Shakespeare Horror Story, un viaggio nel mondo di Shakespeare

Shakespeare Horror Story, un viaggio nel mondo di Shakespeare

Emanuela Giorgianni

Shakespeare Horror Story, un viaggio nel mondo di Shakespeare

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giovedì 10 Gennaio 2019 - 00:42
L'evento

9 Gennaio 2019, unica data per un evento esclusivo e irripetibile: Shakespeare Horror Story, del regista e attore messinese Daniele Gonciaruk.

E se per Shakespeare il mondo è un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte, non vi è palcoscenico migliore, per dar vita al mondo del drammaturgo, dell’affascinante e suggestiva Villa De Pasquale, ubicata a Contesse.

La villa, costruita nel 1912 dall’imprenditore agrumario Eugenio De Pasquale, rappresenta già da sola un ambiente da sogno, pieno di arte, cultura e mistero, con i suoi maestosi pannelli, i dipinti, il soffitto ricoperto di affreschi, ma l’atmosfera diviene ancora più intensa, incantata e a tratti spettrale grazie all’interpretazione di questi eccellenti attori, capaci di far rivivere tra quelle mura le vicende dei protagonisti shakespeariani, in un connubio perfetto fra arte e architettura.

Lo spettacolo Shakespeare Horror Story, giunto alla sua terza edizione, dopo le precedenti due svoltesi in spazi altrettanto caratteristici, quali il Forte San Salvatore e la nave Telepass, è organizzato e realizzato dalla Scuola sociale di Teatro di Daniele Gonciaruk che, dal 2014, offre a studenti, giovani adulti e over, appassionati di teatro, la possibilità di ricevere una formazione d’eccellenza a prezzi irrisori.

Il Piccolo Festival Shakespeariano, manifestazione teatrale promossa dalla Scuola Sociale di Teatro insieme alle Officine Dagoruk, si è concluso con questo spettacolo nuovo, intimo, come precisa il sottotitolo “hotel”, ed emozionante, dove 15 spettatori per volta sono stati catapultati in un viaggio di 70 minuti tra le più celebri vicende delle tragedie shakespeariane, accompagnati, dall’inizio alla fine, da un sonetto personale corrispondente al proprio biglietto d’ingresso.

Un cicerone esclusivo ed ammaliante guida il pubblico tra le varie stanze dove, citando le sue parole, “l’orrore ha inizio”; per entrare a contatto diretto e costante con i personaggi e le loro storie, tutto avviene, infatti, dinanzi agli occhi dello spettatore, rendendolo direttamente parte degli avvenimenti.

La prima a presentarsi è Giulietta, disperata per la crudeltà dei genitori e la loro imposizione di sposare Paride; si continua con la follia e l’intensità di Riccardo III e il suo corteggiamento pressante a Lady Anna; salendo le scale, si incontra, poi, Amleto, per assistere alla sua ira contro la madre e all’assassinio di Polonio, il ciambellano, scambiato per il Re Claudio; da qui, si passa alla bellissima sala grande piena di dipinti, alla presenza di Macbeth in preda alle sue allucinazioni, alla sua angoscia causata dal senso di colpa e l’incapacità di pentirsi; si prosegue in una piccola stanzetta dove Re Lear è alla prese con la sua decisione di abdicare e dividere il regno in base all’amore che sapranno dimostrar lui le tre figlie, le cui interpreti sono, sorprendentemente, scelte tra il pubblico; da lì gli spettatori sono guidati nella camera da letto di Otello, il quale, convinto dall’alfiere Iago dei tradimenti della moglie Desdemona e travolto dalla gelosia, la uccide seguito, subito dopo, dall’uccisione da parte di Iago della moglie Emilia, per aver scoperto il suo inganno; la tappa finale ci riporta all’interno del mondo di Amleto per lasciare l’ultima parola a William Shakespeare in persona. Il poeta leggerà ciascuno dei sonetti del pubblico terminando il tutto col celebre passo, tratto proprio dall’Amleto, “essere o non essere, questo è il problema…”, impugnando, sul finire, una pistola e portandola alla tempia.

Il percorso, ricco di colpi di scena durante tutto il tragitto, si conclude con il più grande colpo di scena di tutti: una volta usciti dalla sala e convinti che il viaggio sia finito, poco prima che la porta si chiuda, scoppia uno sparo, lasciando gli uditori per sempre incerti sull’accaduto. Una solo cosa è certa, è stata la pistola di Shakespeare.

Uno spettacolo che coinvolge interamente lo spettatore, inquietante ma al tempo stesso emozionante e commovente, capace di generare spavento e subito dopo le lacrime, una realizzazione impeccabile, grazie alla quale è possibile tornare indietro nel tempo e rivivere in prima persona tutti quei tragici avvenimenti. Un’ennesima dimostrazione della qualità del lavoro che avviene nel messinese e del talento dei suoi cittadini, grazie al suo regista, agli organizzatori e agli interpreti, qui in ordine alfabetico: Pina Battiato, Tiziana Calabrò, Melania Caratozzolo, Eleonora Cicciò, Andrea Cinturrino, Giuseppe Cinturrino, Gaetano Citto, Marco Dell’’Acqua, Santi Denaro, Andrea De Francesco, Alessandro Fazio, Kevin Finocchiaro, Mara Giannetto, Simone Le Donne, Aurora Macrì, Rosalba Orlando, Rosario Popolo, Laura Saporito.

Un evento eccezionale che ha lasciato il suo forte impatto in chiunque ha avuto la fortuna di assistere e la voglia di rivivere questa esperienza che sta a metà tra il sogno e la realtà, perché, d’altronde, come scrive Shakespeare: “noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita”.

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