Inaugurato nel 2003, fiore all’occhiello per le terapie riabilitative, il Centro fu costretto a sospendere la propria attività nel 2007 per assenza di fondi, nonostante l'alto numero di prestazioni sanitarie erogate in convenzione con l'Azienda Sanitaria Locale
Dopo cinque anni di chiusura forzata (vedi correlato) si sono riaperte, ieri pomeriggio, presso la cittadella universitaria dell’Annunziata, le porte del Centro riabilitativo di Pet Terapy.
La struttura, sorta presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria, torna finalmente a rivivere e ad animarsi di suoni, voci, nuovi sorrisi e speranze.
La realtà, la prima ad essere istituita in Italia, ha rappresentato il fiore all’occhiello per le terapie riabilitative che si sostanziano della presenza e dell’ausilio di animali da affezione.
Il Centro riabilitativo, inaugurato nel 2003, però fu costretto a sospendere la propria attività nel 2007 per assenza di fondi.
Un quinquennio di attività bruscamente interrotto nonostante numeri importanti: circa 12.000 sono state, tra il 2003 ed il 2007, le prestazioni sanitarie erogate, in convenzione con l’allora Asl 5, come ausilio per la cura di disturbi psico- fisici e disabilità psico-motorie.
Una collaborazione che l’Azienda Sanitaria decise sospendere, non rinnovando la relativa convenzione, senza la quale il Centro fu costretto a chiudere.
Una battuta d’arresto che però non ha smorzato l’entusiasmo di una squadra coesa, come spiega il professore Antonio Pugliese presidente del Centro Pet Terapy: “Inauguriamo ancora la nostra attività, questa volta con una punta d’orgoglio in più. Il Centro infatti è stato uno dei pochi ad essere riconosciuto dall’Università di Messina come Centro Autonomo di spesa: un riconoscimento importante – rivendica Pugliese -grazie al quale continuare a perseguire e sostenere con maggiore autonomia le nostre attività”.
L’importanza di garantire un servizio che non gravi sulle famiglie, attraverso una collaborazione con l’Asp, rimane però per Pugliese una priorità da perseguire: “In passato è stato possibile garantire prestazioni mutualistiche con una spesa per l’Asp pari a 36 euro per ogni singola seduta”.
“Ci siamo naturalmente già attivati affinché le convenzioni con l’Asp possano ripartire – assicura Pugliese – stiamo cercando di coinvolgere anche attraverso nuovi progetti, finalizzati a rilanciare pienamente centro e maneggio, la Regione Sicilia ed il Ministero della Salute”.
Cura delle disabilità dunque ma anche ruolo di primo piano in formazione e ricerca: “Presso il centro riabilitativo sono stati attivati cinque corsi di formazione post-laurea – ricorda Pugliese – percorsi che hanno richiamato, presso il nostro Ateneo, studenti provenienti da altre università italiane”.
Un percorso ben avviato che ha mostrato sul campo risultati significativi, grazie anche all’impiego dell’ippoterapia, nella cura di patologie come autismo, dislessia, sindrome down e disagio psico-sociale.
Il frutto di una collaborazione sinergica che vede impegnata una variegata equipe di specialisti: neuropsichiatri infantili, logopedisti, psicologi, psicoterapeuti unitamente ad uno staff di medici veterinari.
Licia Famulari, direttore sanitario, sottolinea la centralità dall’affiancamento, nel recupero di disabilità psico-fisiche e cognitive, di animali da affezione, presenza in grado di produrre una netta riduzione dei tempi di recupero.
“Per il minore la possibilità di interagire con i nostri animali rappresenta una spinta eccezionale sotto il profilo motivazionale – spiega – l’esercizio riabilitativo smette di essere un processo meccanico, spesso inviso al bambino, e diviene uno stimolo sempre nuovo perché alimentato dalla spontaneità e dall’affetto del compagno a quattro zampe”.
“A ciascun paziente, in relazione alla patologia o al disturbo cognitivo sul quale sarà necessario intervenire – spiega ancora la responsabile del Centro – verrà affiancato un compagno che, per caratteristiche, sia in grado di rispondere meglio alle esigenze terapeutiche ed agli obiettivi che si intende raggiungere”.
Finalità che hanno una duplice valenza: “Insieme alla funzione di natura strettamente sanitaria – spiega la dottoressa Famulari – il centro si propone anche di educare il bambino ad un sano rapporto con gli animali invitandolo a rispettarne natura ed esigenze”.
Le esperienze e percorsi riabilitativi del Centro stati raccolti dal professore Antonio Pugliese in Pet Terapy, libro edito da Armando Siciliano Editore.
Emma De Maria