Da Palermo a Roma la voce dei deputati messinesi Lo Giudice e Germanà contro il governo Musumeci e l'accordo con lo Stato
L’accordo Stato-Regione non salverà le Città Metropolitane della Sicilia. Le somme non bastano, il governo Musumeci avrebbe dovuto impedire che alla Sicilia toccassero le briciole. E adesso che il sindaco Cateno De Luca ha deciso di barricarsi dentro Palazzo dei Leoni, sede dell’ex Provincia di Messina, a sostenere questa battaglia sono i deputati Danilo Lo Giudice e Nino Germanà.
Dall’Ars
Dall’Ars è Lo Giudice a dire chiaramente che tutto quello che sta accadendo è sbagliato: “Mentre noi discutiamo quando far votare le Province, nessuno si preoccupa del reale rischio di fallimento. Il Governo regionale ha il dovere di fare di più e meglio per salvare le province dal collasso definitivo. L’Assessore Armao insieme al presidente Musumeci non possono firmare l’accordo Stato-Regione così come è stato formulato, ben diverso da quello annunciato con toni trionfalistici qualche giorno fa, perché questo accordo sostanzialmente non serve a nulla”.
Il capogruppo del Gruppo Misto all’Ars Lo Giudice è tornato a chiedere al Governo regionale di impegnarsi affinché alle province siano destinati i 350 milioni necessari, prelevabili dai Fondi Sviluppo e Coesione, per evitarne la bancarotta.
“L’attuale accordo Stato Regione infatti – chiarisce Lo Giudice – prevede uno stanziamento di 150 milioni ma oggi scopriamo che in realtà saranno soltanto 100, mentre nessuno sa a chi e per fare cosa verranno destinati gli altri 50 milioni.Così, mentre a Palermo discutiamo di come accompagnare le Province morenti, questi enti non saranno in condizioni nemmeno di rattoppare una buca piuttosto che ridare dignità all’edilizia scolastica”.
Per Lo Giudice, il governo regionale deve semplicemente chiedere che per le Province vengano utilizzati una parte dei 2,3 miliardi di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione, un Fondo per altro che rischia di rimanere quasi del tutto inutilizzato considerato che appena 100 milioni sono stati spesi”.
Dalla Camera
Da Roma gli fa eco il deputato messinese di Forza Italia Nino Germanà. “Da tempo denunciamo che le trattative tra governo nazionale e Regione Siciliana sulla restituzione del prelievo forzoso a carico delle ex province, altro non sono che una presa in giro che non risolve la questione. Finalmente la maggioranza giallo-verde, gettando la maschera, ha depositato la sua proposta sotto forma di emendamento al decreto legge cosiddetto ‘Crescita’ che rivela la grande truffa ai danni della Sicilia e che da mesi denunciamo in sede di discussione della mia proposta di legge che affrontava in maniera compiuta la problematica”.
Germanà spiega che testo che la maggioranza ha depositato in commissione bilancio alla Camera sottrae 140 milioni dal fondo per gli investimenti per la Sicilia e solo una parte di queste somme viene destinata alle ex Province e Città metropolitane. 100 milioni del tutto insufficienti al raggiungimento degli equilibri di bilancio e di gran lunga inferiori ai 243 milioni necessari a garantire alle ex Province siciliane parità di trattamento rispetto alle altre ex Province d’Italia. Germanà non le manda a dire al presidente Musumeci: “La beffa più colossale sta che a finanziare queste misure è la stessa Sicilia rinunciando a 140 milioni di euro del fondo sviluppo e coesione finalizzato alla realizzazione di infrastrutture, anche qui disattendendo l’accordo. Dispiace amaramente che il governo regionale abbia rinunciato ai suoi diritti e abbia dato il suo assenso a tale beffa”.
Il pacchetto di Forza Italia
Il deputato annuncia che Forza Italia ha già depositato un pacchetto di sub emendamenti a prima firma Prestigiacomo che riprendono le proposte iniziali e sulle quali daranno battaglia nelle prossime ore.
Esprime la totale e sincera solidarietà nei confronti di De Luca: “Siamo davvero al totale fallimento delle politiche economiche della regione che ha agito con supponenza snobbando il grande lavoro svolto dai deputati nazionali i quali da soli abbiamo lottato per difendere la nostra Sicilia mentre loro la svendevano. Quanto poi all’azione del governo nazionale stendiamo un velo pietoso. Un M5S totalmente incapace ed una Lega che fa il pieno di voti alle europee ma che non si smentisce mai nei fatti, nella sua vocazione anti meridionalista. Si sveglino i siciliani”.