Il monitoraggio dell’attività vulcanica, dopo l'eruzione di ieri
STROMBOLI – Dopo la spettacolare eruzione che, da ieri mattina, ha interessato lo Stromboli giungono le rilevazioni nella notte ad opera della sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. In una nota, l’Ignv etneo spiega come i flussi lavici abbiano arrestato la propria corsa verso il mare e come in generale l’attività vulcanica stia rientrando: «Durante la notte – scrive l’Ignv – si sono osservati modesti crolli presumibilmente dovuti all’erosione dei canali dei flussi lavici che si sovrapponevano. Dalle osservazioni su terreno di personale Ingv risulta che continuano i crolli e i flussi lavici , poco alimentati, non raggiungono più il mare e si attestano a metà costa a circa 400 m slm. Anche dalle parziali e discontinue immagini delle telecamere di sorveglianza, dovute soprattutto alle avverse condizioni meteo, si osserva che è diminuita l’alimentazione della colata».
La nota, quindi, prosegue attenzionando l’attività sismica della zona: «Dal punto di vista sismico, nelle ultime 24 ore, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato varie fluttuazioni, oscillando, principalmente, nei livelli medio-basso e medio-alto, ed ha raggiunto il livello dei valori alti tra le 10 e le 11 UTC e intorno alle 16:30 UTC di ieri. Attualmente, l’ampiezza del tremore si attesta nel livello medio-basso». Attualmente permane ancora attivo lo stato di allerta arancione diramato dal Dipartimento di Protezione Civile, ma già nelle prossime ore potrebbero giungere ulteriori notizie. Intanto si continua a monitorare la situazione.
Ieri il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, aveva invitato in via precauzionale la popolazione a non uscire di casa ma dall’isola gli abitanti si dicono tranquilli. Sui social sono diverse le testimonianze degli abitanti che parlano di come “Iddu” – l’appellativo riservato allo Stromboli – si stia soltanto facendo sentire come di consueto.