Patti: estate nera? Turismo a singhiozzo e nuove stangate per i gestori di lidi e struttre balneari.

Patti: estate nera? Turismo a singhiozzo e nuove stangate per i gestori di lidi e struttre balneari.

Patti: estate nera? Turismo a singhiozzo e nuove stangate per i gestori di lidi e struttre balneari.

venerdì 12 Luglio 2013 - 17:38

Le opinioni di chi cerca di fare turismo stretto nella morsa della crisi e schiacciato dal peso delle tasse. I gestori dei lidi pattesi esprimono preoccupazione per i nuovi aumenti sui canoni concessori delle aree demaniali e fanno fronte comune per difendere il loro futuro lavorativo.

Che estate sarà? Ancora prematuro stilare un bilancio, ma se il buongiorno si vede dal mattino allora c’è poco da stare allegri. È quanto emerge dalle dichiarazioni dei gestori dei lidi e delle strutture balneari di Patti Marina sulla cui serenità pesa non solo la crisi galoppante ma anche il temuto aumento delle tariffe riguardanti le concessioni demaniali. Preoccupazione che coinvolge anche i proprietari delle strutture alberghiere e dei ristoranti che stagionalmente prendono in concessione porzioni di aree demaniali a ridosso della spiaggia, da Marinello a Patti Marina. Il riferimento è al decreto regionale sull’aggiornamento dei canoni concessori, oggetto di un aumento del 600 per cento, sicché il costo per il mantenimento di una spiaggia attrezzata schizzerebbe ai 18mila euro rispetto ai 3mila dovuti in precedenza. Somme proibitive che determinerebbero la chiusura di parecchi stabilimenti. Tuttavia nei giorni scorsi dalla Regione è giunta la tanto attesa rettifica: decreto congelato e aumenti più contenuti. Ma si tratta comunque di somme esorbitanti considerato l’ipotetico aumento del 300%.

E i concessionari hanno deciso di fare fronte comune: nei giorni scorsi si è tenuta a Palazzo dell’Aquila una riunione col primo cittadino a margine della quale è stato prodotto un documento in cui da un lato si prende posizione contro gli aumenti ritenuti ingiustificati e dall’altro si mette in guarda dal rischio di non poter più garantire servizi, occupare manodopera e generare ricchezza per il territorio. «Chiediamo aumenti sostenibili, graduali e che tengano conto della località in cui operiamo, che di certo non è Taormina né Cefalù», dichiara Mario Bilardo, gestore del lido “Sun Beach” e promotore della protesta che sta interessando i proprietari delle strutture ricettive e balneari del territorio pattese. «Necessario – aggiunge l’imprenditore – istituire al più presto un tavolo tecnico con le federazioni che rappresentano noi gestori e trovare soluzioni condivise che possano garantire la permanenza in vita delle nostre strutture, nate con grandi investimenti e sacrifici». Della stessa opinione Tindaro Spartà del lido “Ice land”: «Aumenti incomprensibili per una zona come la nostra. Avrei capito se fossimo stati in una località dove si fa turismo per tre mesi pieni, ma qui non è così: di gente se ne vede poca e quella poca che si vede non spende quasi nulla. L’impressione è che resteremo delusi anche quest’anno, si vivacchierà fino alla fine di luglio per poi lavorare quei pochi giorni a cavallo di ferragosto. Di questo passo la stagione salterà e la cosa che fa più rabbia è che le istituzioni invece di agevolarci puntano ad affossarci definitivamente».

Insomma, nuove stangate incombono sul futuro lavorativo di chi cerca affannosamente di fare turismo sul litorale pattese, mentre di turisti per il momento nemmeno l’ombra. Eppure a maggio qualche timido segnale si era registrato. Il report informativo sulla presenza dei turisti italiani e stranieri nelle strutture alberghiere ed extralberghiere del centro tirrenico aveva indotto Eleonora Scaffidi, funzionario direttivo del Servizio turistico regionale “Patti e Tindari”, a parlare di «risultato discretamente positivo che sembra segnalare una inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni», auspicando una «conferma nei prossimi mesi». Conferma che invece sembra non essere arrivata: «Lavoriamo solo il finesettimana ed esclusivamente con clientela pattese e dell’hinterland circostante», dichiara Giorgio Pisano del “Giardino Centoundici”, secondo cui non andrà bene nemmeno nelle prossime settimane: «Giugno da dimenticare e luglio iniziato a singhiozzo, naturalmente speriamo in agosto anche se non si può assolutamente pretendere di fare turismo quindici giorni l’anno. Se poi ci aggiungiamo il prossimo aumento delle concessioni demaniali non ci resta che chiudere battenti».

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