I dipendenti, terrorizzati, già riferivano di colpi di pistola ed atti intimidatori. In realtà, nulla di tutto questo.
Nessuno aveva sentito nulla, né il fragore di esplosioni né colpi di pistola. Eppure, guardando meglio quelle vetrate del primo piano, i dipendenti della Fire di Messina si erano subito accorti che c’erano delle ammaccature, degli strani segni. E così è bastato questo perché, nel giro di pochissimo, in via Antonio Bonsignore si scatenasse il panico.
Il Nucleo Radiomobile di Messina, subito allertato, si è fiondato dinnanzi al palazzone della nota azienda di recupero crediti per capire cosa fosse successo.
I dipendenti, terrorizzati, già riferivano di colpi di pistola ed atti intimidatori. In realtà, sembrerebbe che nulla di tutto questo sia accaduto. I militari hanno analizzato le vetrate non trovandovi alcun proiettile. Nessuno sparo, dunque, anche se l’incertezza tra i dipendenti fatica ad affievolirsi.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbero stati dei ragazzini, forse spinti da uno slancio di puro vandalismo, ad iniziare a lanciare pietre ed oggetti verso le vetrate della Fire, per poi scappare e dileguarsi nel nulla. I dipendenti sono stati così fatti rientrare nel palazzone, anche se il dubbio che qualcosa di grave sia accaduto è rimasto. (Veronica Crocitti)
Oggi tirano pietre, in futuro forse spareranno
Oggi tirano pietre, in futuro forse spareranno
Peccato che siano solo pietre.
Peccato che siano solo pietre.