Adesso, bisognerà chiedere ed ottenere un maggiore incremento di navi e corse
“Gli spostamenti da e per Messina da quattro salgono a cinque. La modifica del Decreto dei Ministeri Trasporti e Salute che regolamenta, in questa fase, lo spostamento giornaliero sullo Stretto, rappresenta un buon passo in avanti perché recepisce e raccoglie, almeno in parte, le istanze dei cittadini che avevamo posto all’attenzione del Governo.
L’ulteriore passaggio, adesso, sarà quello di chiedere ed ottenere un maggiore incremento di navi e corse affinché possa essere garantita una più omogenea continuità territoriale nel rispetto delle normative che limitano assembramenti e possibili formazioni di code sui moli calabrese e siciliano”.
E’ quanto affermano il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ed il Componente del Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale di Sistema dello Stretto, Domenico Battaglia, che, in una nota stampa, aggiungono: “Sarà consentito il viaggio di passeggeri sulle navi adibite a trasporto merci esclusivamente per documentati motivi di salute e, dall’approdo di Messina-Tremestieri, occasionalmente utilizzato per i cargo commerciali, potranno transitare anche gli operatori sanitari pubblici e privati su mezzi privati e nel rispetto delle certificazioni e delle condizioni di sicurezza delle navi.
Insomma – concludono Falcomatà e Battaglia – le novità riguardano, soprattutto, i pendolari, ovvero chi, quotidianamente, si muove sulle due sponde per lo svolgimento delle proprie attività lavorative e chi, purtroppo, è costretto a farlo per motivi di salute.
Tuttavia, regolamentare al meglio il flusso dei passeggeri sulla tratta Reggio Calabria-Villa San Giovanni-Messina e viceversa, è un’operazione fondamentale per limitare al massimo quei disagi che, come si è visto anche nel recente passato, hanno pericolosamente innalzato rischi per l’ordine e la salute pubblica.
Bene, dunque, questo provvedimento del Governo che, ora, nei limiti dettati dalle contingenze, dovrà fare un piccolo sforzo in più perché tutto possa presto avvicinarsi a quella che era la normalità di un tempo”.