A consegnare il premio intitolato al poeta galatese sarà, a settembre, l'attrice Annalisa Insardà. L'ultima edizione fu nel '90. A dare l'annuncio è stato il sindaco Baglio, al convegno sul rapporto tra Ferraù e il premio nobel Quasimodo.
Nino Ferraù e Galati Mamertino. Un rapporto inscindibile lega il poeta fondatore dell’ascendentismo al borgo nebroideo che gli diede i natali e che fa da sfondo a molte delle sue liriche. Quando canta l’amore per la madre, la bellezza della natura, è nei panorami della costa dall’alto, nel profumo e la frescura dei boschi, nel tormento dell’acqua che accarezza la pietra nei ruscelli di Galati che Ferraù trova ispirazione. È sembrato doveroso perciò ai galatesi tornare ad occuparsi del loro più grande poeta, rilanciando il Premio nazionale di poesia “Nino Ferraù”, che per anni in passato ha portato nel borgo montano dei Nebrodi alcune tra le più importanti personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.
A chiudere l’ultima edizione, nel 1990, fu il flauto di Severino Gazzelloni. Quest’anno, a metà settembre, data prevista per la premiazione finale, quest’onore toccherà al suo allievo, Calogero Giallanza, un altro nebroideo ormai affermato a livello internazionale nel mondo musicale. A consegnare il premio sarà invece l’attrice Annalisa Insardà, talentuosa interprete teatrale e volto noto della fiction televisiva. L’appuntamento è previsto per metà settembre.
Un comitato scientifico formato da docenti universitari selezionerà gli elaborati che perverranno al Comune di Galati. Il bando sarà presto disponibile sul sito dello stesso comune.
Il premio è ufficialmente aperto dall’1 luglio, quando a Galati si è celebrato il convegno sul rapporto, umano e letterario, tra Ferraù e l’amico Salvatore Quasimodo, nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dalla morte del poeta nato a Modica, ma cresciuto a Roccalumera. A relazionare sono stati i professori Giuseppe Rando e Cosimo Cucinotta, già ordinari di Letteratura italiana dell’Università di Messina, seguiti dall’intervento del professor Antonio Baglio, docente del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne nello stesso Ateneo, che insieme allo scrittore Luciano Armeli Iapichino, moderatore dell’incontro, sta curando la pubblicazione dell’epistolario amoroso di Nino Ferraù.
A portare vivide testimonianze del rapporto tra i due poeti e del forte legame con i rispettivi luoghi d’origine, sono stati il fratello di Ferraù, Pippo, appassionato curatore dell’archivio di famiglia, e Carlo Mastroeni, presidente del Parco Letterario Salvatore Quasimodo di Roccalumera. Antonietta Bontempo e Francesco Federico hanno poi letto alcune tra le più belle liriche del poeta galatese.
Ha aperto l’incontro il sindaco di Galati Mamertino Nino Baglio, che ha promosso insieme all’assessore alla Cultura Vincenzo Amadore, il rilancio del premio, dando vita ad un comitato organizzativo composto dai docenti Antonio Baglio e Luciano Armeli, Carlo Mastroeni, lo scrittore Francesco Federico e il funzionario comunale Calogero Emanuele.