Il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano è indagato per falsa testimonianza. Avrebbe riconosciuto come sua una firma su un assegno che, secondo una perizia dei Ris, non avrebbe mai apposto. La firma apparterrebbe all'ex amministratrice unica della Cgil Alma Bianco indagata nell'inchiesta sugli ammanchi dalle casse del sindacato di via Peculio Frumentario
L’inchiesta è vecchia di un paio di anni ma la notizia è di queste ore.
Il segretario generale della CGIL di Messina, Lillo Oceano, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di falsa testimonianza. A firmare il provvedimento il sostituto procuratore Fabrizio Monaco che da tempo si occupa della clamorosa inchiesta sull’ammanco di circa 60.000 euro dalle casse del sindacato dalla quale è scaturito questo troncone. Ad Oceano viene contestato di aver riconosciuto come sua, durante un interrogatorio, la firma apposta su un assegno di conto corrente per l’importo di 4980 euro. Assegno che era stato rubato e che poi era stato ritrovato. Ad apporre quella firma, invece, per conto di Oceano, sarebbe stata l’ex amministratrice unica della CGIL di Messina, Alma Bianco. Quest’ultima, sentita dagli inquirenti, spiegò che accadeva spesso che lei apponesse firme al posto di Oceano quando questi non poteva farlo perché magari si trovava fuori sede. Oceano invece ha sempre smentito questa circostanza attribuendosi la paternità di quella firma. A conclusione delle indagini la Procura aveva chiesto l’archiviazione nei confronti della Bianco, indagata per falso. Ma i legali di Oceano presentarono opposizione alla richiesta del PM depositando una perizia calligrafica che attribuiva senza ombra di dubbio quella firma al segretario generale della CGIL di Messina. Così il Gip Maria Teresa Arena si oppose alla richiesta di archiviazione ed il sostituto procuratore Monaco incaricò i Ris di Tremestieri di eseguire una nuova perizia calligrafica. Questa volta però si registrò il colpo di scena. L’esame smentì la prima perizia sostenendo che quella firma non appartiene a Lillo Oceano. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati del segretario del sindacato di via Peculio Frumentario con l’ipotesi di reato di falsa testimonianza. E sta per iniziare anche il processo scaturito dall’inchiesta sull’ammanco di 60.000 euro di fondi della Cgil di Messina che vede indagata la Alma Bianco per appropriazione indebita. Gli ammanchi erano stati accertati il 29 dicembre del 2009 nel corso di accurati controlli amministrativi. Alma Bianco ha sempre sostenuto che avrebbe giustificato tutte le uscite di cassa ed beneficiari di ogni più piccola somma. Ma nel marzo del 2010 era stata licenziata proprio dal segretario generale Lillo Oceano.
Sono cavilli legali studiati dalla concorrenza per per disaffezionare i lavoratori dal versare la quota sindacale che comunque viene trattenuta automaticamente dalla busta paga. Raramente si è letto pure che i funzionari del sindacato approfittano della loro posizione per impiegare parenti ed amici ma la magistratura alla fine ha sempre dovuto dimostrare il contrario ad eccezione di qualche mela marcia che si può trovare ovunque.
Resta comunque il fatto che, ove fossero provati i fatti, in modo incontrovertibile, sarebbe necessario ed opportuno dimettersi da iscritto/a di questo sindacato , revocando l’autorizzazione alla trattenuta sullo stipendio. Questo aspetto, Lillo Oceano ed Alma Bianco, lo hanno ben presente o no ???? Motivo ? Semplice : mancanza di fiducia.
NIENTE PAURA C’E’ SEMPRE UN POLTRONA PRONTA IN POLITICA… E’ SOLO UN PICCOLO ERRORE DI PERCORSO… VATTI A FIDARE DEGLI AMICI….
Piena fiducia per il nostro Segretario Lillo Oceano persona perbene e Sindacalista Attento e Competente.
Certamente la MAGISTRATURA farà piena luce sulla vicenda ne siamo sicuri e la figura del Sindacalista ne uscirà rafforzata.
Speriamo che tutto ciò: che al momento è solo “materia fluida” non venga strumentalizzata per fini elettoralistici da chi vorrebbe buttare fango sulla CGIL ed suoi appartenenti: per indebolire questa “MACCHINA DI TUTELE E DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA” che ha dato e darà sempre aiuto e sostegno a tutti i LAVORATORI.
D’accordo : allora aspetterò la conclusione delle indagini e la sentenza DEFINITIVA dei giudici togati in merito alla vicenda in questione. Dopodiché, valuterò di conseguenza se dimettermi o meno da iscritto alla CGIL e bloccare il pagamento della quota mensile trattenuta dal mio stipendio di dipendente. Del pari trasmetterò allora detta mia eventuale determinazione alla DIREZIONE GENERALE della CGIL a ROMA. RIBADISCO che si tratta di una faccenda molto ma molto grave, tale da compromettere gravemente la mia personale fiducia (sin qui sconfinata) in questo sindacato. SU QUESTO PUNTO, QUINDI, SIA LILLO OCEANO CHE ALMA BIANCO, dovranno operare una responsabile ed approfondita riflessione. L’attuale momento politico, molto teso e difficile, esige un sindacato forte ed efficiente, che non sia rallentato da legacci come quelli rappresentati da questa vicenda. Non si può e non si deve scherzare sui soldi, soprattutto SE (E SOTTOLINEO SE) presi dalla cassa di questo sindacato. Con ciò non intendo assumere un’atteggiamento di preordinata ostilità verso chiunque ; sto semplicemente avvalendomi dei legittimi mezzi in mio potere, come iscritto, a questo sindacato : la parola ed il portafoglio. Mi aspetto pertanto, nei modi e nei tempi opportuni una chiara ed inequivocabile risposta, con parole e con fatti concreti.