L’innesto salvifico: a Motta d’Affermo l’ottava edizione del Rito della Luce

L’innesto salvifico: a Motta d’Affermo l’ottava edizione del Rito della Luce

Redazione

L’innesto salvifico: a Motta d’Affermo l’ottava edizione del Rito della Luce

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domenica 25 Giugno 2017 - 08:43

Centinaia di attori, poeti, musicisti e performer provenienti da tutta Europa per l’evento culturale ideato da Antonio Presti come saluto al solstizio d’estate

Un saluto al solstizio d’estate nel segno di una purificazione spirituale. Tutto pronto per l’ottava edizione del Rito della Luce (domenica 25 giugno, dalle 15 al tramonto), l’incontro tra le arti e le discipline organizzato dal mecenate messinese Antonio Presti intorno alla Piramide – 38° parallelo di Motta d’Affermo (ME); tema di quest’anno l’innesto, accordo alla pari tra le diversità, investitura verso una nuova umanità.

La manifestazione può contare per questa edizione sul supporto dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali e del Consorzio Valle dell’Halaesa. “Tutte le attività della Fondazione Fiumara d’Arte hanno in comune la passione per il bello e il giusto – ha dichiarato l’assessore regionale Carlo Vermiglio -. Antonio Presti è un visionario che riesce sempre a tradurre in opere affascinanti e seducenti il frutto del proprio genio: il Rito della Luce sarà ancora una volta il trionfo dell’arte sull’invidia e la mediocrità. La Regione Sicilia ha il compito di preservare quel patrimonio di talento e inventiva che è Antonio Presti, un profeta della Bellezza cui il nostro territorio dovrà sempre rendere omaggio”. Dello stesso tenore le parole di Sebastiano Adamo, sindaco di Motta d’Affermo: “La conservazione e la promozione della Fiumara d’Arte sono stati temi centrali del mio programma elettorale. Questo parco monumentale ci permette di essere conosciuti nel mondo: le attività di un mecenate come Antonio Presti rappresentano la chiave di volta per lo sviluppo di tutte le politiche culturali del nostro territorio. Da sindaco ho tenuto a battesimo otto anni fa la Piramide – 38° parallelo di Mauro Staccioli: con Antonio Presti si è instaurata in questo lungo periodo una collaborazione sempre fertile e produttiva, un percorso condiviso nel nome della Bellezza”. A lodare le iniziative della Fondazione anche l’architetto Angelo Pettineo, progettista dell’intervento di restauro della Fiumara condotto dal Consorzio Valle dell’Halaesa per conto dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali: “Il Rito della Luce è un festival internazionale che riunisce musica, arte, poesia e teatro con il solo obiettivo di innalzare il valore del sapere in un’epoca traviata dall’autoreferenzialità e dall’ignoranza. I progetti di Antonio Presti sono mossi dalla volontà di combattere la pseudocultura massmediatica contemporanea con le sole armi della cultura e della conoscenza”. Tra i protagonisti della manifestazione anche la poetessa Maria Attanasio: “Il Rito è già un innesto, poiché metafora di un’illuminazione interiore. Celebrare la luce in un’epoca in cui non vi è traccia di nuovi germogli è la risposta adeguata ad una società soffocata da un capitalismo omologante e selvaggio”.

Dopo il primo atto ufficiale di mercoledì 21 con l’apertura al pubblico della Piramide, l’arrivo a Castel di Tusa di centinaia tra artisti, performer, poeti, attori e musicisti ha fatto da preludio a quello che sarà il momento culminante della manifestazione, la celebrazione del Rito in programma domenica 25 dalle ore 15 fino al tramonto: un inno rivolto al sole contro la mediocrità del quotidiano in un luogo evocativo come il 38° parallelo (celebre confine tra le due Coree), metafora della contrapposizione tra materialismo e trascendenza, istinto di sopraffazione e spirito di comunità. “Il tema dell’innesto farà da filo conduttore dell’ottava edizione del Rito – spiega Antonio Presti -. In una società malata di apparenza e pervasa da un futile individualismo, la conoscenza rappresenta l’unica via per giungere ad una dinamica consapevolezza, a quella speranza di cambiamento che necessita di sogni e utopie. Mi rivolgo soprattutto a tutti quei giovani costretti ad abbandonare la Sicilia e l’Italia per riaffermare la propria dignità personale: solo lo studio e la brama di sapere possono sconfiggere un potere miope, arrogante, mediocre e privo di una vera visione del futuro. L’innesto sarà per tutti meraviglia, stupore e abbandono al valore di essere unità”.

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