Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, Cisl, Uil, Confcommercio, Ance, Acli, Mcl, Reset, Cittadinanzattiva, Mondo Nuovo, Riabilitiamo Messina e gli ordini professionali di ingegneri, architetti, geologi, avvocati e commercialisti, chiedono con forza la realizzazione del Ponte sullo Stretto e si scagliano contro il sindaco
Le parole del presidente Renzi e del ministro Delrio hanno riacceso le speranze dei messinesi favorevoli al Ponte sullo Stretto. Entro dicembre la Camera dei Deputati esaminerà la proposta di legge presentata da Area Popolare che prevede la riattivazione delle procedure, bloccate dal governo Monti nel 2012.
Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, Cisl, Uil, Confcommercio, Ance, Acli, Mcl, Reset, Cittadinanzattiva, Mondo Nuovo, Riabilitiamo Messina e gli ordini professionali di ingegneri, architetti, geologi, avvocati e commercialisti, chiedono con forza la realizzazione del Ponte sullo Stretto e si scagliano contro il sindaco Accorinti che “della lotta contro il Ponte – si legge in un documento – ha fatto una ragione di vita e a essa deve le sue fortune politiche”.
“Rappresentiamo una parte cospicua di città che vuole il Ponte – dice il coordinatore della rete civica, Fernando Rizzo -. Non servono capitali privati perché Rfi ha disponibili 94 miliardi per le reti di alta velocità, sprecare di nuovo quest’opportunità sarebbe disastroso. Già nel 2012 le somme del ponte furono stornate per l’Av Milano – Genova e oggi sarebbe di nuovo così, perché quei fondi non arriverebbero certo per le scuole o la messa in sicurezza dei territori messinesi e reggini. Le folcloristiche partecipazioni di Accorinti a Rai 3 e La 7 e le sue posizioni razziste, disfattiste e rassegnate danno un’immagine distorta della volontà della città”.
Rizzo presenta uno studio del Certet, il Centro di economia regionale, dei trasporti e del turismo, dell’Università Bocconi di Milano, che per la realizzazione del Ponte ha previsto 20mila posti di lavoro, di cui circa 7mila diretti e i restanti nell’indotto. “Negli ultimi 30 anni – conclude – la città di Messina ha perso 40mila abitanti, la Provincia ha perso 30mila posti di lavoro. Il Ponte non è più rinviabile. Apriamo il nostro tavolo anche all’Università, a tutti i sindaci dei 108 Comuni e delle città metropolitane confinanti, Catania e Reggio Calabria”.
Tutti sulla stessa linea gli altri partecipanti al tavolo. “A Messina la maggioranza è favorevole al Ponte – afferma il segretario generale della Cisl, Tonino Genovese -. E’ una scelta obbligatoria per dare sviluppo al sud e recuperare il gap col resto del Paese. Non è più un problema tecnologico o economico, si tratta solo di volontà politica e allora bisogna arrivare ad una decisione definitiva, univoca e veloce. Ricordo dichiarazioni di disponibilità da parte dei governanti da decenni, ora anche di Renzi. L’occasione buona è il prossimo 16 novembre, quando il presidente sarà qui insieme a Rfi e Anas, soggetti fondamentali per l’opera”.
Si concentra sull’aspetto economico il presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto: “Mentre noi parliamo, altrove le opere si fanno. Il sì al Ponte è un sì all’economia e all’occupazione, non limitato solo alla realizzazione ma anche alla gestione. Sarebbe l’ottava meraviglia del mondo”.
I dubbi tecnici-strutturali sono superati anche secondo il vicepresidente di Ance, Giuseppe Lupò: “Per i costruttori è una speranza, nell’ultimo decennio si è toccato il fondo. I giovani se ne vanno perché non c’è lavoro, bisogna puntare sul Ponte e anche su altre opere, come la messa in sicurezza del territorio, perché una cosa non esclude l’altra”.
Il sì arriva anche da tutti gli ordini professionali messinesi. “Il Ponte è l’opera madre per lo sviluppo del sud – incalza il presidente degli architetti, Giovanni Lazzari -, per la continuità territoriale e le linee ferrate”. Pure secondo Lazzari, “servono opere per contrastare il rischio sismico e idrogeologico, mica sono in antitesi”. E ancora sul rischio di infiltrazioni mafiose: “Bisogna essere capaci di contrastarle – conclude -, non possiamo certo rinunciare a realizzare ogni grande opera per questo”.
Il Ponte “è l’unica soluzione alla crisi che ha messo in ginocchio le imprese” – secondo Luciano Taranto, in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine degli ingegneri, che ricorda anche che l’opera è presente in tutte le pianificazioni degli ultimi decenni.
Poi le altre associazioni. Per Alessandro Tinaglia, di Reset, “è inaccettabile che il sindaco dica che la città è contraria, semplicemente perché non è vero. Il prossimo 16 novembre Renzi dovrà parlare di Ponte e delle infrastrutture collegate”. Poi invita il Consiglio comunale ad esprimere posizione in merito al più presto.
Contrario alla posizione di Accorinti pure il presidente delle Acli, Antonio Gallo. “E’ l’ultima possibilità per far rinascere il lavoro a Messina, mentre molti giovani vanno via. Il Ponte è collegato alle infrastrutture, non può esserci l’uno senza l’altro. A pensarlo siamo in tanti, associazioni eterogenee che, su altri temi, hanno idee diverse”.
Da sempre favorevole il Movimento Cristiano Lavoratori. “Le motivazioni del no si sono affievolite – dice il vicepresidente di Mcl, Lillo Zaffino -. Oggi ci vogliono due ore e mezza per attraversare lo Stretto in treno, siamo tagliati fuori dall’Europa. Serve una volontà politica forte”.
Le critiche al sindaco arrivano anche da un ex sindaco, Franco Providenti, oggi rappresentante di Cittadinanzattiva. “Quand’ero sindaco c’erano tante navi, oggi per i pedoni non ce n’è neanche una, si vuole isolare la Sicilia. Accorinti non può dire il suo no al Ponte senza intervenire, e non solo a parole, sull’assenza di navi. Il Ponte porterà l’alta velocità in Sicilia, facendo crescere i traffici”.
La città è invivibile ed è rimasta indietro, secondo Antonio Briguglio, di Riabilitiamo Messina. “Il lavoro genera lavoro, gli investimenti generano investimenti e l’assenza di lavoro e investimenti non genera niente. Il Ponte ci farà fare un salto nel futuro, non collega Messina a Villa San Giovanni ma la Sicilia all’Europa. Il sindaco parla di rischio mafia ma allora, se non siamo capaci di contrastare questo rischio, non si va avanti”.
Le argomentazioni di Accorinti sono “illogiche” per Giovanni Frazzica, di Mondo Nuovo, “è un disco rotto, parla per slogan. Si prende i meriti della manifestazione di 10mila persone dieci anni fa, ma era stata organizzata dal comitato Cariddi – Scilla, non da lui, ed era stato fatto proselitismo. Oggi i tempi sono cambiati e invitiamo i favorevoli al Ponte, che sono tanti, a farsi avanti”.
(Marco Ipsale)
AVVOCATI E COMMERCIALISTI?
CHE C’AZZECCANO?
AVVOCATI E COMMERCIALISTI?
CHE C’AZZECCANO?
Forse i signori non sanno che, insieme a Monorchio Jr e company, hanno arrestato due manager della Salini, proprio quelli che si occupavano, con mansioni differenti, del progetto del ponte. La notizia è trapelata, ma scomparsa subito dopo
Forse i signori non sanno che, insieme a Monorchio Jr e company, hanno arrestato due manager della Salini, proprio quelli che si occupavano, con mansioni differenti, del progetto del ponte. La notizia è trapelata, ma scomparsa subito dopo
e fatelo stu ponte cosi potete emigrare senza pagare la nave traghetto
e fatelo stu ponte cosi potete emigrare senza pagare la nave traghetto
Dai commenti che qui si leggono…indigna le scoraggia a presenza ancora di pregiudizio, di reattività emozionale,inconscia, di “ignoranza”, superficialità e disinformazione clamorosa. Insomma tutto quello che ha contribuito ad “issare”, eleggere nello scranno più alto della città un Sindaco-maglietta NoPonte. I guasti sono sotto gli occhi di tutti. Il Tafazzi messinese buddace è irredimibile. Ma i nemici del ponte più feroci ed agguerriti sono i mainstrem ed il sistema politico razzista del Nord e del Centro che ci vogliono la,Sicilia e Messina povera e desertificata. Politica e classe dirigente meridionale,in buona parte è complice, subalterna e schiava, felice di esserlo,tutto per un “ricco”tozzo di pane e qualche illusione di potere.
Dai commenti che qui si leggono…indigna le scoraggia a presenza ancora di pregiudizio, di reattività emozionale,inconscia, di “ignoranza”, superficialità e disinformazione clamorosa. Insomma tutto quello che ha contribuito ad “issare”, eleggere nello scranno più alto della città un Sindaco-maglietta NoPonte. I guasti sono sotto gli occhi di tutti. Il Tafazzi messinese buddace è irredimibile. Ma i nemici del ponte più feroci ed agguerriti sono i mainstrem ed il sistema politico razzista del Nord e del Centro che ci vogliono la,Sicilia e Messina povera e desertificata. Politica e classe dirigente meridionale,in buona parte è complice, subalterna e schiava, felice di esserlo,tutto per un “ricco”tozzo di pane e qualche illusione di potere.
Solo uno faceva parte dei tanti progettisti! Forse Lei non sa che l’indagine riguarda opere che si stanno realizzando al Nord Italia e che continuano a realizzare. Sempre per sua informazione il Ponte non è in costruzione e quindi questa notizia è la solita sciocchezza dei no ponte!
Solo uno faceva parte dei tanti progettisti! Forse Lei non sa che l’indagine riguarda opere che si stanno realizzando al Nord Italia e che continuano a realizzare. Sempre per sua informazione il Ponte non è in costruzione e quindi questa notizia è la solita sciocchezza dei no ponte!
L’ignoranza è una brutta cosa, soprattutto se si accompagna alla credulità. Le notizie, volutamente distorte, pubblicate su il Fango (pardon, Fatto) Quotidiano e sul Secolo XIX (di Genova, chissà perché, visto che i lavori al Terzo Valico sono stati avviati con le risorse sottratte a Messina) Ettore Pagani ha lavorato sul Ponte in subordine al capo progetto (mentre a Genova, il capo progetto era lui) e, tra Messina e Reggio non è mai stato accusato di nulla. Se poi, a Genova, ha sbagliato, che paghi. Quanto a Michele Longo, sui cantieri dello Stretto, praticamente non si è mai visto. E’ entrato in Salini Impregilo dopo lo stop ai lavori del Ponte. Pagani e Longo sono stati spacciati come “uomini del Ponte” per far abboccare gli allocchi.
L’ignoranza è una brutta cosa, soprattutto se si accompagna alla credulità. Le notizie, volutamente distorte, pubblicate su il Fango (pardon, Fatto) Quotidiano e sul Secolo XIX (di Genova, chissà perché, visto che i lavori al Terzo Valico sono stati avviati con le risorse sottratte a Messina) Ettore Pagani ha lavorato sul Ponte in subordine al capo progetto (mentre a Genova, il capo progetto era lui) e, tra Messina e Reggio non è mai stato accusato di nulla. Se poi, a Genova, ha sbagliato, che paghi. Quanto a Michele Longo, sui cantieri dello Stretto, praticamente non si è mai visto. E’ entrato in Salini Impregilo dopo lo stop ai lavori del Ponte. Pagani e Longo sono stati spacciati come “uomini del Ponte” per far abboccare gli allocchi.
Messinese attenta, non mi sembri molto … attenta. Il Ponte sullo Stretto darà lavoro a bottegai, maestri di tennis, ristoratori, tassisti, pescatori e così via. Quindi anche a commercialisti e avvocati. Pensare che lavoreranno solo ingegneri e architetti (oltre a operai, carpentieri, operatori di macchine da cantiere, saldatori, ferraioli, etc.) dimostra solo che non sai cos’è una grande infrastruttura.
Messinese attenta, non mi sembri molto … attenta. Il Ponte sullo Stretto darà lavoro a bottegai, maestri di tennis, ristoratori, tassisti, pescatori e così via. Quindi anche a commercialisti e avvocati. Pensare che lavoreranno solo ingegneri e architetti (oltre a operai, carpentieri, operatori di macchine da cantiere, saldatori, ferraioli, etc.) dimostra solo che non sai cos’è una grande infrastruttura.
Neanche questi tizi (ma chi sono, poi????) rappresentano il pensiero dei messinesi. Maggiore modestia, avrebbe suggerito loro di dire che accorinti non rappresenta il pensiero di tutti i messinesi, ma solo di una parte. Esattamente come questi tizi, che la pensano solo come una parte dei messinesi. Modestia, modestia ci vuole prima di dire sciocchezze!
Neanche questi tizi (ma chi sono, poi????) rappresentano il pensiero dei messinesi. Maggiore modestia, avrebbe suggerito loro di dire che accorinti non rappresenta il pensiero di tutti i messinesi, ma solo di una parte. Esattamente come questi tizi, che la pensano solo come una parte dei messinesi. Modestia, modestia ci vuole prima di dire sciocchezze!
vorrei precisare che non mi riferivo alla realizzazione del ponte ma alla inconcludente classe politica locale che potrebbe tranquillamente emigrare senza pagare e liberare la città.
vorrei precisare che non mi riferivo alla realizzazione del ponte ma alla inconcludente classe politica locale che potrebbe tranquillamente emigrare senza pagare e liberare la città.
E chi sono loro ? Mica rappresentano il pensiero dei messinesi, non di certo il mio ne quello di tantissimi miei conoscenti.
Ma che propaganda inutile
E chi sono loro ? Mica rappresentano il pensiero dei messinesi, non di certo il mio ne quello di tantissimi miei conoscenti.
Ma che propaganda inutile
Aspettate, qualcosa non mi torna. Se come affermano queste sedicenti associazioni, la lotta al ponte ha fatto la fortuna politica di Accorinti, allora logica vuole che i messinesi non lo vogliono. Forse questi scienziati dell’ultima ora dovrebbero riordinare le idee, girare la ruota e comprare una vocale, prima di contraddire se stessi.
Aspettate, qualcosa non mi torna. Se come affermano queste sedicenti associazioni, la lotta al ponte ha fatto la fortuna politica di Accorinti, allora logica vuole che i messinesi non lo vogliono. Forse questi scienziati dell’ultima ora dovrebbero riordinare le idee, girare la ruota e comprare una vocale, prima di contraddire se stessi.
Un cittadino onesto intellettualmente, informato correttamente e senza pregiudizi o fedi ideologiche ha il dovere di dire a Hermann che sta riportando una castroneria ed una “velina” pubblicata dalla fortissima lobby NoPonte.Poiché tutta l’impalcatura dei NO PONTE come si è cercato di dimostrare con centinaia di argomentazioni,mai validamente contestati e con documentazione “scientifica” inoppugnabile,É DOVERE civico di tutti i cittadini coscienziosi CONTRASTARE e SMASCHERARE tutte le bugie diffuse dai mainstrem di regime al servizio delle potenti lobby finanziarie.Questa “dell’arresto dei due manager della Salini” rientra nella strategia della manipolazione mediatica di massa.U buddaci,in virtù della sua bocca larga rischia più di altri.
Un cittadino onesto intellettualmente, informato correttamente e senza pregiudizi o fedi ideologiche ha il dovere di dire a Hermann che sta riportando una castroneria ed una “velina” pubblicata dalla fortissima lobby NoPonte.Poiché tutta l’impalcatura dei NO PONTE come si è cercato di dimostrare con centinaia di argomentazioni,mai validamente contestati e con documentazione “scientifica” inoppugnabile,É DOVERE civico di tutti i cittadini coscienziosi CONTRASTARE e SMASCHERARE tutte le bugie diffuse dai mainstrem di regime al servizio delle potenti lobby finanziarie.Questa “dell’arresto dei due manager della Salini” rientra nella strategia della manipolazione mediatica di massa.U buddaci,in virtù della sua bocca larga rischia più di altri.
Caliri…, testualmente: ” rappresentiamo una parte cospicua della città”. Perché allora “accusarli” di aver dichiarato il contrario? È falso? Non mi pare. Quasi tutto il mondo del lavoro, sindacati di lavoratori, dei commercianti, imprenditori, TUTTI gli ordini professionali …. Che si vuole di più ? Caliri, dica semmai che egli è contrario e la pensa diversamente. Certo sarebbe utile e proficuo attenersi al merito ed illustrare serenamente le proprie ragioni sull’opportunità del Ponte a Messina. Solo così la città potrà crescere. .
Caliri…, testualmente: ” rappresentiamo una parte cospicua della città”. Perché allora “accusarli” di aver dichiarato il contrario? È falso? Non mi pare. Quasi tutto il mondo del lavoro, sindacati di lavoratori, dei commercianti, imprenditori, TUTTI gli ordini professionali …. Che si vuole di più ? Caliri, dica semmai che egli è contrario e la pensa diversamente. Certo sarebbe utile e proficuo attenersi al merito ed illustrare serenamente le proprie ragioni sull’opportunità del Ponte a Messina. Solo così la città potrà crescere. .