Nell'ultima relazione del direttore si fa il punto degli interventi e venerdì si contavano ancora poco meno di un centinaio di zone critiche. L'ultimatum del sindaco scade il 30 novembre. Ma ieri sulla sua pagina Fb decine di post di attacco
Archiviato con successo il Salva Messina, il sindaco De Luca è partito all’attacco su un altro fronte incandescente: i rifiuti. E mentre la città continua a soffrire gli strascichi di un’emergenza che si trascina da venti giorni, il primo cittadino ieri ha rotto il silenzio social sulla crisi rifiuti e nell’arco di una giornata, tra segnalazioni fotografiche, ordini lanciati via Fb, notizie di reato e attacchi a tutto spiano, ha riacceso l’attenzione mediatica sul fronte emergenziale.
Che la situazione sia ancora critica soprattutto in molte zone è sotto gli occhi di tutti ed è inconfutabile. De Luca ha dato tempo fino al 30 novembre al Cda e al direttore generale di MessinaServizi per ripulire tutto e uscire dall’emergenza. Ieri però non ha resistito e ha sfornato più di una decina di post in cui ha parlato di un complotto ai suoi danni da parte dei lavoratori, ha tirato in ballo i “settimini”, cioè gli ispettori ambientali che hanno il settimo livello, puntando il dito contro i mancati controlli, in diversi commenti ha fatto capire molto chiaramente che per il direttore generale Iacomelli le valigie sono praticamente pronte, poi ha parlato di un vero e proprio sabotaggio che i lavoratori mettono in atto sistematicamente prima di Natale per avere più straordinari e alla fine ha addirittura pubblicato due screenshot di una conversazione privata whatsapp tra il presidente Lombardo e il direttore Iacomelli per far vedere a tutti che il direttore comunicava al presidente che oggi avrebbe preso un giorno di ferie con la relativa risposta del presidente che non concordava con l’iniziativa. Poi evidentemente Lombardo ha inviato lo screenshot al sindaco ed è finito tutto su Facebook (la legge prevede un paio di reati per chi rende pubbliche conversazioni private).
Ma al di là della folle giornata social, leggendo tutti i post, alla fine non si comprende chi in questo momento, tra i principali indiziati del sindaco, avrebbe un vantaggio dall’emergenza: il direttore Iacomelli e il Cda presieduto da Lombardo sanno che se il 30 novembre la città non sarà pulita saranno le loro teste a cadere, così come ha detto chiaramente il sindaco (VEDI QUI). I lavoratori in questo momento sono nell’occhio del ciclone e, nella difficilissima evoluzione della questione Messinambiente-MessinaServizi, sanno che converrebbe far vedere che MessinaServizi funziona e che loro sono fondamentali per i servizi di igiene ambientale in città. Che le guerre interne ci siano è lampante, così come continua ad essere chiaro che i rapporti ai vertici della società sono totalmente in contrasto. Se ci sono mele marce all’interno di MessinaServizi vanno isolate ed eliminate, questo è certo. Ma questo clima di tutti contro tutti rischia di avvelenare ancor di più una situazione già molto delicata e precaria.
I conti si faranno il 30 novembre. Intanto però è scattato una sorta di count down tutt’altro che “pacifico”, anche perchè il sindaco, come ha scritto in uno dei tanti post, non ha più intenzione di prendere insulti per l’emergenza rifiuti.
Il punto sugli interventi però è stato fatto anche in una relazione che il direttore Iacomelli ha presentato al sindaco, al Cda e all’assessore all’Ambiente venerdì. Una relazione intermedia su quanto fatto da quella famosa riunione del 10 novembre che ha dato i poteri esclusivi al direttore generale che così è diventato l’unico responsabile delle operazioni di questa emergenza.
LA RELAZIONE DI IACOMELLI
«Su esplicita indicazione del Socio (il sindaco), con delibera del 10 novembre il Consiglio di Amministrazione ha stabilito di rimuovere tutte le figure organizzative intermedie di cui al vigente funzionigramma della MessinaServizi Bene Comune SpA, tra cui la figura del direttore operativo, ingegnere Michele Trimboli, al quale l’Amministratore Unico pro tempore (Beniamino Ginatempo) il 28.02.2018 aveva conferito specifica competenza – tra l’altro riconoscendo un surplus in termini di trattamento economico – individuando lo stesso quale responsabile unico del servizio di raccolta indifferenziata e del trasporto in discarica nonché responsabile dello spazzamento e sancendo come punto di riferimento gerarchico in via diretta il medesimo Amministratore Unico.
Il Direttore generale ha avocato le funzioni operative e con provvedimenti del 12 novembre ha operato in primis la sostituzione dei responsabili dei servizi presso l’Autocentro di Via Salandra e presso la piattaforma di Pace, rispetto alla cui gestione si erano registrate disfunzioni.
Successivamente in materia di servizio raccolta rifiuti solidi urbani sono stati esitati i seguenti provvedimenti, tutti volti a risolvere la corrente fase critica: il 12 novembre ci sono stati gli affidamenti del noleggio di 4 automezzi con carico laterale e 2 automezzi con carico posteriore in capo alla ditta LS Service Srl e di 2 automezzi con carico posteriore in capo alla ditta Caruter Srl: il 145 novembre si è proceduto alla sostituzione del Rup del procedimento avente per oggetto l’affidamento del servizio di manutenzione e riparazione del parco mezzi, attrezzature e impianti per la durata di 24 mesi; il 20 novembre nomina di Rup e Dec del procedimento avente per oggetto la fornitura di lubrificanti da impiegare per il parco automezzi e affidamento della fornitura di prodotto sgrassante detergente per i lavaggio automezzi ed attrezzature in capo alla ditta Chimical Car di Giurdanella Giuseppe; il 21 novembre c'è stato l'affidamento della pubblicazione dell’estratto del bando di gara relativo all’aggiudicazione dei servizi assicurativi per la durata di 36 mesi in capo alla ditta Publigare Management Srl;il 22 novembre noleggio a caldo di automezzi con capacità inferiore a 55 per il trasporto in discarica fino ad un massimo di 1000 tonnellate in capo alla ditta Seap Srl.
I MEZZI A DISPOSIZIONE
A seguito degli interventi di riparazione compiuti in officina, nonché di ricorso al mercato attraverso il noleggio, il quadro relativo alla dotazione degli automezzi impiegati nel servizio di raccolta rifiuti e trasporto in discarica in circolazione alla data del 23 novembre è il seguente: 13 automezzi con carico laterale impiegati per la raccolta, di cui 9 nella titolarità di MSBC (in usufrutto da Messinambiente) e 4 a noleggio; 5 automezzi con carico posteriore impiegati per la rimozione cumuli intorno ai cassonetti, di cui 3 nella titolarità di MSBC e 2 a noleggio; 10 autoarticolati impiegati per il trasporto in discarica, di cui 6 nella titolarità di MSBC e 4 a noleggio; 3 macchine per movimentazione materiali, tipo bobcat; 2 vasche, 2 gasoloni, 2 minimatik.
IL CONTROLLO DEL TERRITORIO
Contestualmente – scrive il direttore si è proceduto all’attivazione di un servizio di monitoraggio delle postazioni rsu dislocate nel territorio comunale attraverso la geolocalizzazione delle stesse con google maps che ha consentito una verifica giornaliera della efficacia degli interventi di svuotamento dei contenitori e di raccolta dei rifiuti da terra.
COSA E’ STATO FATTO
Dai monitoraggi geolocalizzati in tempo reale la situazione al 23 novembre dice che sono ancora rimasti 66 zone critiche nella zona centro-nord e 34 zone critiche nella zona centro-sud. Per zone critiche si intendono le postazioni di cassonetti ancora pieni o in cui ci sono ancora cumuli di immondizia a terra. Per capire come si è evoluta la situazione c’è il report dell’ultima settimana che dice che il 14 novembre le zone di criticità erano 178 a nord e 181 a sud. Un dato che dunque segnala un trend comunque positivo, anche se non ancora risolutivo. Ancor di più se si prende in esame il monitoraggio dello scorso 12 novembre che segnalava oltre 400 punti critici in tutta la città.
Il direttore in chiusura scrive anche che sarà effettivamente necessaria tutta la settimana per tornare ad una situazione da considerarsi del tutto ordinaria. E dunque venerdì si vedrà com’è la situazione. Sempre che nel frattempo non succederà qualche altra cosa.
Nota a margine. Il motivo per cui ci sono posti in cui vengono svuotati i cassonetti ma la spazzatura che era a terra non viene tolta è semplice: i mezzi utilizzati per svuotare i cassonetti sono quelli a carico posteriore, manovrati da un solo operatore che ovviamente non può scendere dal mezzo e raccogliere a mano la spazzatura fuori altrimenti andrebbe in tilt lo svuotamento dei cassonetti. La raccolta dell’immondizia accatastata sui marciapiedi e per la strada viene fatto con i 3 bobcat e la raccolta manuale. Quindi il camion che svuota i cassonetti non può contemporaneamente raccogliere anche i sacchetti a terra.
Francesca Stornante
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