Il Ministero dei Trasporti ha scaricato ogni onere su Rfi che, viste le perdite di bilancio maturate, potrebbe abbandonare il servizio già a fine anno, mettendo a rischio oltre 150 posti di lavoro. Il sindacato si dice pronto alla mobilitazione
Il servizio di collegamento veloce con Reggio Calabria è garantito almeno per i prossimi tre anni. Quello con Villa San Giovanni non ha una scadenza temporale perché “il Ministero dei Trasporti se ne è lavato le mani scaricando ogni onere in capo ad Rfi che, viste le perdite di bilancio maturate, potrebbe abbandonare il servizio già a fine anno mettendo a rischio oltre 150 posti di lavoro".
Parole del segretario cittadino di Orsa Trasporti, Michele Barresi, che già altre volte aveva manifestato perplessità su un metodo che rischia di generare ripercussioni negative su tutto il settore. “Servono almeno 4 milioni di euro l'anno per un servizio funzionale all'utenza secondo le stime del sindacato – prosegue Barresi – ma, sebbene negli scorsi mesi Orsa abbia già segnalato alle Istituzioni come l'attuale situazione di precarietà di un servizio fondamentale non sia ulteriormente sostenibile, ad oggi non risultano atti formali in merito da parte di questo Governo che continua ad essere latitante. Siamo costretti quindi a ribadire le nostre preoccupazioni in una dura nota indirizzata direttamente al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, dal quale pretendiamo anche per la tratta Messina-Villa i necessari finanziamenti ed un affidamento stabile che dia continuità occupazionale agli oltre 150 addetti del comparto messinese dopo anni di precarietà. Occorre la dovuta programmazione che ad oggi è mancata – conclude il sindacalista – e prima che sia nuova emergenza. In mancanza di riscontro in tempi brevi da parte del Governo saremo costretti ad una nuova mobilitazione del settore”.
Dopo un breve excursus storico, l’Orsa ricorda che al momento il servizio copre solo la fascia oraria 6 – 20, lasciando la Sicilia isolata nelle ore notturne. Ad esempio, non c’è continuità con il Frecciargento 9377 e l’Ic 561, provenienti da Roma e in arrivo a Villa alle 22.28 e alle 23.28, causando di fatto l’interruzione della continuità territoriale.
Rfi destina al servizio circa 2 milioni di euro annui ma nei soli primi mesi di quest’anno pare abbia causato ugualmente una perdita di bilancio di oltre 100mila euro.
L’Orsa chiede al Ministero “il reperimento delle risorse, circa 4 milioni di euro all’anno, necessarie a svolgere un servizio funzionale ed efficiente quale atto dovuto agli oltre 5 milioni di cittadini siciliani e di un affidamento triennale del servizio indispensabile a dare stabilità occupazionale al personale impiegato e farlo uscire dallo stato di precarietà in cui opera da quasi cinque anni”.
Al solito, si continua a travisare la funzione di un servizio.
Il traghettamento non deve esistere per dare lavoro ai 150 addetti, ma per trasportare gli utenti da una costa all’altra.
Se ciò per motivi diversi non si può fare, non si può pretendere che a caricarsi degli oneri sia una società che agisce in base al diritto all’utile, stante il fatto che non è una società di diritto pubblico ma privato, nè, tantomeno, la collettività.
Quindi, paghino gli utenti, con adeguamento del prezzo del biglietto fino alla copertura dei costi, assicurando anche l’utile d’impresa.
In caso contrario si chiuda baracca.
L’epoca dei servizi a prezzi sociali (con le perdite a carico della fiscalità generale) è finito.
E’ mercato, non politica.
Al solito, si continua a travisare la funzione di un servizio.
Il traghettamento non deve esistere per dare lavoro ai 150 addetti, ma per trasportare gli utenti da una costa all’altra.
Se ciò per motivi diversi non si può fare, non si può pretendere che a caricarsi degli oneri sia una società che agisce in base al diritto all’utile, stante il fatto che non è una società di diritto pubblico ma privato, nè, tantomeno, la collettività.
Quindi, paghino gli utenti, con adeguamento del prezzo del biglietto fino alla copertura dei costi, assicurando anche l’utile d’impresa.
In caso contrario si chiuda baracca.
L’epoca dei servizi a prezzi sociali (con le perdite a carico della fiscalità generale) è finito.
E’ mercato, non politica.
Tutto questo è semplicemente penoso. Un gruppetto di persone continua a pretendere di essere mantenuto dallo Stato e, contemporaneamente, si oppone a soluzioni definitive (collegamento stabile) che andrebbero a beneficio di tutta la collettività messinese. La scelta di Tremestieri ridurrà le corse della Caronte-Tourist, l’unica compagnia (privata !!!) che assicurava una vera continuità territoriale. Abbiamo fatto di tutto per allontanarci dal continente e continuiamo a pretendere soldi per prolungare situazioni insostenibili. Sono decenni che va avanti così e ancora non abbiamo imparato nulla ? Siamo semplicemente patetici
Tutto questo è semplicemente penoso. Un gruppetto di persone continua a pretendere di essere mantenuto dallo Stato e, contemporaneamente, si oppone a soluzioni definitive (collegamento stabile) che andrebbero a beneficio di tutta la collettività messinese. La scelta di Tremestieri ridurrà le corse della Caronte-Tourist, l’unica compagnia (privata !!!) che assicurava una vera continuità territoriale. Abbiamo fatto di tutto per allontanarci dal continente e continuiamo a pretendere soldi per prolungare situazioni insostenibili. Sono decenni che va avanti così e ancora non abbiamo imparato nulla ? Siamo semplicemente patetici
Sante parole, destinate a cadere nel vuoto dei cervelli messinesi
Sante parole, destinate a cadere nel vuoto dei cervelli messinesi