Europee: chi vince e chi perde in Italia, in Sicilia ed a Messina

Europee: chi vince e chi perde in Italia, in Sicilia ed a Messina

Rosaria Brancato

Europee: chi vince e chi perde in Italia, in Sicilia ed a Messina

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lunedì 27 Maggio 2019 - 12:52

Messina- L'analisi del voto sia a livello nazionale che locale

Proviamo ad analizzare il voto per le Europee individuando chi ha vinto e chi ha perso, partendo dal presupposto che i dati nazionali sono opposti a quelli registrati nella circoscrizione Insulare (Sicilia-Sardegna).

Il secondo dato dal quale non si può prescindere è l’astensionismo. La media nazionale è di 56.09% (con picchi del 67%), ma la Sicilia ha registrato il 37.51% e Messina una percentuale pari al 39.37% (nei 108 comuni) e 36.66% Messina capoluogo.


CHI VINCE E CHI PERDE IN ITALIA

VINCE SALVINI– Nessun dubbio sulla vittoria della Lega non solo nelle Regioni del Nord ma anche al Sud, circoscrizioni dove nel 2014 e alle Politiche di appena un anno fa aveva percentuali minime. Nel 2014 la Lega era al 6.2% a livello nazionale, oggi è al 34.3%. Nella circoscrizione Sicilia-Sardegna era all’1% e oggi è al 22.5%. Alle Politiche di un anno fa era al 17.37% (ed in Sicilia al 5%). In un anno di governo ha letteralmente fagocitato l’alleato 5stelle ribaltando i rapporti di forza numerici. Salvini ha superato anche la percentuale che gli davano i sondaggi degli ultimi giorni e gli stessi exit poll. E’ vero che il Pd di Renzi nel 2014 raggiunse il 40% alle Europee, ma i Dem non partivano da una base del 6%. La vittoria è anche nei confronti di Berlusconi e Forza Italia che dovrà fare i conti con il tramonto. Da oggi è Salvini che detta le regole in un rapporto di forza con gli alleati che vede i pentastellati costretti a restare in tandem per sopravvivere e mantenere le poltrone.

VINCE MELONI– Fratelli d’Italia raddoppia il risultato del 2014 quando con il 3.7% non era riuscita ad entrare in Europa. Oggi quel 6.4% rappresenta anche un messaggio nei confronti di F.I. in picchiata e diventa appetibile per chi cerca un punto di riferimento nel centro destra

VINCE IL PD- I sondaggi davano i Dem al di sotto del M5S. Le urne consegnano al Pd a trazione Zingarettiana un risultato del 22.7%, una boccata d’ossigeno dopo il tracollo dello scorso anno e la fine dell’era renziana. A “buttare giù” le percentuali nazionali è stato il sud, Sicilia in testa, dove il Pd recupera rispetto al passato ma mantiene percentuali più basse.

PERDE IL M5S– Se l’esito delle Regionali dei mesi scorsi rappresentava un segnale d’allarme (peraltro sottovalutato dal movimento), le Europee sono un tracollo. Il M5s è stato cannibalizzato dall’alleato di governo e in un anno ha dimezzato i consensi delle Politiche ed ha perso 4 punti rispetto alle Europee del 2014. Se Salvini annuncia di voler restare con i 5stelle (e ci mancherebbe altro, più restano alleati più la Lega cresce nei consensi), i pentastellati hanno poche alternative al restare la migliore stampella del sovranismo.

PERDE BERLUSCONI– Forza Italia ha fatto finta di non vedere e si è aggrappata ad un leader che puntava al 10% e si è fermato ad un 8.8% per il quale deve anche ringraziare i moderati schierati in Sicilia che hanno fatto lievitare i consensi. Nel 2014 gli azzurri erano al 16.8% ed in 5 anni hanno dimezzato i consensi. Ha il fiato sul collo della Meloni che Salvini preferisce di gran lunga come alleata piuttosto che un Berlusconi sempre più solo. A urne chiuse il governatore della Liguria Toti ha già indicato la strada….e sarà una diaspora.

PERDE +Europa– La sinistra a sinistra non ce la fa a raggiungere la soglia, mentre Europa Verde e La Sinistra restano lontanissimi dall’obiettivo.


CHI VINCE E CHI PERDE A MESSINA ED IN SICILIA

In Sicilia ed a Messina il quadro si ribalta, ma alcuni dati devono far riflettere.

VINCE LA LEGA– Il risultato della Lega è sorprendente rispetto al punto di partenza: l’1% del 2014 e il 5% del 2018. Nella Sicilia del cappotto del M5S appena un anno fa, la Lega fa un balzo in avanti arrivando al 22.42 % a soli 7 punti dai pentastellati (In Sardegna la Lega è primo partito con il 27.57%). A Lampedusa la Lega ha superato il 45.85%. In Sicilia Salvini sfiora il 21% ed è il secondo partito, apprestandosi a diventare un partito nazionale. A Messina e provincia supera il 20% ed in città il 18.32% (con ben 12.338 voti). Una vittoria che Matteo Francilia rivendica come targata nuovo corso e testimoniata dai candidati sui quali si misurava il partito in provincia di Messina (la licatese Annalisa Tardino risultata seconda dopo Salvini e la palermitana Francesca Donato). Attaguile sul quale si sono concentrati i voti dell’area genovesiana è terzo in provincia mentre a Messina capoluogo si ferma a 2.300 voti.

VINCE IL M5S– Il dato della circoscrizione insulare è in netta controtendenza rispetto al resto del Paese. I pentastellati si confermano primo partito aumentando la percentuale di due punti rispetto al 2014 arrivando al 29.85%. Perdono però 20 punti rispetto alle Politiche del 2018, che videro il cappotto dei 5stelle con il 47%. Alle spalle del M5S c’è nel dato di circoscrizione la Lega, mentre nei 108 Comuni della provincia è Forza Italia ad arrivare ad un soffio dal primo posto. La distanza tra pentastellati e azzurri è di appena 357 voti.

VINCE CATENO DE LUCA- Oltre 47 mila voti per una candidatura di una neofita della politica, uscita dal cilindro del sindaco lo scorso mese di marzo sono un risultato che farà pesare nei prossimi mesi. Dafne Musolino è quarta subito dopo i big del partito (da Berlusconi al capogruppo Ars Milazzo fino all’ex ministro ed ex senatore Romano). L’ingresso dei due moderati in lista (Romano e Musolino) ha fatto lievitare il consenso di Forza Italia rispetto ad un dato in discesa in tutta Italia e diventa una cambiale pronta all’incasso. Deludente, per De Luca, il risultato in città, con oltre 8 mila voti. Ma a urne chiuso la Musolino è la messinese più votata. Nella corsa verso la Presidenza della Regione De Luca ha adesso una base di partenza ed alleati, come Udc e Sicilia Futura che si rivelano preziosi.

VINCE Fd’I– In Sicilia il partito di Giorgia Meloni arriva al 7.62% superando la media nazionale. In provincia di Messina la perfomance migliora fino all’8.71% contribuendo ad un’ascesa del partito che diventa sempre più il competitor di F.I. in un nuovo centro destra. Anche in Sicilia.

PERDE IL PD– Il risultato del Pd nella circoscrizione Insulare è opposto al dato nazionale. E la situazione peggiora se guardiamo i dati della provincia di Messina e del capoluogo. E’ un dato in crescita rispetto ai tracolli delle Regionali e delle Politiche 2018 ma in Sicilia i Dem sono quarti con un 16.63%. Restano al quarto posto anche a Messina e provincia (15.8%) ed in città (17.38%), numeri molto lontani da quelli nazionali e che risentono di una quasi assente campagna elettorale e dell’addio da Sicilia Futura. Non c’è da festeggiare come evidenzia Faraone, che conclude aggiungendo “ma è un dato incoraggiante”.

PERDE la sinistra– Perdono i partiti della sinistra anche se +Europa nella nostra provincia, dove c’era il candidato Sanò, supera la percentuale nazionale andando oltre il 4%.

Rosaria Brancato

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3 commenti

  1. I voti dati alla Musolino sembrano la fotocopia di quelli dati al figliol prodigo di Genovese

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  2. carmelo castorina 28 Maggio 2019 10:04

    Appena applicheranno le autonomie differenziate nelle Regioni: del Veneto dell’ Emilia Romagna e della Lombardia ed anche ora presumibilmente del Piemonte ci accorgeremo tutti cosa significa vivere nelle due Italie: Sanità, Istruzione ed altro di alta qualità al Nord (solo per i residenti) e le briciole al Sud. Questa si chiamerà “separazione” ed il gioco della lega è attuato, a scapito dell’art. 5 del Dettato Costituzionale che recita: (La REPUBBLICA,UNA E INDIVISIBILE)…. nella nostra città ringraziamo il 36,66% che ha votato per il Carroccio.

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  3. andrea d'andrea 28 Maggio 2019 15:28

    A Messina, come da qualche decennio a questa parte, ha vinto l’avv. Francantonio Genovese. I voti della Musolino, guadagnati da Forza Italia, sono quelli persi dal PD, dato che Genovese lo scorso anno dal PD è passato a Forza Italia. Dott.ssa Brancato, dato che questo lei lo sa, e molto bene, perchè non lo dice?

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