Rinviate a giudizio le 20 persone arrestate e fermate a dicembre, mentre per gli altri indagati l'udienza prosegue ad aprile. Questo il bilancio dell'udienza preliminare davanti al GUP Mastroeni per i protagonisti dei sinistri gonfiati smascherati da Polizia Municipale e Carabinieri di Messina.
Si divive in due tronconi l’operazione Tris, l’inchiesta di Carabinieri e Polizia Municipale di Messina su un giro di incidenti sospetti e di truffe ai danni delle compagnie assicurative. Cinquanta le persone finite nel calderone dell’inchiesta diretta dal pm Antonio Carchietti. Oggi tutte sono comparse davanti al Giudice per l’udienza preliminare Salvatore Mastroeni, che ha discusso la posizione delle persone che erano state coinvolte nel blitz del dicembre scorso, mentre per gli altri 30 indagati a piede libero se ne riparlerà il prossimo 20 aprile. Intanto oggi il GUP Mastroeni ha esaminato la richiesta del PM di rinviare a giudizio quelli che erano andati in carcere, ai domiciliari ed all’obbligo di soggiorno, ed ha accettato la richiesta. Il processo per loro prenderà il via il prossimo 18 giugno davanti ai giudici della Prima Sezione Penale.
Protagonista principale dei falsi incidenti, secondo gli inquirenti, era Gaetano Molino, 41 anni, difeso dall’avvocato Domenico Andrè. Attraverso uno studio di consulenza non abilitato, gestiva le pratiche dall’inizio alla fine. Ai domiciliari eerano andati Mauro D’Angelo, 25 anni, Adriano D’Angelo, 24 anni, Antonina Lui, 69 anni, Giuseppe De Leo, 48 anni, Felicetta Smiraglia, 49 anni, Carmelo Muscolino, 24 anni, Maria Concetta Totaro, 44 anni, Elisa Di Lauro, 36 anni. Sempre ai domiciliari, ma senza l’accusa di associazione a delinquere, finiscono Arcangelo Settimo, 34 anni, Alessandro Munaò, 41 anni, Giuseppe Gangemi, 25 anni residente a Cartaceto. Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per Carmela Alaimo, 41 anni, Alessio Lanzafame, 27 anni, Antonino Cucinotta, pregiudicato di 24 anni, Paolo De Luca, 58 anni, Francesco Bonazinga, 42 anni, Davide Galletta, 37 anni, Umberto Di Blasi, 46 anni, Giovanni Ferrara, 22 anni.
Le ipotesi di reato a vario titolo sono di associazione a delinquere, truffa, falso e riciclaggio. Tra i casi eclatanti scoperti, l’incidente denunciato da uno degli indagati che in realtà aveva effettuato una rapina.