Mentre si va a votare oggi e domani, va ribadito che i partiti e i loro leader hanno bisogno di cambiamenti radicali
di Marco Olivieri
MESSINA – Che delusione questa campagna elettorale per le europee. Provinciale, fiacca, priva di contenuti e di respiro. Non a caso si teme che il popolo dell’astensione sia destinato ad aumentare. Cinque anni fa votò il 54,5 per cento degli elettori. In ogni caso, lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: serve un’altra politica. Adeguata ai tempi, e che tenga insieme la tradizione della partecipazione nei territori e la forza del virtuale, la politica deve tornare ad avere centralità.
Ad esempio, centralità va data alla battaglia delle idee e alle leadership che non mettano l’ego al di sopra di tutto. Per fare questo, servono partiti strutturati e veri, con un finanziamento pubblico nel segno della trasparenza. Tutto il resto è demagogia. Una piatta esibizione di slogan. Servono, insomma, partiti e classi dirigenti all’altezza grazie a una selezione accurata.
La sfida Meloni-Schlein non c’entra nulla con le europee
Mentre si vota oggi e domani, assistiamo invece alle sfide di leader, come la presidente del Consiglio Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein, che si candidano per misurare il proprio gradimento e quello delle loro forze politiche. Ma così si perde il senso di un voto che dovrebbe essere per l’Europa e il suo futuro.
Guerre, emergenze economiche, crisi sociali, muri e barriere contro i migranti: l’Europa da costruire è davvero differente dall’attuale. E se partiti e movimenti populisti rischiano di peggiorare la situazione, la risposta politica avrebbe dovuto essere quella di alzare il livello. Di animare una battaglia di idee per un’Europa differente.
Le esigenze dei territori possono e devono conciliarsi con una dimensione europea ma servono classi dirigenti che sappiano indicare la rotta. Pensiamo alla centralità della progettazione e dei finanziamenti dell’Unione europea.
L’Europa e la necessità di un piano per il sud
Un’altra Europa è possibile? Noi ci crediamo. Nel frattempo, in attesa di una rifondazione della politica non più procrastinabile, pena un declino e una deriva preoccupanti, andiamo a votare individuando chi merita comunque una possibilità. Forze politiche e candidati che non siano chiusi alla consapevolezza che serve un colpo d’ali per non fare affondare la bandiera europea. E con essa anche le potenzialità di un sud d’Italia che deve tornare a ispirare progetti di rinascita e di riscatto.
Certo mandiamo al parlamento europeo gente senza requisiti…. quando parlano ci fanno vergognare
LE MIE CONSIDERAZIONI IN MERITO
…ho fatto e faccio politica attiva dal 1969, iscritto ad un partito nazionale e inserito all’interno delle strutture decisionali.
la crescita economica e sociale della Stato Italiano, dopo la guerra, non è andata di pari passo con la crescita dei partiti per organizzazione e struttura
colpevole anche, e soprattutto, la famelica sete di danaro dei vertIci che ha portato alla SPARIZIONE DI BEN CINQUE PARTITI STORICI ideologicamente strutturati
questo evento funesto ha dato la stura alla formazione di partiti personali, che si è fortemente aggravato dopo le disgrazie di FI/PdL
sono fiorite come il radicchio selvatico nei campi LE LISTE CIVICHE AL GRIDO IO NON MI METTO IN TESTA IL CAPPELLO DI NESSUNO E DIFENDO IL TERRITORO CHE CONOSCO BENISSIMO
si sono formate conventicole all’arrembaggio prima dei Comuni, poi delle Province e anche di qualche regione
CENTRALITA’ FA A BOTTE CON TERRITORIALITA’
se così non fosse la buona gestione dei Comuni coinciderebbe con la buona gestione dello Stato, con la riserva ovvia delle prerogative
i Cittadini non vanno a votare e spiegano chiaramente il perchè :
TANTO NON CAMBIA NIENTE
peraltro l’invito ad andare a votare è fatto nella becera convinzione di convincere i propri elettori e mi sia consentito di dire che questo grido d’angoscia è spiccatamente connaturato a sinistra !!!
io penso che, in sostanza, non è che non cambia niente, è che gli elettori non concordano sulle scelte della sinistra di garantire diritti laddove non hai il diritto di uscire di casa incolume !!!
A vedere certi personaggi che si candidano meglio andare al mare. “Meglio morire di fame che morire avvelenato”. Fino a quando certi personaggi non decidono di togliersi dalla politica non ha senso votare. Caro direttore. il problema non é la politica ma i politici. Abbia “coraggio”, lo scriva a titoli cubitali nei suoi articoli: ci vuole aria nuova!
Io vorrei votare considerando l’alto profilo dei candidati messinesi, ma qui a Vulcano in spiaggia non si trova il seggio.
…Cosimo, spezzo una lancia in favore di Marco !!! sbagli quando auspichi che certi personaggi devono togliersi dalla politica … fai uno sforzo: quei personaggi sono la politica, fondano partiti e li governano … a differenza, almeno in parte, di quanto avveniva quando si facevano i congressi … e ti assicuro che non era facile farsi eleggere ed imporsi con idee buone … poi che il problema siano i politici è da uomo qualunque … certo lo sono !!! ma se non prendi una tessera e ti presenti o ti presentano dove pensi di andare?
Giuste tutte le critiche .
Lo Stato spende milioni di euro per le votazioni.
Ci vuole una legge per far votare chi non vota lo Stato tolga i benifici come bonus ,
Ticket, e riduzione di tasse .Vuoi i diritti fai i doveri.
Vota per chi vuoi ma vota.