Presentata la documentazione per l'istituzione del nuovo Comune di Montemare

Presentata la documentazione per l’istituzione del nuovo Comune di Montemare

Marco Ipsale

Presentata la documentazione per l’istituzione del nuovo Comune di Montemare

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lunedì 04 Giugno 2012 - 09:51

Secondo la legge regionale n. 30 del 2000, ora il consiglio comunale di Messina dovrà dare il suo parere (che non è comunque vincolante) e inviare tutto alla Regione che indirà il referendum attraverso il quale si otterrà l’autonomia se voteranno “sì” almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto

Il comitato promotore “Comune Montemare” ha presentato al municipio di Messina la documentazione necessaria per avviare l’iter burocratico del referendum sulla costituzione del Comune autonomo.
Il progetto è sostenuto dalla sottoscrizione di 2550 elettori del territorio interessato, ben oltre il minimo previsto dalla legge. Il comitato ha registrato anche le firme di 480 cittadini non residenti nella zona, che hanno voluto sostenere il progetto pur sapendo che il loro “sì” non aveva validità numerica.
I vantaggi, illustrati sul sito del comitato, riguardano la sanità (diritto ad una guardia medica e a nuove farmacie), il lavoro (impiegati nei servizi da destinare al territorio), la vicinanza delle istituzioni e la forza politica di un sindaco. Tra le motivazioni anche il fallimento delle circoscrizioni del Comune di Messina, la carenza di infrastrutture, i mancati provvedimenti per la tutela delle coste e l’inefficienza dei servizi.
L’idea nasce dal malcontento di 12 frazioni della zona nord di Messina e dall’eccessivo centralismo di Palazzo Zanca dove, evidentemente, il decentramento non funziona a dovere. La zona, secondo l’ultimo censimento, è abitata da 8779 residenti e rappresenterebbe l’undicesimo Comune, per numero di abitanti, della Provincia. Nello specifico si tratta di: Castanea (2326 abitanti), Spartà (1297), Rodia (1294), Salice (998), Gesso (905), San Saba (574), Massa San Giorgio (367), Massa Santa Lucia (327), Acqualadrone (198), Massa San Giovanni (196), Piano Torre (156), Orto Liuzzo (141). Secondo la legge regionale n. 30 del 2000, ora il consiglio comunale di Messina dovrà dare il suo parere (che non è comunque vincolante) e inviare tutto alla Regione o verrà nominato un commissario ad acta. Il presidente della Regione indirà allora il referendum attraverso il quale si otterrà l’autonomia se voteranno “sì” almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. (Marco Ipsale)

11 commenti

  1. L'Osservatore 4 Giugno 2012 14:56

    Già, si “sentiva” la mancanza di un nuovo Comune, di un nuovo sindaco, di una nuova giunta, di un nuovo consiglio comunale, di altri assessori, di altre “indennità/gettone di presenza”, di altri impiegati comunali…e come al solito pagherà “pantalone”…

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  2. Massimiliano Milazzo 4 Giugno 2012 16:08

    E se poi si scopre che mantenere un nuovo comune costa meno che lasciare quei 9000 cittadini nel comune di Messina?

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  3. liliana parisi 4 Giugno 2012 17:23

    Ma non si era parlato di accorpare i Comuni piccoli? Non sarebbe invece il caso di dare poteri reali e risorse al Consiglio di quartiere?

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  4. Giocano con il fuoco. Non si rendono conto che i servizi hanno un costo proibitivo.
    La raccolta ed il conferimento dei rifiuti, ad esempio, in un territorio vastissimo, che conta frazioni di poche centinaia di persone deve essere effettuato con più mezzi e personale….4000 famiglie con 200 euro di tasse l’anno arrivano ad 800.000 euro.
    Due mezzi della nettezza e 10 spazzini costano già di più…ovviamente in un comune così vasto ci sarà un servizio di vigili urbani, almeno 10 con due automobili e una caserma, il minimo….. ci sarà un sindaco ed una giunta da pagare….e poi bisogna garantire i collegamenti con il capoluogo, con un servizio di autobus…le emergenze verso gli ospedali…ect…ect…
    Per garantire un minimo di efficienza, simile a quella attuale, offerta dal comune di Messina, ogni famiglia dovrà tassarsi per oltre 1000 euro l’anno…e forse non basterà.
    Montemare????…Castanea e Ortoliuzzo, Acqualdroni e Rodia….Dove si realizzerà il municipio, la caserma dei vigili urbani, il deposito dei mezzi della raccolta rifiuti ect ect…Una guerra tra territori lontani e diversi tra di loro….che una volta usciti dal comune di Messina saranno abbandonati e dimenticati…esclusi per autoesclusione.

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  5. Massimiliano Milazzo 4 Giugno 2012 21:11

    Per quello se ne può sempre parlare, chi lo vieta? Ma una cosa è parlare e un’altra è fare. Poi tanto piccolo Montemare non sarebbe (10 comune per popolazione su 109 della provincia di Messina).
    A proposito di parlare, ma non si era parlato di fare i quartieri, e poi di toglierli, e poi di renderli solo organi consultivi e poi di farli diventare centro del potere? Bla bla bla.. Intanto qua tutto si perde e nei salotti ancora si parla.. Comunque sarebbe molto importanti per tutti i cittadini messinesi avere quartieri con reale capacità esecutiva. Ma questo non è necessariamente un’alternativa a fare un comune autonomo

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  6. Questo non sarà un comune piccolo, avrà almeno 10.000 abitanti. Per me ha senso, Messina ha perso la sua capacità attrattiva e gestionale. In Provincia non ci riconoscono, provate ad andare da S.Alessio il là o da Patti verso Palermo. Messina non è considerata, se non inutile, figiuratevi se addirittura pezzi storici del nostro comune se ne vanno. Grazie politica, grazie comunali per come lavortae benne, grazie ai vostri dirigenti lautamente pagati ed inutilmente retribiti.

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  7. Massimiliano Milazzo 5 Giugno 2012 11:14

    A Messina i costi dei servizi sono proibitivi mentre in comuni molto più piccoli e con la stessa conformazione di Montemare gestiscono tutto in house con bilanci normalissimi (così come scritto nella relazione economica)

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  8. L'Osservatore 5 Giugno 2012 12:27

    …e se invece i cittadini scoprono – ovviamente DOPO – che il nuovo comune costa “un botto” di più???
    Si fa un nuovo referendum per ripristinare tutto com prima?
    Perchè invece non PRETENDERE una migliore amministrazione?
    Del resto uno dei temi usati spesso per limitare gli sprechi della burocrazia è proprio quello – guarda caso – di accorpare i comuni più piccoli…e in Sicilia invece che si fa???
    SE NE INVENTANO UN’ALTRO DI INDUBBIA INUTILITA’!!!
    Bene, bravi, BIS!!!

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  9. Nella fantasiosa ipotesi,chissà dove verrà istituito il municipio, la caserma dei vigili, e le strutture comunali.E chissà se non sarà motivo di guerra fra le numerose piccole fazioni.
    Un piano urbanistico, che non volendo, favorisce gli interessi di una fazione a spese di un’altra….E tanto altro….Sembra facile ma offrire servizi equi, giusti ed economici è la cosa più difficile del mondo.Poi si può fare un municipio a Fazione, una caserma a fazione ect. Investire milioni di euro… 10.000 ab. circa 3500 famiglie, per ogni milione di euro sono circa 350 euro a famiglia….Devi riparare le strade, l’illuminazione pubblica, in un territorio vasto, pagare tutti i servizi, il personale del comune, i vigili, la giunta comunale, i consumi elettrici dell’illuminazione pubblica e degli uffici, la raccolta ed il conferimento dei rifiuti… i contenitori…. facile parlare…..

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  10. Massimiliano Milazzo 5 Giugno 2012 21:25

    Menomale che non le devi fare tu totonno 😀

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  11. Caro Massimiliano Milazzo, per il comune di Messina scrollarsi di dosso il peso e le spese per un territorio grande circa la metà dell’intero comune ma con un esiguo numero di contribuenti sarebbe una vera fortuna.
    Umanamente sarebbe ingiusto abbandonare le zone più disagiate e difficili….che godono dei contributi di tutti i messinesi per mantenere con difficoltà un minimo di servizi…Un territorio vastissimo troppo frastagliato e con un sistema viario di collegamento penalizzato dalla natura del territorio.
    Non lo devo fare io….ma chi lo farà, se si farà, ha la responsabilità di rischiare di portare all’abbandono di un territorio bellissimo che con il motore di una grande città alle spalle ha delle speranze….con un motorucolo si può inceppare…..E’ vero che Messina negli ultimi 10 anni è stata ridimensionata..perchè in regione si sono succeduti un governo palermitano ed uno catanese …verrà il turno di Messina….e della ripresa.

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