Iniziativa ieri a pochi metri dall'area in cui dovrebbe sorgere un cantiere, su iniziativa dell'associazione "#isamupubbirazzu"
MESSINA – “C’è ancora incredulità e sgomento tra i residenti del villaggio Unrra Casas che solo pochi giorni fa hanno visto i loro nomi sull’avviso di avvio del procedimento di esproprio. Il tutto per la costruzione del ponte sullo stretto e dei relativi collegamenti stradali e ferroviari. Ieri, a pochi metri dall’area in cui, stando al progetto, al posto delle abitazioni dovrebbe sorgere un imponente cantiere, i residenti della zona, su invito del presidente di #isamupubbirazzu, si sono incontrati per discutere”. Così inizia una nota del presidente dell’associazione Alessandro Brigandì.
“La notizia che anche il secondo Quartiere possa essere interessato dai lavori del ponte è stata una doccia gelata – ha aggiunto Brigandì – per tutti noi. In questi anni, grazie alla generosità dei volontari, abbiamo condotto tante battaglie di civiltà per migliorare il quartiere in cui viviamo. Il nostro territorio con la presenza massiccia di Tir vive il disagio della mobilità ogni giorno. Guardando il progetto è spaventoso immaginare che queste strade, in cui ci sono case, scuole, una chiesa e anche un importante centro riabilitativo, possano essere invase da circa 60 veicoli in più all’ora. Abbiamo appreso, con sollievo per tutti noi, che le istituzioni locali si stanno facendo portavoce delle istanze dei cittadini coinvolti”.
Tra i cittadini presenti al banchetto organizzato dall’associazione anche una ultraottantenne, residente al villaggio Unrra Casas da circa sessant’anni, vedova e senza figli: “Non è facile dare conforto – conclude Brigandì – speriamo prevalga il buonsenso. Siamo persone che credono nel progresso e nel futuro di una Messina migliore ma a queste catastrofiche condizioni non ci stiamo. No alla devastazione”.
basta con questo ponte Salvini ci hai rotto
Non credo che chi a suo tempo si è dichiarato a favore del ponte abbia valutato l’impatto che i lavori avrebbero avuto sull’intero territorio…
Spero che ora ci sia il tempo per fare un passo indietro…sacrificare una città per un ponte mi sembra eccessivo.
Buongiorno non disperate il ponte non verrà mai fatto è solo una strategia politica tra un paio di mesi sarà tutto finito
Avere il Ponte equivale alla devastazione della città compromettendo la vita delle persone! È un’azione di potere che stiamo vivendo e non è giusto! Non vogliamo questo maledetto ponte!!!!
Bene io sono d’accordo questo sarebbe una catastrofe sia ambientale che paesaggista oltre quelle povere persone che ci abitano e che hanno costruito con il loro sudore il loro sangue e le lacrime