E' in corso di svolgimento all'Orto Botanico Pietro Castelli la quattordicesima mostra "Autunno: tempo di funghi", a cura dell'Associazione Micologica Bresadola, sezione di Messina. Visite guidate con dimostrazioni pratiche sul riconoscimento dei funghi.
Si è aperta stamattina alle 9 la quattordicesima edizione della mostra "Autunno: tempo di funghi " organizzata all'Orto Botanico Pietro Castelli, a cura della sezione di Messina dell'Associazione Micologica Bresadola.
Questa è in realtà la seconda mostra organizzata in questa stagione dalla sezione messinese dell'associazione Bresadola, associazione che raccoglie appassionati ed esperti micologi e che conta più di cento gruppi a livello nazionale, la prima si è infatti svolta il 12 ottobre scorso al Forte San Jachiddu.
La manifestazione odierna prevede delle visite guidate intorno al tavolo dell'esposizione, in mattinata alle 10 ed alle 11, nel pomeriggio alle 16 ed alle 17, con delle dimostrazioni pratiche sul riconoscimento dei funghi.
La prima visita, introdotta dalla dottoressa Rosa Maria Picone, responsabile dell'Orto Botanico P.Castelli, è stata guidata dal presidente della sezione di Messina dell'Associazione Micologica Bresadola, Nicola Belnome, che si è soffermato su ogni tipo di fungo presente alla mostra, indicandone le caratteristiche, l'eventuale pericolosità e dando degli ottimi consigli per il riconoscimento delle specie più tossiche o addirittura mortali, consigli pratici sì, ma con una regola di base molto ferma: prudenza.
Il dott. Belnome, infatti, sottolineando che solo un micologo della Asl può certificare la commestibilità dei funghi, ha mostrato parecchi punti che possono far desistere dalla raccolta qualunque principiante, ricordando nel suo discorso il numero dei morti per avvelenamento da funghi, dato fornito dal Centro Antiveleni di Milano, il centro di riferimento nazionale per le intossicazioni alimentari.
I numeri sono importanti ed in crescita, dai 20 decessi del 2013 ai 40 del 2014 (a stagione non ancora conclusa).
Il fungo più temibile l'Amanita Phalloides, all'inizio dell'esposizione, quasi da monito ai "raccoglitori della domenica", uccide con soli 25 g, distrugge il fegato in maniera irreversibile, rendendo necessario un trapianto urgente per evitare la morte.
Questo fungo nello specifico non risponde alle semplici "regole dei sensi" che il dott. Belnome ha spiegato: se un fungo è brutto, puzza o è disgustoso all'assaggio sicuramente non è buono, ma per l'amanita questo non vale, chi lo ho assaggiato (o per fini scientifici, o perché è sopravvissuto per poterlo raccontare) dice che sia molto buono. Un motivo in più per affidarsi ad un micologo esperto per certificare la bontà del proprio raccolto.
Il dott. Belnome accompagna i visitatori in un giro virtuale dei nostri boschi, dei Peloritani, ma anche di altre regioni, dando cenni sia di legislazione regionale che di usi locali. Il tutto con un parlare semplice che è sintomo di grande competenza, di chi sa e conosce bene quello di cui parla, ed ha la capacità di porgerlo a chi ignora la materia anche del tutto in maniera seria ma basilare, senza "nascondersi" troppo dietro parole incomprensibili o termini tecnici che possono risultare indigesti ai più.
E' bene ricordare infine, che per la raccolta è necessario il tesserino che abilita alla raccolta dei funghi, e che si ottiene con la frequenza di un corso di 15 ore presso un centro micologico autorizzato.
La Regione Sicilia, inoltre, consente un raccolto giornaliero non superiore ai 4 kg, a meno che non si tratti di un cespo di funghi o di un singolo fungo superiore a questo peso, caso raro ma auspicabile…
Quasi un'ora di "raccontare i funghi" in maniera piacevole e interessante, tanto da farti venire il desiderio di andare per boschi col cestino, e non necessariamente per portare a casa i porcini, ma quanto per andare a conoscere la biodiversità di cui il nostro territorio è ricco.
Certo, se poi ci scappa il porcino… ben venga!
Mimma Aliberti