La Guardia di Finanza ha sequestrato 4 yacht e congelato conti correnti e quote di una società satellite di quella di Siclari. Denunciato il messinese Eugenio Lupo: avrebbe simulato l'acquisto di barche per favorire la quotazione azionaria di Aicon.
E' stimato intorno ai 4 milioni di euro il patrimonio sequestrato ad una società di Milazzo operante nel settore nautico, appartenente ad un cinquantenne messinese. La Guardia di Finanza di Milazzo, dopo aver spulciato i conti della società, collegata alla Aicon, ha eseguito il provvedimento di sequestro patrimoniale per equivalente, richiesto dalla Procura della Repubblica di Messina per reati tributari. Sotto chiave sono finiti quattro rapporti bancari, quote societarie di quattro imprese, sei veicoli, cinque immobili, un opificio industriale e quattro terreni. Denunciato il cinquantenne Eugenio Lupo, amministratore pro tempore.
Secondo i finanzieri le numerose società, seppur formalmente intestate a persone diverse, operavano nello stesso settore e nel medesimo contesto territoriale, ma soprattutto facevano riferimento ad un unico centro decisionale, non avendo gli amministratori una reale indipendenza gestionale. L’esame dei dati contabili e della voluminosa documentazione degli atti di gestione, l’ulteriore attività di indagine anche eseguita con mezzi tecnici e l’effettuazione di mirati sopralluoghi sui cantieri hanno fatto emergere che il cinquantenne attraverso artifici contabili, false fatturazioni, simulava la compravendita di imbarcazioni per gonfiare il valore delle azioni quotate a suo tempo in borsa della predetta società holding.
L'inchiesta messinese, affidata al sostituto procuratore Francesco Massara, nasce da una trasmissione di atti della Procura di Barcellona dive il capo Emanuele Crescenti sta indagando a tutto tondo sul crac Aicon.
Alessandra Serio