"Europee da incorniciare ma il turismo in Sicilia è la mia priorità"

“Europee da incorniciare ma il turismo in Sicilia è la mia priorità”

Marco Olivieri

“Europee da incorniciare ma il turismo in Sicilia è la mia priorità”

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martedì 11 Giugno 2024 - 18:51

Pur non essendo stata eletta, l'assessora Amata si dice felice per il risultato personale, oltre alla soddisfazione per il successo di Giorgia Meloni

MESSINA – Elvira Amata, messinese e assessora regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, lei ha ottenuto 25mila preferenze alle europee. 15.039 in provincia di Messina, in città 3.043, per Fratelli d’Italia. Come valuta il suo risultato, anche se non è stata eletta?

“Sono soddisfatta. La politica del fare, che vede il politico agire nel territorio, a contatto con la gente, evidentemente paga. Quindicimila preferenze in provincia di Messina sono un risultato importante. Ho raddoppiato i voti rispetto alle regionali del 2022. E in quell’occasione aveva votato il 48,81%. Stavolta il 37,8 per cento nelle Isole. L’affermazione c’è stata anche a livello regionale. Da assessora, in quest’anno e mezzo, sono riuscita a trasformare le solite parole in azioni concrete”.

Qual è il giudizio politico su queste europee?

“Partiamo dalla intenzione iniziale alla base della mia candidatura: la consapevolezza che con Giorgia Meloni l’Italia cambierà e sta cambiando. Credo moltissimo in questo progetto e ho voluto dare il mio contributo. Ma continuare a fare l’assessora al Turismo mi riempie di gioia perché posso proseguire in quella programmazione che ho messo in atto un anno e mezzo fa”.

Qual è il progetto di cui va più fiera?

“Il turismo è un settore chiave per l’Italia e per la Sicilia, con la ricchezza che abbiamo. Dal patrimonio turistico e culturale a quello naturalistico e all’enogastronomia. Il primo messaggio da lanciare al territorio è stato quello di lavorare insieme, di fare sistema. Le azioni non possono essere scollegate le une dalle altre. Altrimenti, il mio impegno, sia in termini di risorse economiche, sia di energie, sarebbe stato inutile. Risulta fondamentale la partecipazione delle amministrazioni, delle Pro loco e di tutti i portatori d’interesse che fanno parte dell’ambito del turismo. In caso contrario, i risultati non si raggiungono. Noi abbiamo avuto oltre 17 milioni di presenze nel 2023. E ci stiamo preparando ad accogliere molti più turisti nel 2024. La partecipazione della Regione alla Bit, Borsa internazionale del turismo, lo scorso febbraio, è stato un segnale d’attenzione alla necessità d’anticipare l’offerta rispetto alla domanda”.

Come?

“Noi dobbiamo indirizzare i viaggiatori verso l’intera Sicilia, che è tutta bellissima. Alcune destinazioni sono più conosciute: da Taormina a Cefalù e la Valle dei Templi. Tante altre non sono conosciute e rimangono bellezze fantasma. Stiamo, invece, cercando di favorire la conoscenza di tutto il nostro territorio, nel segno dello sviluppo economico”.

Il grande problema è quello dei servizi e delle strutture idonee all’accoglienza turistica…

“Sì, metterò in campo un bando per le strutture ricettive. Ad esempio, rispetto al lusso ne abbiamo pochissime. Solo 35 in Sicilia e non va bene. Esiste chi va alla ricerca del lusso. Un mercato che va da noi potenziato. In particolare, metterò in campo 135 milioni, al massimo entro settembre, per consentire di ammodernare le strutture della ricezione, che rappresentano il primo punto dell’accoglienza. Abbiamo in programma, in commissione regionale, proprio la riforma delle strutture ricettive. A breve sarà ripresa la discussione e spero presto nell’approvazione. In più, la programmazione riguarda pure le tante fiere a cui partecipiamo. Presento la nostra Sicilia assieme ai rappresentanti del territorio. Alla Bit abbiamo invitato chi si occupa di alcuni percorsi, come le vie della ceramica. In altri casi, le vie del barocco. Faccio partecipare i territori, dando risalto a ciò che c’è di particolare in quella destinazione, Il viaggiatore non è solo alla ricerca della bellezza del paesaggio e del mare ma vuole conoscere pure storia, tradizioni e cultura del luogo. Nelle fiere, dialoghiamo con tour operator e giornalisti di settore. La mia presenza, come assessora che ho a cuore questa missione, diventa ancora più importante”.

Torniamo alle elezioni. Fratelli d’Italia, alle europee, in Sicilia, con il 20,19 per cento, lascia il primato come partito a Forza Italia (23,73%). E nel territorio messinese domina la forza politica di Cateno De Luca. In provincia Fratelli d’Italia è al 14,32% (15,83% nel 2022 alle politiche)…

“Bisogna guardare intanto al dato nazionale. Fratelli d’Italia è il primo partito ed è andato al di là delle aspettative. Siamo quasi al 29 per cento. Viene premiata la nostra azione politica e il governo italiano rappresentato dalla nostra premier: Giorgia Meloni. L’Italia cambierà l’Europa perché si presenterà al G7 con un governo rafforzato dalle elezioni. Cosa che non è accaduta agli altri Stati dell’Unione europea. Riguardo al nostro risultato in Sicilia, diventa più forte Forza Italia e ci fa piacere. Nel centrodestra ci sono alleati seri, che non mettono in discussione il programma con cui si sono presentati agli italiani. Al contrario delle accozzaglie delle altre coalizioni. Nel caso di Forza Italia, va tenuto conto che c’è stato anche il sostegno di Cuffaro e di Lombardo. Quanto a noi, siamo orgogliosi del risultato che abbiamo raggiunto in Sicilia”.

Siete più deboli al sud per alcune scelte del governo Meloni, come l’abolizione del reddito di cittadinanza?

“Può darsi. Io sono fiera delle scelte fatte immediatamente da Giorgia Meloni. Avremo il tempo di dimostrare che alcune scelte, che per alcune categorie sono state giudicate inopportune, si trasformeranno in azioni importantissime per chiunque. Noi non alimentiamo il bisogno e la povertà con risorse. Ma speriamo di poter dare lavoro. E l’occupazione è in aumento da quando c’è il governo Meloni, come attesta l’Istat. Ci auguriamo di poter dare ai giovani quella dignità rappresentata dal lavoro. Non da uno stipendiuccio per farli restare inermi e inerti. Dobbiamo valorizzare i giovani cervelli. La povertà è un’altra cosa e il sostegno del governo a chi vive questi problemi c’è. Il governo non si è dimenticato. Ci sarà stata al sud, è possibile, una piccola percentuale in meno ma siamo ben felici delle scelte compiute. Non si torna indietro. Si tratta del nostro programma e delle nostre idee. Se vogliamo che l’Italia cambi, e che torni a essere una nazione che crea occupazione attraverso lo sviluppo economico, dobbiamo lavorare così. In maniera completamente differente rispetto a come si è fatto finora”.

Con l’amministrazione Basile ha avuto conflitti?

“Non ho mai avuto tensioni con nessuna amministrazione di qualsiasi colore politico, soprattutto nel mio ruolo di assessora regionale. Mi piace collaborare sul piano istituzionale. E spero che anche da parte del sindaco Basile si ragioni in questa maniera nell’interesse comune, in questo caso della città di Messina”.

C’è stata qualche tensione con il sindaco in occasione delle nomine dei direttori artistici al Teatro Vittorio Emanuele da parte della Regione…

“No, non credo. Non c’è motivo d’avere tensioni”.

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