Ex Province: stop al voto, tutto rinviato. Patto della Madonnina e polemiche

Ex Province: stop al voto, tutto rinviato. Patto della Madonnina e polemiche

Francesca Stornante

Ex Province: stop al voto, tutto rinviato. Patto della Madonnina e polemiche

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giovedì 30 Maggio 2019 - 08:00

L'Ars ha approvato un emendamento che fa slittare al prossimo anno il voto per le ex Province. Esulta De Luca, attacca l'assessore Falcone, ma anche Pd e 5Stelle

Le elezioni europee appena archiviate sono state un test politico su molti fronti e adesso che le alleanze sono state testate ecco i primi risvolti: stop al voto per le ex Province. Con un emendamento l’Ars ha deciso di rinviare di almeno un anno le elezioni di secondo livello nelle Città Metropolitane. E inevitabilmente questo ha scatenato già nuovi fronti di scontro.

Esulta Cateno De Luca che anche con la marcia dei sindaci a Palermo aveva chiesto questo rinvio. Non a caso, infatti, l’emendamento che posticipa tutto porta anche la firma del suo fedelissimo, il deputato Danilo Lo Giudice.

“Una delle clausule del discusso ‘Patto della Madonnina’, così come tra le richieste della marcia dei Sindaci del 15 maggio era il rinvio delle elezioni per le Città Metropolitane. Ringrazio il Parlamento siciliano per aver accolto la proposta formulata dal Gruppo Misto, dall’Udc, da Fratelli d’Italia, dai Popolari e Autonomisti e da Sicilia Futura.

Non aveva senso celebrare queste elezioni il 30 giugno, non essendo ancora stata risolta la Finanziaria. Ora pensiamo a risolvere la situazione economica, destinando alle ex Province siciliane 350 milioni di euro da prelevare dagli FSC, così da coprire il disavanzo al 31 dicembre 2018 e garantirne la gestione corrente per gli anni 2019/2021. Solo in tale modo sarà possibile garantire tutti gli investimenti per la messa in sicurezza delle scuole secondarie, delle strade e dei viadotti”.

Il no di Falcone

Una pesante presa di posizione arriva dall’assessore della giunta Musumeci Marco Falcone: “È uno sbaglio madornale rinviare le elezioni provinciali, per quanto di secondo livello. La paralisi di questi enti è da attribuire anche alla protratta assenza di un organo politico al vertice di Città metropolitane e Liberi consorzi”.

Forte reazione del Pd

“Dopo una campagna elettorale per le Europee passata a promettere a sindaci e consiglieri un ruolo negli organismi di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ecco che il centrodestra getta la maschera ed al primo voto invia le elezioni di un anno” hanno commentato il capogruppo Giuseppe Lupo e il parlamentare regionale del Pd Antonello Cracolici.

“Oltretutto – aggiungono Lupo e Cracolici, componenti della commissione Affari Istituzionali – la norma è stata approvata con un emendamenti presentato direttamente in Aula ed agganciato al ddl su ‘Marina Resort’ senza il preventivo esame della Commissione”.

Linea dura anche dal Movimento 5Stelle

“Questo rinvio, che arriva grazie ad un emendamento proposto dalla stessa maggioranza di Musumeci, è l’ennesima prova della schizofrenia, soprattutto, dell’irresponsabilità della maggioranza sui cui si regge l’esecutivo” hanno dichiarato i deputati del M5S all’Ars.

“Siamo alla farsa – afferma il capogruppo del M5S, Francesco Cappello – con il Presidente della Regione e la sua maggioranza che procedono in direzione diametralmente opposta, e che, soprattutto, non tengono in nessuna considerazione la barca di soldi spesi per separare le elezioni amministrative dalle Europee proprio per consentire ai Comuni che andavano ad elezioni di poter partecipare alle elezioni per le ex Province”.

In campo il sindacato

Fortissima preoccupazione anche dal sindacato Csa che ha immediatamente scritto al presidente Musumeci per chiedere un incontro. “«iteniamo l’ulteriore rinvio un pericoloso segnale di “smarcamento” della politica locale dalle sorti delle ex province siciliane, soprattutto in un momento in cui non si hanno più notizie certe in merito ai provvedimenti finanziari e normativi che dovrebbero mettere le amministrazioni nelle condizioni di regolarizzare gli strumenti contabili finanziari ed alla definizione di funzioni e competenze».

Il rammarico dell’associazione Radici

Associazione RADICI esprime rammarico per l’ennesimo atto della Regione Siciliana che posticipa le elezioni del Consiglio della Città Metropolitana.
Da troppi anni assistiamo ad una vera e propria schizofrenia politica del Governo Siciliano che indubbiamente non ha le idee chiare sul punto con continui dietro front privando di una guida politica la ex provincia di Messina che al contrario avrebbe necessità di affidarsi alla buona politica, dichiarano i componenti di RADICI Cacciotto Alessandro è Libero Gioveni.
A questo punto, continuano i due esponenti, ci auguriamo che l’idea della LEGA, quella di fare ritornare l’elezione diretta diventi un fatto concreto. Cacciotto e Gioveni che non sono militanti della LEGA ne tantomeno vicini alla politica del CARROCCIO sono però preoccupati dalle sabbie mobili in cui è sprofondata la questione ex province. Se un rinvio servirà a dare voce al popolo con elezione diretta ben venga. La buona, sana e produttiva politica non saranno mai un costo ma una risorsa.
Associazione RADICI

F.St.

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