Il ministro Poletti inaugura PanLab. A Messina un’eccellenza del controllo sulla filiera agroalimentare

Il ministro Poletti inaugura PanLab. A Messina un’eccellenza del controllo sulla filiera agroalimentare

Ma. Ip.

Il ministro Poletti inaugura PanLab. A Messina un’eccellenza del controllo sulla filiera agroalimentare

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sabato 04 Luglio 2015 - 12:25

E’ stato finanziato con 22 milioni di euro di fondi Pon (a cui se ne aggiungono altri 20,5 per progetti collegati) e farà convergere tutti i laboratori esistenti in un’unica grande realtà. Dopo il taglio del nastro alla Facoltà di Veterinaria, il convegno su agroalimentare, innovazione e mercato del lavoro. Al Mercato Vascone si riutilizzeranno gli scarti biologici. LA FOTOGALLERY di SERENA CAPPARELLI

Un complesso di laboratori dedicato al controllo della filiera agroalimentare, che offre servizi innovativi alle imprese, oltre a rappresentare un punto di riferimento per la ricerca e la formazione in questo settore. E’ PanLab, il progetto di potenziamento strutturale dei laboratori dell'Ateneo di Messina, finanziato con 22 milioni di euro di fondi Pon (a cui se ne aggiungono altri 20,5 per progetti collegati) e con un'area di intervento di 6000 metri quadri, per l’analisi degli alimenti, lo studio della loro incidenza sulla salute umana e la consulenza tecnologica, giuridica ed economica alle aziende agroalimentari.

E' stato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, a tagliare il nastro presso i locali del Dipartimento di Scienze Veterinarie sito nella Cittadella Universitaria dell'Annunziata. All'inaugurazione erano presenti il rettore Pietro Navarra, il direttore generale Francesco De Domenico, il prof. Giacomo Dugo, responsabile scientifico del Progetto, il prof. Vincenzo Chiofalo, docente dell'Ateneo peloritano e presidente del Consorzio filiera carni e i prof. Luigi Mondello e Paola Dugo, docente dell'Ateneo e tra i responsabili del Progetto. Dopo la cerimonia, il ministro ha visitato i laboratori.

Le attività del Panlab vanno dalla realizzazione di mangimi per gli animali, al monitoraggio degli allevamenti e delle coltivazioni, all’elaborazione di tecniche di conservazione degli alimenti, alle analisi sensoriali e microbiologiche, al rilascio di certificazioni. Competenze e tecnologie che il Panlab è già riuscito a esportare anche all’estero, stringendo accordi commerciali con varie aziende e assicurando le certificazioni utili per l’attività di import/export.

Gli accertamenti riguardano tutto lo spettro agroalimentare (carne, pesce, latte e derivati, uova, olio, vino e vegetali) e le principali linee di azione sono legate a verifiche di produzione, qualità, sicurezza, tracciabilità e certificazione. Ai corsi accademici, si aggiunge la possibilità di organizzare attività specifiche per aziende private.

Subito dopo l'inaugurazione, presso l'Aula Magna del Rettorato si è svolto il convegno "Piantare i Semi dello Sviluppo – Agroalimentare, Innovazione, Mercato del Lavoro" organizzato in collaborazione con Legacoop Sicilia, alla fine del quale il ministro ha sottolineato come PanLab rappresenti “una grande concentrazione di competenze, saperi e tecnologie; dunque un’opportunità non solo per l’Ateneo peloritano, ma per l’intero sistema paese, che da oggi va avviata con la collaborazione e le energie di tutti gli attori istituzionali e imprenditoriali presenti non solo nel territorio nazionale”.

All’evento, era presente anche l’assessore regionale alle risorse agricole ed alimentari, Rosaria Barresi: “L’agricoltura è donna – ha dichiarato -. Produce, crea, genera ed è elemento vitale e importante come testimoniato dagli ultimi dati che attestano il settore in crescita in un momento di grande crisi. L’assessorato ha lavorato tanto per promuovere il settore tra i giovani e continuerà a farlo”

“L’incontro di oggi – ha detto il rettore – ha al centro un tema che sta particolarmente a cuore alla nostra amministrazione. L’agroalimentare, infatti, è uno dei settori di ricerca nei quali l’Università di Messina eccelle e che ha portato all’investimento di risorse per il potenziamento strutturale dei laboratori Panlab, che presto si tradurrà in una partnership pubblico-privato attraverso la costituzione di una Fondazione con l’obiettivo di coniugare informazione, ricerca e innovazione di un comparto nel quale la Sicilia ha sempre avuto un ruolo importante e che oggi deve essere rilanciato”.

“Portare le università nelle aziende e viceversa, è stato un grande passo in avanti – ha sottolineato il presidente di Legacoop Sicilia, Pietro Piro -. La ricerca è il carburante che alimenta l’innovazione, vantaggio competitivo che consente ad una impresa di valicare vette che altrimenti avrebbe difficoltà a raggiungere”.

E’ stata poi la volta del prof. Riccardo Del Punta, ordinario del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, che ha riassunto la riforma del mercato del lavoro, il cosiddetto Jobs Act, del direttore dell’Agenzia nazionale giovani, Giacomo D’Arrigo, su “Erasmus+ Gioventù in azione”, e del delegato del rettore, Dario Latella, sul tema “Formazione, ricerca e innovazione: il progetto UniMe nel settore dell’agroalimentare”. All’incontro era presente anche una rappresentanza del gruppo agroalimentare della stampa estera in Italia, compreso un giornalista economico giapponese.

Proprio grazie al PanLab, la città può contare da ieri su un nuovo servizio. Sfruttando le interazioni con la mangimistica, la farmaceutica, la chimica degli alimenti e l’economia nell’ottica del recupero e della valorizzazione degli scarti dell’ortofrutta, si punta a generare profitto dagli scarti dei mercati messinesi. In particolare, al mercato Vascone è stata avviata una raccolta degli scarti biologici, nell’ambito del progetto Save (finanziato dal Pon Ricerca e Competitività 2007-2013 e premiato anche al Food Tech in Croazia per l’innovazione). L’attività di riciclo servirà tra l’altro per alleggerire i costi dello smaltimento, nell’ottica anche della sostenibilità ambientale, sociale ed economica della filiera alimentare.

4 commenti

  1. liliana parisi 5 Luglio 2015 15:12

    Spero che finalmente si capisca che lo sviluppo della Sicilia si può avere potenziando il settore agro-alimentare e quello culturale.Ma occorrono capitali,infrastrutture moderne,una burocrazia più svelta e una diversa mentalità

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  2. liliana parisi 5 Luglio 2015 15:12

    Spero che finalmente si capisca che lo sviluppo della Sicilia si può avere potenziando il settore agro-alimentare e quello culturale.Ma occorrono capitali,infrastrutture moderne,una burocrazia più svelta e una diversa mentalità

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  3. un cittadino messinese 6 Luglio 2015 09:14

    lo sviluppo come dici tu giustamente passa dall agroalimentare ma non con quelle persone sedute in prima e seconda fila Legacoop Sisifo e tutti quelli che xxxxxxxxxxxxxxxxx

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  4. un cittadino messinese 6 Luglio 2015 09:14

    lo sviluppo come dici tu giustamente passa dall agroalimentare ma non con quelle persone sedute in prima e seconda fila Legacoop Sisifo e tutti quelli che xxxxxxxxxxxxxxxxx

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