Dallo spirito dell'incontentabile ingegnere Conforto nasce l'azienda unica messinese tra le Stelle d'Italia 2025. "Lavorare sui Nebrodi non è facile ma oggi siamo all'avanguardia per gli hotel"
“Mio nonno era costruttore. Erano gli anni ’60, l’epoca del boom edilizio, le commesse erano buone e i clienti esigenti. Nel costruire un palazzo a Capo d’Orlando, l’ingegnere Antonino Conforto al quale oggi devo il nome di battesimo, si trovò a disposizione delle porte che giudicò di scarsa qualità. Non contento di quello che trovata sul mercato non ci ha pensato due volte ed ha deciso di produrle lui stesso. E’ così che è nato FIP Porte, l’azienda che oggi conta 30 dipendenti e produce circa 20 mila porte l’anno”.
Stella d’Italia 2025
Antonino Conforto nipote, che oggi gestisce l’azienda insieme al cugino Daniele, i genitori e gli zii Giovanna, Salvatore, Marilena e Giuseppe, racconta così la nascita di una azienda che, partendo dai Nebrodi, è diventata sinonimo di porte di qualità in tutta Italia. Tanto da guadagnarsi il recente posto tra le le Stelle del sud, il prestigioso riconoscimento che il Sole 24ore assegna a 200 aziende che si sono distinte per innovazione e crescita. Quest’anno erano soltanto 37 le siciliane e FIP l’unica del messinese.
L’identità che le è valsa il riconoscimento è quella rimasta radicata nello spirito che ha spinto l’ingegnere Conforto a fondare l’azienda: la ricerca dell’eccellenza. Ed è grazie alla costante ricerca e all’attenzione ai dettagli che Fip Porte oggi è una realtà non solo italiana ma anche sui mercati esteri, esportando principalmente in Francia, Spagna e Germania.
Eccellenza è innovare
“Negli ultimi anni abbiamo investito in nuove tecnologie e materiali sostenibili, migliorando i processi produttivi e ampliando la gamma di prodotti. Un ruolo chiave in questa espansione è stato svolto da GuestKey, la linea di domotica che ha rivoluzionato l’approccio dell’azienda al settore, offrendo soluzioni all’avanguardia mirando a soddisfare le esigenze degli hotel”, spiega Antonino Conforto.
Oggi l’azienda di Capo d’Orlano è l’unica in Italia che integra un sistema di domotica avanzato direttamente nei prodotti, offrendo così a qualsiasi struttura ricettiva, anche la più piccola, la possibilità di digitalizzare completamente l’accesso in modo semplice, immediato e senza complicazioni. In questo modo, col sistema GuestKey integrato, già 5 mila strutture ricettive medio-piccole sono entrate nel futuro.
Luci e ombre nell’operare sui Nebrodi
Fare impresa sui Nebrodi presenta alcune difficoltà, ammette Antonino Conforto: “Ma sono difficoltà che abbiamo trasformato in sfide. La manodopera altamente specializzata e il legame con la tradizione artigianale rappresentano un valore aggiunto. Dall’altro, la logistica può essere una criticità, così come l’accesso a determinati mercati, che richiede investimenti in strategie di internazionalizzazione. La sfida è trasformare le peculiarità del territorio in un punto di forza, valorizzando il “made in Italy” e la qualità della produzione locale”.
Lavorare in famiglia
Anche lavorare in famiglia può avere i suoi chiaroscuri. Ma per Daniele Castanò e Antonino, 28 e 32 anni, gli aspetti positivi sembrano di gran lunga superiori. “Proprio il cambio generazionale ha segnato il salto di qualità per l’azienda – spiega Antonino – Finiti gli studi Daniele è entrato nell’impresa come responsabile commerciale e innovazione, portando con sé una ventata di energia che l’ha rinnovata. Io inizialmente mi ero collocato nell‘investment banking di New York ma un anno e mezzo fa ho deciso di seguire le orme di nonno e rientrare in famiglia. Il passaggio dalla finanza alla creazione di prodotto è stato senza dubbio un salto importante, ma non c’è nulla di più gratificante che lavorare fianco a fianco con la propria famiglia, imparando direttamente da chi ha costruito tutto questo. È un’esperienza che va oltre il lavoro: è un legame che si rafforza, una tradizione che si rinnova, un’eredità che diventa futuro”.
