Film in prima visione, "Un Milione di giorni" racconta la storia di quattro donne siciliane vissute in epoche diverse e tra loro distanti. L’appuntamento con il grande cinema proseguirà con il film-documentario “La voce di Rosa” di Nello Correale, un omaggio a Rosa Balistreri, la cantatrice di Licata, e con il cinema d'autore di Alberto Lattuada "Il Cappotto" con Renato Rascel.
Proseguono gli appuntamenti, nello spazio suggestivo dell’ex Irrera al Mare, con la rassegna cinematografica “Schermo a Tre Punte”. Il secondo appuntamento con il grande cinema di Taormina Arte propone questa sera, preceduto come sempre dall’omaggio tributato a Mimmo e Stellario, con il secondo episodio “Lunedì di Pasqua”, il film in prima visione “Un milione di giorni” di Manuel Giliberti. La pellicola del regista siracusano, ma romano d’azione, proporrà sullo schermo il ritratto di quattro donne siciliane il cui destino, sebbene in epoche storiche diverse e lontane tra loro, è legato inscindibilmente a quello di un uomo. Protagoniste della pellicola di Giliberti, Costanza d'Altavilla ed il suo amore per il figlio Federico II, la prostituta dipinta da Caravaggio nei panni di una santa, Franca Florio nell’amara riflessione sulla decadenza della sua famiglia, la servetta Carmelina e la Santa sull'altare. Storie di donne raccontate sullo schermo dalla voce gradevole Nino Frassica nei panni di duca un po’ svanito. L’appuntamento con il grande cinema proseguirà con il film-documentario “La voce di Rosa” di Nello Correale, un omaggio a Rosa Balistreri, cantatrice di Licata. Una produzione cinematografica costruita sapientemente attraverso l‘ausilio di immagini di repertorio, foto e testimonianze di quanti hanno conosciuto l’artista, unitamente a ricostruzioni realizzate con la presenza di attori. “La voce di Rosa” è un tributo diretto alla donna e all’artista, ogni sua canzone è lo spunto per un episodio della sua vita ed allo stesso tempo racconta un momento della storia sociale e culturale della Sicilia, quando i suoi protagonisti si chiamavano Sciascia, Guttuso, Consolo e Buttitta. Il terzo appuntamento con la rassegna di Taoarte sarà dedicato alla Faro Film, storica casa di produzione messinese degli anni ’50. Dopo “L’autobusso”, terzo episodio della serie “Cafon Street” con Mimmo e Stellario, sono infatti in programma due produzioni della Faro Film: “Il Cappotto” e “L’amore in città”. Ispirato all’omonimo racconto di Gogol, “Il Cappotto” diretto da Alberto Lattuada e considerato il suo capolavoro, fu presentato in concorso al 5° Festival del Cinema di Cannes. Nei panni di Carmine De Carmine, un umile scrivano comunale che sogna la scalata sociale, simbolicamente rappresentata con l’acquisto di un cappotto nuovo il grandissimo Renato Rascel nel suo primo ruolo drammatico. Nei sei episodi de “L’amore in città” del 1953, firmati da grandi maestri del cinema italiano come Lizzani, Antonioni, Risi, Fellini, Maselli & Zavattini ed ancora Lattuada, uno spaccato dell’ Italia egli anni ’50 raccontati attraverso un taglio tipico dell’ inchiesta giornalistica. Tutte le proiezioni della rassegna, con inizio alle ore 20,30, sono ad ingresso libero. Da mercoledì 21 sino a venerdì 23 agosto, la cittadella fieristica si animerà con lo Zancle Carnival. Una Carovana di giullari ed artisti di strada che ha animato “il Festival del gusto Mediterraneo”, l’accademia Sarabanda ed i resaltati delle Due Sicilie. T Prima manifestazione che mescola l’arte di strada a quella dei teatri e che, in chiave moderna, rievocherà l’antica fiera itinerante che dava vita ai fantastici sogni dei bambini. Il pubblico verrà coinvolto da uno stravagante banditore che lo inviterà ad immergersi in un carnival popolato da giocolieri, trampolieri, mangiafuoco, funanboli, clown. Ci saranno bancarelle e stand con gli oggetti più stravaganti e giocattoli adatti a stimolare la fantasia di grandi e piccini.