Avevano dato a fuoco un fabbricato di Galati Marina lasciando poi un biglietto con la richiesta di 40mila euro. I carabinieri, a distanza di un anno dai fatti, arrestano Gianfranco Rapisarda e Antonino Catania per tentata estorsione e danneggiamento per incendio.
Non volevano che quell’abitazione a Galati Marina venisse costruita, per cui l’avevano prima incendiata e poi avevano lasciato un biglietto: “Se volete continuare i lavori, dateci 40mila euro”.
A finire in manette per tentata estorsione e incendio, ieri sera, sono stati il pregiudicato 37enne Gianfranco Rapisarda e l’incensurato 38enne Antonino Catania.
I fatti risalgono alla sera del 6 novembre dello scorso anno quando i due, a bordo della macchina di Rapisarda, si introdussero nel fabbricato in costruzione, presero una bottiglia piena di liquido infiammabile ed appiccarono il fuoco svignandosela in fretta e furia, con la speranza di non aver lasciato alcuna traccia.
In realtà, i filmati delle telecamere di videosorveglianza avevano immortalato l’intera scena. I carabinieri sono subito riusciti a identificare il volto di Catania, mentre dalle successive indagini, perquisizioni e riscontri si è infine giunti anche al nome di Rapisarda.
Adesso i due messinesi si trovano rinchiusi nel carcere di Gazzi.
Veronica Crocitti
@VCrocitti