Farmaco anti tumorale nel torace, al Policlinico di Messina primo intervento nel sud Italia

Farmaco anti tumorale nel torace, al Policlinico di Messina primo intervento nel sud Italia

Redazione

Farmaco anti tumorale nel torace, al Policlinico di Messina primo intervento nel sud Italia

giovedì 16 Gennaio 2025 - 10:45

Chemioterapia pressurizzata con aerosol per via intratoracica

Somministrare direttamente nel torace sotto forma di aerosol i farmaci chemioterapici. È la nuova tecnica applicata in un recente intervento eseguito al policlinico “Gaetano Martino” di Messina grazie alla collaborazione tra le Unità Operative di Chirurgia del Peritoneo e del Retroperitoneo e di Chirurgia Toracica, dirette rispettivamente dai prof. Antonio Macrì e Francesco Monaco.

La metodica Pitac (Pressurized IntraThoracic Aerosol Chemotherapy, Chemioterapia pressurizzata con aerosol per via intratoracica) – evidenziano gli specialisti – è eseguibile in Italia in soli cinque Centri, tutti, ad eccezione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Messina, situati nel centro-nord del Paese.

La somministrazione del farmaco avviene in modo mininvasivo per via toracoscopica, tra pleura e polmone, in condizioni di alta pressione, ed è indicata per trattare tumori di diversa origine che hanno dato metastasi alla pleura e che spesso si presentano con versamento pleurico. La trasformazione in aerosol permette al farmaco un’ottimale distribuzione all’interno della cavità pleurica e le elevate pressioni consentono una migliore capacità di penetrazione del chemioterapico nelle cellule tumorali, con basso assorbimento sistemico e una riduzione degli effetti collaterali.

“Siamo particolarmente soddisfatti – affermano i professori Macrì e Monaco – di essere riusciti a portare nel nostro ospedale e nel nostro territorio, dopo un lungo periodo di studio e preparazione, caratterizzato da collaborazioni con i più importanti Centri nazionali ed internazionali, questa nuova metodica. Un risultato raggiunto grazie all’impegno dei nostri collaboratori, primo tra tutti Dario Familiari e poi Erica Milone, Elena Valenti, Rossana Rizzo, Mario Visaloco ed Antonio Cannaò  nonché grazie al supporto fondamentale dei colleghi anestesisti e del personale di sala operatoria”.

“Questa procedura – continua il prof. Macrì – si aggiunge alle altre tecniche all’avanguardia già da noi utilizzate nel campo dell’oncologia chirurgica, quali la Crs (chirurgia citoriduttiva), la Hipec (chemioipertermia peritoneale) e la Pipac (chemioterapia pressurizzata con aerosol per via intraperitoneale), che hanno consentito di migliorare in maniera considerevole la sopravvivenza di molti pazienti e ci hanno permesso di diventare, dal 2019, Centro di Riferimento della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (Sico)”.

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