Esami avvocato, il sito del Dicastero "fa acqua". La segnalazione da Messina

Esami avvocato, il sito del Dicastero “fa acqua”. La segnalazione da Messina

Alessandra Serio

Esami avvocato, il sito del Dicastero “fa acqua”. La segnalazione da Messina

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giovedì 13 Maggio 2021 - 17:47

I dati personali dei candidati all'esame per avvocato on line in chiaro sul sito del ministero. Fratelli d'Italia: "Violata la privacy"

Parte da Messina la segnalazione su problemi al sito del Ministero della Giustizia che espone dati sensibili dei candidati all’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato, in violazione della legge sulla privacy.

A farlo notare sono infatti gli esponenti messinesi di Fratelli d’Italia gli avvocati Francesco Rizzo, Piero Adamo, Dario Carbone e il dottor Andrea Fiore – rispettivamente componente dell’Assemblea nazionale, presidente e vice presidente del circolo dello Stretto e coordinatore di Gioventù Nazionale per Messina.

Da ieri sera migliaia di giovani colleghi accedendo alla propria area personale hanno visualizzato la pagina personale e le comunicazioni riferite ad altri candidati, appartenenti ad altre Corti d’Appello, venendo a conoscenza di dati personali come indirizzo mail, numero di telefono, codice fiscale e residenza, il tutto in spregio palese alla normativa relativa al diritto alla privacy ed alla tutela dei dati sensibili“, spiegano.

Non è accettabile che il sistema informatico di un Dicastero vada in tilt provocando la fuga di dati personali di migliaia di giovani colleghi. Abbiamo prontamente informato il collega On.le Andrea Delmastro delle Vedove che ha immediatamente predisposto una interrogazione parlamentare a risposta scritta all’On.le Marta Cartabia, Ministro della Giustizia.” dichiarano Rizzo e Adamo.

I giovani colleghi che dovranno sostenere l’esame di abilitazione alla professione forense continuano ad essere bistrattati e presi in giro dopo mesi di rinvii, comunicazioni tardive e disorganizzazione. Riteniamo che i praticanti avvocati meritino rispetto ed è per questo che abbiamo richiesto anche alle Istituzioni Forensi una netta presa di posizione ed un intervento a tutela della classe forense che verrà.” concludono Carbone e Fiore.

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