“Fate dell’arte la vostra battaglia ma siate liberi”: Massimo Piparo alla Scuola di Eccellenza

“Fate dell’arte la vostra battaglia ma siate liberi”: Massimo Piparo alla Scuola di Eccellenza

Emanuela Giorgianni

“Fate dell’arte la vostra battaglia ma siate liberi”: Massimo Piparo alla Scuola di Eccellenza

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venerdì 23 Luglio 2021 - 08:35

Al via la Scuola di Eccellenza dell'Università di Messina. Tra Teatro pubblico e privato, il primo incontro è con l'autore, produttore e regista teatrale Massimo Romeo Piparo.

Tra passione e concretezza, riflessioni su arte e cultura, riparte la Scuola di Eccellenza dell’Università degli Studi di Messina. L’Università, insieme all’Accademia Peloritana dei Pericolanti, ha riaccolto nella suggestiva cornice di Villa Amalia, all’interno del complesso di Villa Pace, 40 ragazzi tra studenti e dottorandi.

A dare l’avvio è stato l’incontro con l’autore, produttore e regista teatrale messinese Massimo Romeo Piparo.

Un segnale di ripartenza

La Scuola di Eccellenza, nata nel 2017, ritorna, dopo lo stop forzato del 2020, senza la sua canonica forma residenziale, ma con un nuovo format di tre eventi speciali, come spiega la Prorettrice Giovanna Spatari. “È un appuntamento importantissimo che, con il professore Giovanni Cupaiuolo e l’Accademia Peloritana, abbiamo voluto fortemente rinnovare per dare un segnale di ripartenza. Rispettando le regole si può ricominciare, sperando di rivedere presto tutti gli spazi universitari pieni di giovani”.

Un incontro fatto di realtà e concretezza

È il giornalista Franco Cicero a presentare Massimo Romeo Piparo e ad introdurre la sua lectio magistralis: “Teatro pubblico e Teatro privato: gemelli diversi”.

Piparo, direttore artistico del Teatro Sistina di Roma, rivela ai giovani presenti le differenze tra Teatro pubblico e privato, una dicotomia caratteristica solo di questo settore artistico. Offre loro tante nozioni pratiche ed economiche; aspetti che, soprattuto per chi vuole intraprendere tale carriera, è fondamentale conoscere. “Un artista che sa fare i conti a fine mese non è meno artista, lo è ancora di più” dichiara il regista. Una lectio fatta di tanta concretezza, per spingere i suoi uditori a tenere i piedi sempre ben saldi per terra senza smettere, però, di rivolgere lo sguardo un po’ più in là. Non mancano, tra le sue considerazioni, anche messaggi fatti di passione e speranza.

“Sognate tanto, ma con una data di scadenza”

“Per i creativi non è facile emergere, ma ciò non vuol dire che sia impossibile, anzi è solo più stimolante” afferma Piparo.
Bisogna avere la consapevolezza del sistema nel quale siamo radicati, incapace di considerare l’arte come risorsa economica. E riconoscere, però, che se la cultura non fa i conti con il mercato, finisce per parlare solo a se stessa. È necessario, secondo il regista, un cambiamento che parta già dalla scuola, dalle Istituzioni, per formare una cultura dell’arte. “Consci di questo, non dovete smettere di credere nei vostri sogni, ancora di più quando gli altri non sembrano fare lo stesso. Datevi una data di scadenza per la loro realizzazione, ma fino ad allora credeteci con forza e determinazione”.

Restate liberi

“Siamo stati noi a rovinare il teatro, complicando il suo messaggio – spiega ancora Piparo. Il teatro nasce come parte allegra della vita, è semplice, immediato, privo di sovrastrutture. Noi l’abbiamo voluto rendere per forza serio, noioso, dipingendone un’immagine pessima. Quindi il consiglio è: fate dell’arte la vostra battaglia, ma divertitevi e restate sempre liberi”. Liberi di sognare, liberi di avere passione e, soprattutto, liberi di scegliere, in un sistema che a volte incatena.

L’intervento ha suscitato tante riflessioni e domande da parte degli studenti che sono, poi, proseguite durante la cena conclusiva. Un momento di vera condivisione che ha permesso a tutti di riassaporare, per una sera, il valore della normalità e il vero senso di ciò che è Università, regalando davvero un po’ di speranza per il futuro.

I prossimi appuntamenti

E vi sono ancora altri due appuntamenti in programma. Il 26 luglio, il patologo, immunologo e divulgatore scientifico Alberto Mantovani con la sua lectio: “Immunità e infiammazione, da cancro a COVID-19”. Presentato dal professore Francesco Trimarchi.

Il 30 luglio, il giornalista e conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone sul tema “Essere Digitali tra nuove tecnologie e nuovi percorsi cognitivi”. Presentato da Ruggero Aricò.

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