Falcomatà, Spirlì, la Reggina. Fuoco amico & opportunità, autodifesa & autodafé

Falcomatà, Spirlì, la Reggina. Fuoco amico & opportunità, autodifesa & autodafé

Mario Meliado

Falcomatà, Spirlì, la Reggina. Fuoco amico & opportunità, autodifesa & autodafé

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lunedì 12 Aprile 2021 - 18:38

Valanga di critiche - politiche e "social" - su Governatore facente funzioni e sindaco per aver assistito alla gara vittoriosa contro il Vicenza

«Ma Nino ha fatto bene ad andare al campo…?». «Però, a Peppe chi gliel’ha fatta fare di farsi vedere al “Granillo”…?». Da ieri sera, a Reggio Calabria – in pieno Coronavirus – non si parla che del fatto che il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e il presidente della Giunta regionale Nino Spirlì siano andati a tifare per i colori amaranto, anziché restare contriti a contare il numero (purtroppo in crescita impetuosa) dei nuovi positivi al Sars-Cov-2 e continuare a tentare di migliorare la situazione. Il tutto, peraltro, in un contesto nel quale il pubblico non può accedere agli stadi da oltre un anno, si osserva coralmente.
Critiche probabilmente fondate sotto il profilo dell’opportunità, considerando il fatto che stiamo parlando di persone che non sono due privati cittadini bensì rappresentano l’intera collettività. Anche se – va fatto presente – è stato direttamente il presidente della Reggina Luca Gallo ad auspicare la loro presenza. Epperò, queste considerazioni lasciano comunque un punto interrogativo di fondo, quasi a ribaltare l’impostazione della questione: ma davvero in piena pandemia è sicuro che la cosa più importante sia dibattere in modo estenuante sulla “necessità” che due pur alte cariche istituzionali vadano o meno a guardare una partita di calcio, possibilmente strumentalizzando il tutto in chiave politica (di Sinistra o di Destra o di qualcos’altro, secondo il colore politico dell’interessato di turno)?

Il fuoco di fila delle critiche

Fra i detrattori più accesi, uno dei candidati alla guida della Regione, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. A fronte di un «dramma di proporzioni immani» legato alla propagazione della pandemia, scandito però da insipienza e inefficienza della Regione a suo dire «vergognose», si stigmatizza come «in tutto questo, il Governatore pro tempore Spirlì non trova di meglio che giocare con i social e andare a vedere le partite di calcio, mentre la gente muore nelle ambulanze che fanno la fila fuori dai Pronto soccorso».

Il sindaco di Napoli e aspirante
Presidente calabrese Luigi de Magistris

Ma c’è anche un ex aspirante consigliere comunale del centrosinistra, Salvatore Cucinotta (in lista per la civica Reggio non si Lega), fra quanti non sono certo contenti di questo spettacolo: è “fuoco amico”, benché dopotutto risulti solo uno fra i tantissimi che hanno scritto al riguardo sul proprio profilo Facebook. «È una cosa che si può fare, alcune società di calcio lo fanno, anche alcune di serie A, ma c’è un “ma” grande come una casa, si chiama opportunità, e specialmente in questo periodo difficile è importante tenerla in considerazione». In sostanza, Spirlì e Falcomatà benché invitati avrebbero potuto rispondere “no, grazie”, perché «essere presente allo stadio in un momento come questo», in cui tanti sacrifici sociali economici e individuali sono in corso e in cui «nella tua città, Reggio Calabria, c’è gente che è colpita da Covid ed è a casa abbandonata a se stessa, senza uno straccio di assistenza sanitaria, è uno schiaffo, pesante, che dai alla cittadinanza ed ai corregionali. Uno scivolone che – rileva Cucinotta – richiede scuse immediate» e coinvolgerebbe anche gli assessori comunali presenti.

Se possibile, ancor più tranchant la Fiamma tricolore: «Indecenti e senza il minimo pudore» sarebbero stati il Presidente della Regione facente funzioni e il «proclamato “imperatore dei Cudduraci”, al secolo sindaco Giuseppe Falcomatà» che, scrive Giuseppe Minnella, mentre i ragazzi sono costretti in casa al limite del disturbo dissociativo causa Covid, «se la spassano beati allo Stadio a godere del sole d’aprile e di un’entusiasmante vittoria della Reggina 1914». E questo, nell’analisi della Fiamma, «a rimarcare ancora una volta come la frase ormai allegorica impressa sui tribunali italiani “La legge è uguale per tutti” manchi della desinenza “tranne che per noi”». Non manca un pesante passaggio sarcastico: «Certi che costoro abbiano persino usufruito gratuitamente dell’evento sportivo chiediamo al dott. Gallo e alla Reggina 1914 di fatturare al Movimento Sociale Fiamma Tricolore il costo dei biglietti di ingresso: pagheremo noi per questi miserabili». Rappresentanti istituzionali che, almeno secondo Minnella, avrebbero già rassegnato le dimissioni; Spirlì invece, denunciano dalla Fiamma, ha persino bloccato sui social network il segretario cittadino del partito Giuseppe Gioffrè, “reo” d’aver contestato la sua condotta sul profilo Facebook dello stesso Governatore.

Ma al di là del posizionamento politico di questo e quello sono tantissimi i commenti sul tema su singoli profili, gruppi, aree di discussione. «Per questa strafottenza e questa arroganza che i cittadini si sono allontanati dalla politica, e di conseguenza non va più a votare», scrive ad esempio Nicola Abruzzese.

Klaus Davi, già candidato sindaco di Reggio

A far da cerniera fra i due mondi, il politico-massmediologo Klaus Davi, già candidato alla sindacatura reggina: «Falcomatà ha steso la reputazione della città di Reggio immergendola nell’immondizia, ha precipitato con il suo terrorismo amministrativo i commercianti nella crisi più nera – come sempre, “la tocca piano” Davi –, s’è distinto per tragicomiche ramanzine via Facebook ai trasgressori del lockdown, ha promesso soldi alla città che non sono mai arrivati e adesso ha fatto il suo show da satrapo di piccolo cabotaggio per ribadire che è lui che comanda e che le regole per gli altri non valgono per lui, unto di De Gaetano e Seby Romeo, Battaglia, Minniti e tanti altri…».

Solidale l’Accademia calcio Archi

Il Governatore Nino Spirlì immortalato allo Stadio comunale “Granillo” col sindaco Giuseppe Falcomatà

Non mancano però dichiarazioni che simpatizzano e solidarizzano col Presidente della Regione facente funzioni: per esempio Luciano Surace (notoriamente esponente delle Destre, in questo caso però nelle vesti di presidente dell’Accademia calcio Archi) difende il valore dello sport, materia che peraltro insieme ad associazionismo e volontariato sportivo Nino Spirlì «riserva alla sua competenza esclusiva» in seno alla Giunta regionale, evidenzia Surace; per cui la sua presenza al “Granillo” avrebbe rivestito valenza istituzionale e, al contempo, «prestigio per tutto il territorio e per tutto lo sport cittadino». Gli attacchi ricevuti da Spirlì, invece, incarnerebbero «quanto più di male si possa fare al calcio e alla società civile. A maggior ragione se questi attacchi vengono strumentalizzati».

Falcomatà & Palmenta

Nel pomeriggio anche una nota congiunta diramata dal primo cittadino e dall’assessore comunale allo Sport, che certo rifugge gli (improbabili) autodafé richiesti da più parti epperò al contempo non si caratterizza quale autodifesa a pieno titolo. Piuttosto, come per le interviste rilasciate in giornata da Giuseppe Falcomatà a margine di altra iniziativa a Palazzo San Giorgio, evita alla radice di prendere “di petto” la questione d’opportunità inerente alla sua presenza al “Granillo” per Reggina-Vicenza, esaltando invece le vittorie di Reggina e Viola.
«L’augurio – si legge nel comunicato – è che tutte le società sportive di qualsiasi disciplina, comprese quelle che stanno iniziando la loro stagione in queste settimane o che da poco l’hanno cominciata, possano raggiungere nuovi ed importanti traguardi superando, soprattutto, il momento drammatico che il movimento sportivo in generale sta attraversando per colpa della pandemia. È soprattutto a queste società che va il nostro più caloroso pensiero», per l’osservanza delle norme antiCovid per il bene di tutti. «Siamo certi che ogni sforzo verrà premiato con la consapevolezza che l’Amministrazione comunale, per tutte quelle che sono le sue possibilità e competenze, non cederà di un passo – è uno dei “passaggi” in qualche modo riferibili alla polemica sollevata in queste ore – nel sostenere i sacrifici di chi, quotidianamente, affronta le sfide più difficili anche fuori dal campo di gioco», nella consapevolezza che risultati sportivi di prestigio delle squadre/società sportive più rappresentative della città «possono svolgere quell’effetto-traino indispensabile per risollevare le sorti dell’intero mondo sportivo».

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