Ex Margherita, cambia il progetto della Cittadella della cultura

Ex Margherita, cambia il progetto della Cittadella della cultura

Marco Olivieri

Ex Margherita, cambia il progetto della Cittadella della cultura

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giovedì 13 Febbraio 2025 - 18:48

L'assessore regionale Scarpinato propone una modifica. Novità per la sede della Soprintendenza a Messina

di Marco Olivieri

MESSINA – Il futuro dell‘ex Margherita di Messina. La Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali non avrà la nuova “casa” alla Cittadella della cultura. E la Regione acquisterà l’attuale sede sul Boccetta, di proprietà di un ente religioso. L’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha scritto alla presidenza della Regione per proporre una modifica rispetto alla deliberazione della Giunta del 7 maggio 2020 sulla Cittadella, con il progetto di riqualificazione dei padiglioni 1, 2, 3 e 10. Il tutto nasce da una rimodulazione predisposta dal direttore generale del suo dipartimento.

Dopo vari stop e rallentamenti, nel 2024, i Fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc) 2021-2027 avevano previsto, con un budget di 16 milioni, la collocazione del museo archeologico (pad. 1), di un museo del terremoto (padiglione 2) e della Soprintendenza (3). Al contrario, il padiglione 10, destinato alla Biblioteca regionale di Messina, non è stato inserito nei Fondi per lo sviluppo e la coesione.

Più di 24 milioni per creare la Cittadella della cultura nell’ex Margherita, novità per la Soprintendenza

Ora c’è una novità. L’assessore Scarpinato, data “l’urgenza di trovare una sede per la Soprintendenza”, e poiché le somme preventivate all’origine “non risultano più sufficienti a coprire l’intero progetto a causa dell’aumento dei prezzi e della perdita delle risorse della programmazione 2014-20”, destina ad altro il padiglione 3 della futura Cittadella della cultura. E comunica la disponibilità da parte del proprietario dell’istituto “Nostra Signora della Carità del Buon Pastore”, dopo un lungo contenzioso, a vendere l’immobile alla Regione per 5 milioni e ottocentomila. Importo valutato favorevolmente dal dipartimento regionale tecnico.

In più, l’assessore propone 12 milioni e 900mila per il restauro del padiglione 10 da riservare alla Biblioteca regionale. 5 milioni e 768mila euro, invece, servono per i padiglioni 1, 2 e 3 “da destinare rispettivamente alle sedi del museo archeologico, del museo del terremoto e degli uffici amministrativi regionali”. E non più il pad. 3 alla Soprintendenza.

“La rimanente quota necessaria all’intera copertura degli interventi pari a euro 16 milioni e 806mila è stata inserita nella programmazione Fsc 2021-27”, scrive l’assessore. Il totale è di 24 milioni e 468mila euro.

De Leo ed ex ospedale Margherita

In questo periodo è stato il deputato regionale Alessandro De Leo a sollevare il caso in più occasioni, chiedendo aggiornamenti al governo Schifani. “L’abbandono, ormai più che ventennale, dell’ex ospedale rappresenta un autentico scempio di un’area preziosa e immersa nel tessuto urbano della città di Messina”, ha scritto in un’interpellanza.

Una rinascita dell’ex Margherita non più rinviabile e la necessità di un confronto sulla destinazione dei padiglioni

Ora ci si augura che, dopo le occasioni perdute in questi anni, non si perda altro tempo. La nostra testata, da anni, insiste sulla necessità di una riqualificazione e di una rinascita culturale sempre rimandate. E la stessa destinazione dei padiglioni poteva essere l’occasione per un confronto sulle prospettive per la città.

Nella foto il progetto del padiglione 10.

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6 commenti

  1. Tanti soldi… tante chiacchiere…

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  2. COGITO ERGO SUM 14 Febbraio 2025 07:38

    “n più, l’assessore propone 12 milioni e 900mila per il restauro del padiglione 10 da riservare alla Biblioteca regionale. ”
    COMMENTO : mi sembra giusto. In questo modo dovrebbe trovare soluzione l’annoso problema dell’ Emeroteca (UFFICIO PERIODICI) sito negli angusti spazi della sede (in affitto oneroso) di Sant’Agata. E’ auspicabile che, in questo modo, il materiale, in atto provvisoriamente ed indegnamente, messo in scatole di cartone, al buio … possa vedere la luce, finalmente posizionato sugli scaffali, dopo anni di scrupolosa, efficiente ed attenta cura e vigilanza. Insomma, si creeranno cosi’ nuove occasioni di lavoro per il personale attuale ; senza contare, finalmente, avere un ottimale contatto con l’utenza, visto che la nuova sede sarebbe piu’ facilmente raggiungibile. Aggiungiamo, infine, il fatto che sul viale della Libertà stanno sorgendo nuovi posti per studenti e professori (nell’ex Riviera Grand Hotel), mettiamoci anche i traghetti privati , il tram …. . E se facciamo 2 + 2 ….. In poche parole : davvero una grossa occasione, all’orizzonte, per chi ama la cultura.

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  3. Marcella Millimaggi 14 Febbraio 2025 09:09

    Se si fosse pensato a realizzare la famosa sede del Tribunale Civile e, in particolare gli uffici dei vari Giudici di Pace si sarebbero spesi meno soldi e si sarebbero avuti anche maggiori spazi in città basti pensare al numero delle auto e dei motorini di avvocati e giudici che avrebbero avuto modo di parcheggiare all’interno, sui viali della struttura e i padiglioni con una minima spesa avrebbero potuto ospitare giudici e conservare faldoni. Una buona giornata!

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  4. cambia ancora una volta il progetto ma nel frattempo i problemi della Biblioteca aumentano. Dopo lo scippo da parte dell’Università, complice la Regione Sicilia, della storica sede di via dei Verdi, la Biblioteca Giacomo Longo ormai da tempo immemorabile è smembrata su tre sedi: gli uffici e una minima parte delle raccolte in Via Primo Settembre, l’Emeroteca al villaggio Sant’Agata e il deposito in via La Farina. Bene le prime due sedi sono sotto sfratto esecutivo, e il progetto del Padiglione 10 del Margherita (all’epoca ci fu anche una interrogazione all’ARS) ha una serie di criticità, una su tutte lo spazio non è sufficiente per accogliere sia gli uffici, che l’emeroteca che il deposito. I libri in possesso della Biblioteca Regionale, circa 500mila volumi resterebbero nel deposito di via La Farina, aumentando così i disagi per noi utenti. Al momento gli utenti della Biblioteca che richiedono un libro in prestito, questo gli verrà consegnato il lunedì o il giovedì successivo alla richiesta, sempre che non succeda nulla. Insomma per noi utenti è un vero calvario, compensato solo in parte dalla gentilezza del personale davvero encomiabile. La Direttrice, anche lei encomiabile per tutte le iniziative culturali che riesce a produrre in Biblioteca, ha più volte denunciato pubblicamente questa situazione assurda, ma al solito la politica non risponde.

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  5. Fumo negli occhi….tanto fra un anno scopriremo che le somme, non essendoci progetti esecutivi (e chi li dovrebbe realizzare, se non l’assessorato ai beni culturali che non li farà) verranno stornate a favore di altri interventi più consoni ai collegi (ovviamente non a Messina) del prossimo assessore regionale o di altri politici.

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  6. Vabbè il tempo c’è solo dal 2010 se ne parla. Vedrete che alla fine verrà inserito tutto tra le opere compensative del Ponte sullo Stretto. Ciucci sa come si fa. la solita classe politica messinese, molto laboriosa. Campa cavallo……

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