitato – non possiamo che appellarci anche ai neo insediati Commissari del Comune, Leonardo Santoro, Mariella Vinci e Francesco Milio, a cui abbiamo già indirizzato una richiesta di incontro urgente. Nell’intento di garantire la difesa e la sicurezza degli abitanti del luogo oltre che a monitorare affinché quest’opera venga conclusa esortiamo le istituzioni a far sì che si possa procedere speditamente verso la chiusura lavori e cogliamo l’occasione per ricordare che, come da contratto, il termine lavori sarebbe previsto per il 14 aprile, a 365 giorni dalla consegna dei lavori al Consorzio stabile Vitruvio scarl”.