E' pubblicato sull'Albo pretorio il Peg 2016, ovvero il Piano per l'esercizio provvisorio dell'ex Provincia. Tra le voci in uscita, spuntano le indennità per assessori e presidente nonchè i rimborsi per i viaggi dei consigli provinciali. Ma nel 2013 Crocetta ha abolito le elezioni e gli organi elettivi in nome della lotta agli sprechi.
Com’è noto le ex Province della Sicilia, per effetto combinato dei tagli disposti dalla Legge di stabilità e per i contributi che lo stesso governo Renzi richiede, sono in gravissime condizioni finanziarie al punto da non poter garantire il varo dei bilanci, nonostante i reiterati appelli alla Politica ed alla Regione (che nel frattempo in 3 anni non è riuscita ad approvare una riforma decente).
L’ex Provincia di Messina, come evidenziato più volte nei mesi scorsi, affronta le stesse criticità. Da gennaio, proprio in virtù della situazione, è in esercizio provvisorio per il 2016. La legge di stabilità 2015/2017 infatti per Province e Città Metropolitane ha ridotto complessivamente risorse per 2 miliardi di euro per il 2016. Per l’ex Provincia di Messina la riduzione 2016 sarà di 17 milioni 406 mila 709 euro ed in queste condizioni non si può redigere il previsionale. Nelle more della definizione delle risorse a disposizione possono essere erogati esclusivamente i servizi essenziali, come previsto dalla disciplina dell’esercizio provvisorio.
Sull’Albo pretorio del sito della Città Metropolitana è stato pubblicato il Piano esecutivo di gestione per l’Esercizio provvisorio 2016 (protocollo 2341/16), approvato il 23 febbraio (vedi download). Il provvedimento della II Direzione affari finanziari e tributari, servizio di programmazione finanziaria contiene le singole indicazioni che i dirigenti dei vari settori hanno allegato in materia di entrate ed uscite. Diamo un’occhiata ad alcune delle voci più curiose in merito alle previsioni di entrate ed uscite per il 2016.
La parte più corposa è quella firmata dal dirigente della II direzione, affari finanziari e tributari, Antonino Calabrò. Tra le prime previsioni di spesa per il 2016, figurano le indennità di carica degli assessori provinciali e del presidente della provincia per 59.520 euro (capitolo 10), indennità che, in teoria, dalla tarda primavera del 2013 quando il governatore Crocetta in un sol colpo ha cancellato la democrazia rappresentativa e le elezioni abolendo le giunte provinciali, non dovrebbero più essere una voce in bilancio. Poco più sotto risultano, sempre tra le spese, 10 mila euro per rimborso spese viaggio agli amministratori e consiglieri provinciali alle sedute dei rispettivi organi assembleari ed esectutivi. Nel febbraio 2016 presidente, assessori e consiglieri non esistono più da quasi 3 anni, e non si svolgono più dal maggio 2013 né consigli né sedute di giunta. Analoga riflessione può farsi per altri 5 mila euro destinati ai rimborsi agli enti di provenienza per stipendi ed oneri corrisposti a soggetti chiamati svolgere cariche elettive (cancellate nel 2013).
Circa 100 mila euro (capitolo 83 e 86) sono destinati agli straordinari dei dipendenti del servizio organi istituzionali partecipazione e decentramento e della segreteria generale personale e organizzazione. Altri 540 mila euro vanno (attraverso diversi capitoli) al Fondo per di finanziamento retribuzione di posizione e di risultato ai dirigenti di ruolo. Il capitolo 2661 fissa 200 mila euro per spese di facchinaggio e trasporto, mentre 42.500 euro al fitto per locali da adibire ad attività culturali teatrali. Tra le entrate risulta una voce da 300 mila euro per rimborsi e recuperi vari (capitolo 301) senza ulteriori dettagli.
Tra le spese indicate per il 2016 dal dirigente Vincenzo Gitto, IV direzione servizi tecnici generali risultano 61.530 euro per spese di ampliamento delle aree turistico museali del Palazzo dei Leoni (capitolo 7371).
La dirigente della I direzione, affari generali legali e del personale, Anna Maria Tripodo, indica tra le spese (capitolo 2181) 23.209 euro per la quota associativa alla Fiera Campionaria, che non esiste più da oltre 3 anni. Ci sono poi le entrate e le uscite relative all’enoteca provinciale. Alla voce entrate, tra proventi per quota annua di adesione dei produttori e della vendita dei prodotti all’enoteca ( 5 mila euro) e quelli derivanti dalla gestione e promozione (10 mila euro) si arriva a quota 15 mila. Per le uscite ci sono 8.975 euro per l’acquisto di beni per gestione e promozione e 5 mila per il funzionamento dell’enoteca e 3 mila euro da versare al Minutoli come quota parte dei proventi per la promozione. Tra i costi quindi si arriva a 17 mila euro. I proventi per l’accesso di visitatori alla Galleria d’arte moderna e contemporanea dovrebbero essere di appena 5 mila euro (e questo purtroppo la dice lunga sull’amore per l’arte dei messinesi), pari ai 5 mila euro necessari per la gestione. Non vengono superati i 5 mila euro neanche per l’accesso dei visitatori al Monte di pietà, che comporta spese di gestione per uguale somma.
La convenzione con il Tourism Bureau comporta proventi annui di 5 mila euro.
Tornando ai costi indicati nel Peg 2016 per la politica, è singolare che da 3 anni non ci siano più assessori, presidente, consiglieri provinciali, ma vi siano previste le indennità ed i rimborsi per i viaggi di giunta e consiglieri per partecipare alle rispettive sedute. Crocetta e l’Ars infatti hanno deciso l’abolizione delle elezioni e della democrazia rappresentativa in nome della spending review e contro gli sprechi.
In realtà l’Ars ha anche tentato, con un articolo della riforma, di far rientrare dalla finestra le indennità per i vertici dei Liberi Consorzi e Città Metropolitane, poi impugnato dal Consiglio dei ministri. Ma questa è un’altra storia. Anzi, la telenovela della riforma annunciata.
Rosaria Brancato
SE QUESTA E’ SICILIA…..
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