Fondi Pac e legge 328, la Cisl punta sulle Ipab e chiede programmazione

Fondi Pac e legge 328, la Cisl punta sulle Ipab e chiede programmazione

Fondi Pac e legge 328, la Cisl punta sulle Ipab e chiede programmazione

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mercoledì 11 Dicembre 2013 - 00:14

Per il sindacato è necessaria una sinergia tra distretto-socio sanitario, Asp e Ipab per evitare un illogico e improprio spreco e sperpero di risorse pubbliche e ottimizzare strutture inutilizzate. A Palazzo Zanca incontro con l’assessore Mantineo.

Dal giorno del suo insediamento per l’assessore alle politiche sociali Nino Mantineo uno dei fronti su cui lavorare subito è stato quello dei fondi della legge 328. Milioni di euro che negli anni il Comune di Messina e l’intero distretto di cui fa parte non erano riusciti a intercettare per mancanza di programmazione e che invece adesso pare siano vicini. Oltre a questi ci sono anche le risorse dei Piani di Azione e Coesione, i cosiddetti PAC, che dovranno essere utilizzati in sinergia con i fondi della legge 328 per raggiungere tutti gli obiettivi di assistenza del Distretto Socio-Sanitario D26 in favore di anziani e minori. Ma per riuscire davvero a sfruttare queste risorse sarà necessario coordinare al meglio tutto il lavoro di redazione di progetti e bandi.

Una battaglia “di programmazione” che la Cisl sostiene da tempo e che passa anche attraverso la riqualificazione delle Ipab, in regime di convenzione con i Comuni per l’utilizzo degli immobili e del personale. E’ la proposta ribadita dal sindacato anche nel corso dell’incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Zanca con l’assessore comunale ai Servizi sociali Antonino Mantineo e i sindaci dei comuni del Distretto Socio-Sanitario D26.

Ciò, sostiene la Cisl, in direzione di una razionalizzazione della spesa secondo le indicazioni della spendig review, ma anche per garantire un potenziamento e un adeguamento delle strutture prescelte per essere adibite anche ad asili nido.

Due Ipab del territorio comunale di Messina hanno già dato la disponibilità, con apposite deliberazioni dei rispettivi Consigli di Amministrazione, di immobili e personale per le finalità progettuali finanziate con i fondi PAC.

Così per la Cisl Messina, che già in passato ha evidenziato come le Ipab dispongano di un patrimonio inestimabile e abbandonato, si sfrutterebbero attivamente immobili chiusi e unità di personale non utilizzato per mancanza di servizi e di risorse.

Il sindacato ha posto l’accento sulla necessità di un modo nuovo di programmare l’utilizzo di risorse e offrire servizi con abbattimento dei costi e la riduzione delle liste di attesa, come nel caso dei servizi di asili nido, che potrebbero servire anche paesi limitrofi piuttosto che rimanere sottoutilizzati.

Ma la proposta della Cisl riguarda anche l’implementazione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, che passa dall’accordo di programma da stipulare con l’Azienda Sanitaria Provinciale per assicurare interventi di Assistenza Domiciliare integrata per anziani non autosufficienti. Un impiego di risorse che potrebbe essere di circa due milioni e mezzo di euro provenienti dal Piano di Azione e Coesione che potrà soddisfare un’utenza over 65 di circa 200/230 anziani.

Per il sindacato ragionare in termini di programmazione sinergica delle risorse, rappresenterebbe un’inversione di tendenza rispetto all’utilizzo di risorse pubbliche che per troppi anni, anche a Messina, sono stati oggetto di “illogico e improprio spreco e sperpero”.

Al termine dell’incontro la Cisl ha chiesto di verbalizzare il passo indietro dell’Amministrazione sulla proposta riguardante l’utilizzo delle Ipab, sin qui condivisa, “ma a poche ore dalla votazione dell’accordo venuta meno. Un impegno non rispettato dall’Amministrazione nei confronti dei lavoratori e degli amministratori delle Ipab che avevano dato la propria disponibilità”.

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