Cgil e Uil si rivolgono alla Regione e all'Asp: "Si faccia chiarezza"

Cgil e Uil si rivolgono alla Regione e all’Asp: “Si faccia chiarezza”

Cgil e Uil si rivolgono alla Regione e all’Asp: “Si faccia chiarezza”

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giovedì 25 Luglio 2013 - 12:02

La CGIL ,La FP e la FP Medici chiedono chiarezza in merito al progetto sulla destinazione dell’ex ospedale Margherita: "Il Commissario Magistri convochi il tavolo tecnico". La Uil invoca l'intervento del sindaco Accorinti

Non si placano le polemiche sull’ex ospedale Regina Margherita. Dopo la Cisl, Santalco, Garofalo e Ugl Giovani, oggi è la volta di Cgil e Uil.

“Da tempo denunciamo le anomalie in merito alla gestione dell’ ex ospedale Margherita – scrive la Cgil -. I diversi vertici succedutisi all’ASP 5 hanno continuamente cambiato idea sul progetto di riqualificazione del nosocomio di Viale della Libertà. Sono state inviate lettere aperte e richieste di intervento alla Regione e alla magistratura contabile, per evitare non solo la distruzione di una struttura importante per il territorio, ma anche per impedire lo sperpero di risorse pubbliche. Purtroppo, le nostre richieste sono rimaste inascoltate”.

“La nostra città è stata sempre considerata terra di conquista per i manager della sanità e i professionisti della politica – dichiarano Lillo Oceano, Segretario Generale della CGIL Messina, Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL e Attilio Andriolo responsabile della FP Medici -. Assistiamo a una sorta di schizofrenia gestionale da parte dei manager che hanno guidato l’ASP 5 di Messina. Da iniziale progetto di realizzazione di un polo per lungodegenza si è passati all’idea di realizzare un centro diagnostico di eccellenza, per poi apprendere che le costosissime apparecchiature all’uopo acquistate vengono “dirottate” verso ben altri lidi. Appare evidente che l’incapacità gestionale regna sovrana fra i vari manager dell’ASP 5 che con questa condotta poco chiara, simile piuttosto ad una tragicomica pantomima, hanno dilapidato denaro pubblico. Ma ciò che stupisce è l’atteggiamento assunto dall’Assessorato alla Salute che dal tavolo regionale ha esautorato proprio le Organizzazioni sindacali che si sono resi promotori degli esposti e delle denunce”.

“L’Assessore Borsellino dovrebbe rendere noti gli esiti dell’inchiesta amministrativa disposta a suo tempo su richiesta dalle organizzazioni sindacali – continuano Oceano, Crocè e Andriolo -. Chiediamo di conoscere se siano state accertate eventuali responsabilità in merito allo sperpero di risorse pubbliche. Mentre al Commissario Magistri chiediamo la convocazione di un tavolo tecnico”

“Se Magistri deciderà di cambiare destinazione d’uso della struttura, come parrebbe probabile,e deciderà di smantellare la radiologia per trasferirvi il poliambulatorio ex Inam di via del Vespro, si tratterebbe di un salto nel buio- sottolinea il sindacato – “perché i locali dell’ex Margherita non risponderebbero ai requisiti richiesti dalla normativa, sprovvisti delle autorizzazioni degli uffici comunali e provinciali e della certificazione anti-sismica. Basti pensare che è stato installato perfino un ascensore esterno”.

Per questi motivi la CGIL FPCGIL e la FP Medici chiedono di far chiarezza sulle seguenti questioni:

a) se le strutture dell’ex “R.Margherita” risponde ai requisiti richiesti per le ristrutturazioni di edifici pubblici per i servizi sanitari;
b) se la chiusura del poliambulatorio di via del Vespro ed il suo trasferimento nei locali dell’ex ospedale “R.Margherita” non possa rivelarsi penalizzante per i bisogni dei cittadini messinesi;
c) se non sia in questa fase più corretto bloccare il progetto dell’attuale commissario straordinario e ripensare al ruolo strategico,che invece questa struttura può assumere nella prospettiva di un’offerta sanitaria nel territorio , sempre più efficiente ed integrata con l’offerta della rete ospedaliera.

La Uil chiede invece l’intervento del sindaco Accorinti. “Dopo anni di battaglie, convegni, analisi, studi, denunce e proposte, in una parola, dopo aver scosso l’opinione pubblica, tutto ci aspettavamo fuorché non essere convocati per la conferenza dei servizi indetta dall’assessore Borsellino per discutere delle sorti dell’ex ospedale Margherita”.

Sono caustici il segretario generale della UIL Costantino Amato e il segretario provinciale della UIL FPL Giuseppe Calapai nel denunciare ancora una volta l’atteggiamento di sufficienza con il quale ancora oggi la città viene trattata a livello regionale.

“E’ assurdo – spiegano Amato e Calapai – che dopo anni di battaglie e dopo le dettagliate denunce inoltrate dalla UIL alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti,dopo essere stati chiamati persino ad accompagnare i tecnici del Governo Regionale in visita all’ex ospedale Margherita le forze sociali non siano state convocate per deciderne le sorti. Messina ancora una volta è stata snobbata ed espropriata del proprio diritto di autodeterminarsi, subendo l’ennesimo scippo.

“Il polo radiologico – spiegano Amato e Calapai – rappresentava per la città un’occasione per garantire ai cittadini eccellenza sanitaria. Quell’eccellenza già negata con il polo oncologico che doveva nascere all’ospedale Papardo e con il pronto soccorso d’eccellenza che avrebbe potuto sorgere al Piemonte.”

“La UIL – concludono Amato e Calapai – ribadisce la propria ferma volontà di difendere gli interessi e i diritti della città e continuerà la propria battaglia fino al conseguimento dell’obiettivo. Il Sindaco Accoranti, che è il massimo responsabile cittadino in tema di sanità, intervenga immediatamente per bloccare l’ennesimo furto ai danni della città e convochi una conferenza dei servizi affinché si chiarisca una volta per tutte cosa si vuole fare di questa struttura, non sottacendo le gravi responsabilità di chi sino ad oggi ha gestito questa vicenda”.

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