Si riaprono le porte del Faro di Capo Peloro (solo su prenotazione) e della sede centrale dell'Università
MESSINA – Tornano le Giornate Fai di primavera, un’occasione unica per visitare luoghi solitamente chiusi al pubblico. A Messina e in altre 400 città italiane. Protagonisti di questo weekend ancora una volta i piccoli e grandi apprendisti Ciceroni. Studenti e studentesse degli istituti comprensivi e delle scuole secondarie di Messina che guidano i visitatori alla scoperta di bellezze spesso sconosciute.

L’entusiasmo di piccoli e grandi apprendisti Ciceroni
“Siamo davvero soddisfatti dell’entusiasmo con cui gli apprendisti Ciceroni si approcciano a queste giornate. Un modo per conoscere e narrare la storia dei nostri beni storico-architettonici Ema anche un’occasione straordinaria per i cittadini di apprezzare gli edifici pubblici, spesso considerati solo come contenitori di funzioni, ma non percepiti come spazi belli e pensati”, commenta il presidente della Delegazione Fai di Messina, Nico Pandolfino.

Apre per la seconda volta il Faro di Capo Peloro
Riapre le sue porte, per la seconda volta quest’anno, il Faro di Capo Peloro. Nel mese di ottobre, in occasione delle Giornate Fai d’autunno, sono stati moltissimi i messinesi ad entrarci per la prima volta. Il Faro, infatti, non era mai stato aperto al pubblico prima di allora. Centinaia di persone, però, erano rimaste fuori per via delle lunghe code che si erano create, così questa volta l’organizzazione ha deciso di far accedere al sito solo su prenotazione.

Visite solo su prenotazione (anche domenica 23 marzo)
Questo ha garantito delle visite ordinate e senza lunghe attese fuori dal Faro. Ogni 20 minuti un gruppo composto da una decina di persone entra, fa la visita ed esce. E così via per tutta la giornata, fino alle 17.30. Le visite continueranno anche nella giornata di domenica 23 marzo. A fare da Ciceroni sono gli alunni degli istituti comprensivi “Pascoli – Crispi” e “San Francesco di Paola”. (In foto le alunne della IC e 3E). Le visite sono proposte anche in inglese e spagnolo.

Il Faro di Capo Peloro torna visitabile per la seconda volta grazie alla disponibilità dello Stato Maggiore della Difesa, di Mari Fari Sicilia e del comando Zona Fari Sicilia, rappresentato dal CF Johnny Pizzimento. La monumentale costruzione di Torre Faro rappresenta non solo un punto di riferimento fondamentale per la navigazione nello Stretto di Messina ma anche un simbolo storico e culturale della città.

La sede centrale dell’Università
Il secondo luogo da visitare a Messina è la sede centrale dell’Università. L’Università degli Studi di Messina è un’stituzione dalla storia antica, nata nel 1548 per la volontà illuminata della classe politica e civile locale di avere un Ateneo cittadino importante, laico sul modello bolognese e all’avanguardia. Con l’accordo tra il Senato e Ignazio de Loyola, che coglie per primo la futura vocazione mediterranea della nostra Università, nasce la prima Collegiata gesuitica europea e lo Studium generale.

Dal Portale dei Gesuiti agli antichi manoscritti
Il percorso che narrerà la storia dell’Ateneo, partirà da Via Dei Verdi, iniziando proprio dal “PORTALE” del 1548. Nel plesso centrale saranno esposti il manoscritto più antico di proprietà dell’Univesità scritto da Lorenzo Ridolfi, manoscritto autografo che raccoglie testi datati tra il 1386-1400. Il libro di Pietro Castelli, Hortus Messanensis, Messina, del 1640. Iconologia della gloriosa Vergine di Dio Maria, Messina, Giacomo Mattei, 1644 di Placido Samperi, ed un Codice Miniato Statuta Veronae, del 1475.
Sarà inoltre esposto, grazie alla collaborazione della Biblioteca Regionale di Messina ed il supporto di DR broker di Messina, che si e’ fatta carico delle spese di trasporto ed assicurazione, il manoscritto di Mario Giurba “Compendium Doctorum omnium reprobaterum approbatorumque.

Gli eventi speciali a contributo libero
Sarà inoltre possibile partecipare agli eventi speciali a contributo libero. “Il progetto per la costruzione della regia Università e il Collegio dei Gesuiti”, a cura dell’architetta Francesca Passalacqua (Professoressa associata dell’Università degli Studi Messina) e “La quadreria dell’Università di Messina”, a cura del Prof. Giampaolo Chillè (già Professore a contratto dell’Università degli Studi Messina e cultore della materia).

Visite proposte in diverse lingue
Anche qui le visite continueranno fino alle 18 e per tutta la giornata di domenica. A guidare i visitatori fra gli spazi interni ed esterni del rettorato saranno gli apprendisti Ciceroni delle scuole “G. Seguenza”, “F. Maurolico”, “G. La Farina”, “Minutoli-Quasimodo”, “Verona Trento”, “E. Ainis”, Antonello” e degli istituti comprensivi “Cannizzaro – Galatti”, “G. Catalfamo”, “G. Martino”, “G. Mazzini”, ”G. Leopardi”, “E. Vittorini”. Le visite sono proposte anche in inglese, srilankese, filippino, arabo e pulaar.

750 luoghi da visitare in 400 città italiane
Il weekend dedicato alle Giornate Fai di primavera è il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del Paese. Organizzato ogni anno anche in autunno dal Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano Ets) grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari. Sono 750 i luoghi da visitare in 400 città e saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari delle Delegazioni e dei Gruppi Fai.
Vedi qui la galleria fotografica della prima giornata
