“Magris, chi era costui?”. Le reazioni degli studenti alle tracce dei temi

“Magris, chi era costui?”. Le reazioni degli studenti alle tracce dei temi

Marco Ipsale

“Magris, chi era costui?”. Le reazioni degli studenti alle tracce dei temi

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mercoledì 19 Giugno 2013 - 17:26

Su facebook, pesanti critiche soprattutto per l’ambito letterario. La maggior parte dei maturandi ha preferito affrontare l’ambito socio-economico o quello tecnico-scientifico. Domani, la seconda prova di settore

“Ma tu sai chi è Magris? Uno che non è ciccionis”. Le battute, anche irriverenti, si sprecano su facebook per commentare le tracce dei temi di oggi, primo giorno degli esami di maturità 2013.

Il riferimento è a Claudio Magris, scrittore triestino 74enne che, nel 2005, ha pubblicato il saggio “L’infinito viaggiare”, da cui è tratta una delle tracce. La letteratura contemporanea non rientra spesso tra le materie di studio nelle scuole e così, in molti, sono rimasti spiazzati.

I commenti dei ragazzi impegnati oggi sono quasi tutti sullo stesso tenore. “Le tracce erano difficilissime – si legge”. Ed ancora: “Abbiamo studiato tutto il ‘900 e spunta uno sconosciuto”. C’è anche chi ha realizzato vignette con protagonista il ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, interprete di “Tu lo conosci Magris?”, in riferimento al film del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, “Tu la conosci Claudia?”.

In pochi sono rimasti soddisfatti, anche in relazione alle previsioni ed al confronto con gli anni passati. “Gli anni scorsi le tracce erano decisamente più semplici. Adesso Magris è diventato famoso. Sì, per aver sconvolto i maturandi 2013”. Alcuni ci vanno giù pesante, altri esprimono il loro malcontento misto a rammarico: “Che nervoso. Un anno a prepararsi sull’analisi del testo, studiare pure le virgole dei testi dei vari autori e poi esce l’impensabile. C’è qualcuno che ha avuto il coraggio di farlo?”.

Ed infatti la maggior parte degli studenti ha preferito scegliere altre tracce. Quella dell’ambito socio-economico, ad esempio, che verteva su Stato, mercato e democrazia. “Ho parlato dei problemi che girano intorno al mercato e alla società e del rapporto tra loro – scrive uno studente -. Poi anche della disoccupazione che è uno dei primi fattori della crisi e dei neolaureati che sono destinati a fare lavori che non si avvicinano minimamente alla loro preparazione culturale”.

Secondo altri il più semplice era il tema tecnico-scientifico, che riguardava “la ricerca e il cervello”. O ancora l’ambito artistico-letterario, che riguardava “l’individuo e la società di massa”, considerato “uno degli argomenti più abbordabili”.

In generale, però, c’è delusione. “Mi sono impegnato tutto l’anno – scrive uno studente e il tenore non è esattamente questo – ed alla fine escono queste tracce… complicate”. E l’ironia la fa da padrone: “Che belle queste tracce! Frase che nessun maturando ha pronunciato oggi”.

Alla fine, comunque, la tanto temuta prima prova è andata. Domani, sarà la volta della prova di settore, ma per qualcuno “il profumo del mare è già più vicino”.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. La colpa cari i miei cretinetti è dei vostri professori e dei vostri genitori. Vi hanno insegnato a non leggere, non pensare, restare indifferenti a tutto. Vi hanno insegnato a ripetere le nozioni . Vi hanno insegnato che la scuola è “un tanto al chilo” e serve a coprire quelle ore della giornata in cui loro non sono a casa.
    Non conoscete Magris perché anche loro non lo conoscevano. Gli snobbini dei licei messinesi partoriscono snobbini.
    Ma tanto cosa vi serve: medici o avvocati, questo è il vostro futuro

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  2. liliana parisi 20 Giugno 2013 09:36

    E’ vero: genitori e scuola devono insegnare a leggere,pensare e non essere indifferenti…Ma chi Le dice che non lo facciano? Teega però presente che i maturandi hanno 18-19 anni, non 40!Dare una traccia che non tiene conto dei programmi realmente svolti nelle scuole ha solo l’effetto di svalutare la scuola stessa,mettere in difficoltà i ragazzi, e penalizzare chi si è più impegnato nello studio, favorendo gli “avventurieri”

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