Slitta l'audizione di Musumeci ed Armao sulla proposta di legge per l'abolizione del prelievo forzoso
Sulle ex Province la maggioranza gialloverde continua a fare melina. Nonostante i vari annunci i fatti tardano ad arrivare, sia sul fronte normativo che su quello economico.
Le attese audizioni in sede di Commissione Bilancio della Camera del governatore Musumeci, del vice Armao e del presidente dell’Upi (Unione province Italiane) previste per giovedì 7 sono slittate a data non ancora indicata, probabilmente alla prossima settimana. La Commissione infatti ha deciso di riunirsi solo due giorni questa settimana, lasciando “libera” la casella di giovedì, con la conseguenza che le audizioni richieste dalla vice presidente di Commissione, la siciliana Stefania Prestigiacomo, in merito al ddl sull’abolizione del prelievo forzoso, sono state rinviate.
Ad attendere risposte sono le 9 ex Province della Sicilia, rimaste “appese” al filo della speranza o di una deroga per i bilanci in disequilibrio (per il triennio) e di una messa in sicurezza degli strumenti contabili o di una soluzione normativa come appunto il ddl presentato da Forza Italia nel luglio scorso e ancora impantanato alla Camera.
“Questa maggioranza continua a dimostrare giorno dopo giorno sempre piu’ la sua totale inadeguatezza, sia politica, che amministrativa, che istituzionale- ha commentato Nino Germanà, primo firmatario della norma che prevede l’abolizione del prelievo forzoso- La mia proposta di legge e’ bloccata in commissione Bilancio perche’, nonostante quanto deliberato dall’Ufficio di Presidenza sulla necessita’ di procedere con delle audizioni, queste sono state rinviate alla prossima settimana. Nel frattempo il Presidente Borghi della commissione bilancio ha deciso che questa
settimana la commissione si riunira’ soltanto 2 giorni lasciando vuota la giornata di giovedi’. Questa inettitudine e’ inaccettabile“.
Con ogni probabilità passerà l’intera settimana senza che da Roma arrivino cenni di fatti concreti per salvare le Province e nel frattempo il sindaco metropolitano De Luca ha bloccato l’esercizio provvisorio.
Il rischio è che le risorse e la modifica normativa, di rinvio in rinvio, si realizzino solo alle calende greche……
Il buon Micciche compagno di partito di Germana’ è a capo della fronda che si rifiuta in Ars di effettuare il taglio ai vitalizi previsto dal governo e che potrebbe causare il taglio di.20 milioni di euro di trasferimenti dallo stato alla regione. Musumeci aggiunge: Il governo non intende impugnare la norma, perché non ritiene che presenti particolari aspetti di incostituzionalità, ne abbiamo discusso in giunta dove non sono mancate le perplessità». I soliti forzisti.
Ancora non si vuole guardare in faccia la realtà. Questi enti sono inutili e insostenibili dal punto di vista finanziario e organizzativo. Andrebberi chiusi con procedura d’urgenza per evitare altri danni erariali. Le loro funzioni possono svolgerle le regioni che hanno la dimensione più adeguata. Basta per favore chiudiamole e facciamocene una ragione.