Comune inadempiente con i propri creditori. Russo lancia l’allarme per il piano di riequilibrio

Comune inadempiente con i propri creditori. Russo lancia l’allarme per il piano di riequilibrio

Danila La Torre

Comune inadempiente con i propri creditori. Russo lancia l’allarme per il piano di riequilibrio

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mercoledì 08 Aprile 2015 - 22:26

Con una determina dirigenziale di ottobre l’ente si era impegnato a pagare alcuni avvocati, ma ad oggi le somme non sono state liquidate. A palazzo Zanca sono già arrivate numerose diffide la consigliera comunale del Gruppo Misto teme che per il Comune potrebbe esserci danno erariale

Il Comune si è formalmente impegnato con i suoi creditori ma non ha ancora pagato. E’ quanto denuncia la consigliera comunale Antonella Russo, la quale porta alla luce una vicenda i cui protagonisti sono alcuni avvocati che hanno seguito cause per conto di Palazzo Zanca.

La consigliera mette in dubbio l’affidabilità dell’ente e si chiede se il Comune non sia nei fatti già in una condizione di dissesto.

In una interrogazione inviata al sindaco Accorinti, al vice-sindaco Guido Signorino, all’assessore all’avvacotura e al contenzioso Mantineo, l’esponente del Civico Consesso spiega «che, con determinazione dirigenziale dell’avvocatura n. 354 del 17 ottobre 2014, veniva disposto il pagamento a favore di diversi avvocati di fiducia dell’ente, componenti del collegio di difesa, ovvero iscritti all’albo dei fiduciari, delle fatture che gli stessi avevano presentato nel corso dell’anno 2014, in relazione alla loro attivita’ professionale per la rappresentanza del comune di messina in giudizi gia’ definiti, giusto elenco che costituiva parte integrante e sostanziale della determina dirigenziale medesima»

Nell’atto veniva assicurata sia «la capienza del relativo capitolo di bilancio che la regolarita’ contabile»: la determinazione dirigenziale dell’avvocatura prevedeva. infatti, il pagamento di € 425.895,32 a favore di diversi avvocati di fiducia dell’ente ed attestava la capienza di fondi, nel relativo capitolo di bilancio, per un ammontare di € 1,540.051,81.

Tuttavia, dal giorno dell’emanazione di quella determina dirigenziale nulla si è mosso, nonostante i vari solleciti e le varie diffide.

Come racconta nel suo documento Antonella Russo, « qualche professionista…aveva inoltrato proposta transattiva al direttore generale del comune di messina, dichiarando di voler spontaneamente rinunciare agli interessi maturati, a condizione che le proprie fatture fossero corrisposte entro l’anno 2014, ma tale proposta non e’ stata nemmeno presa in considerazione ».

Oltre alle proposte di transazione sono arrivate anche le diffide, in un primo momento indirizzate ai vertici del dipartimento avvocatura e successivamente al sindaco , all’assessore al contenzioso, all’assessore al bilancio ed anche al direttore generale.

Negli atti di diffida recapitati agli uffici, i creditori invitavano sostanzialmente il Comune a darsi una mossa «al fine di provvedere all’attuazione dei propri deliberati, finalizzata alla immediata trasmissione degli atti di competenza agli uffici di ragioneria, per la liquidazione delle somme gia’ impegnate in determina, ma anche tali atti di diffida non hanno sortito cenno di riscontro da parte dei destinatari»

Nelle diffide inoltrate agli organi politici ed anche al direttore generale Antonio Le Donne «si e’ paventata – scrive la consigliera Russo – l’esistenza di eventuali responsabilita’ penali per la violazione degli artt. 323 e 328 c.p., nonche’ palese danno erariale contabilmente perseguibile, come diretta conseguenza del mancato accoglimento delle proposte transattive, in quanto da cio’ deriva un maggior esborso per il comune di messina di interessi moratori e spese di ulteriori procedimenti, diretti al recupero coattivo degli importi gia’ stanziati in determina».

Il caso in esame ha fatto suonare il campanello d’allarme anche per quel che riguarda gli accordi transattivi sottoscritti nell’ambito dell’iter relativo al piano di riequilibrio.

«Il comportamento degli organi interessati all’attuazione della determinazione dirigenziale de quo – si legge nell’interrogazione – ha indotto molti dei predetti creditori a non sottoscrivere le proposte transazioni, necessarie per la positiva valutazione del piano di riequilibrio».

La consigliera Russo scrive inoltre che c’è un’ ultima diffida , depositata lo scorso 31 marzo, in virtù della quale «in caso di mancato riscontro alle superiori richieste, ad oggi ancora non avvenuto», si procederà non solo con «il ricorso all’autorita’ giudiziaria per il recupero coattivo del dovuto, ma anche con la denuncia alla Prefettura per le iniziative ispettive di sua competenza, oltre che la denuncia al ministero dell’economia e finanze, ed al ministero dell’interno per la valutazione del comportamento del comune, in materia di transazioni con i creditori, ai fini della valutazione del piano di riequilibrio decennale dallo stesso presentato, ed ancor ain attesa di vaglio ministeriale».

Alla luce di quanto riportato nella sua interrogazione, la consigliera Russo interroga l’amministrazione per conoscere il motivo per cui «ad oggi non e’ stato liquidato quanto previsto nella determina dirigenziale n.354 , in violazione delle relative disposizioni di legge nazionali e comunitarie.

La consigliera vuole inoltre sapere dagli organi in indirizzo «se non ritengono che tale comportamento, che potrebbe integrare estremi di danno erariale a carico del comune di messina, perche’ commesso e reiterato in violazione di norme di legge, possa oltre che danneggiare economicamente, per cio’ stesso e per le sue dirette conseguenze, l’ente comunale, produrre negative ripercussioni sulle future transazioni anche per il discredito che il comune di messina provoca a se stesso, davanti ai tantissimi suoi creditori, i quali devono ancora formalizzare atti di transazione astrattamente previsti nel presentato piano di riequilibrio finanziario».

Secondo l’esponente del Civico Consesso da questa vicenda emerge un problema di affidabilità di Palazzo Zanca: «se non ha fino ad oggi corrisposto gli importi che hanno gia’ copertura finanziaria, a maggior ragione potrebbe o potra’ non essere solvibile ed affidabile, rispetto a crediti oggetto di future transazioni, che sono pesantemente condizionate all’approvazione del predetto piano di riequilibrio finanziario, sia da parte del ministero dell’interno, sia da parte della competenze sezione regionale della corte dei conti».

La rappresentante del Pd, si domanda , infine se gli organi in indirizzo non ritengano che la presente fattispecie integri la fattispecie di cui all’art. 244 tuel, in virtù del quale “si ha stato di dissesto finanziario se l'ente non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell'ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all'articolo 193, nonché con le modalità di cui all'articolo 194 per le fattispecie ivi previste.”

Di una cosa la consigliera comunale Antonella Russo è certa: questa vicenda comporterà «danni a carico del comune, vale a dire a carico dell’intera collettivita’ cittadina».

Danila La Torre

10 commenti

  1. Cordialmente Salvatore

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  2. Cordialmente Salvatore

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  3. Onore e merito.
    Pochi sono gli amministratori attenti, la Russo, pardon, l’Avvocato Russo, è un consigliere attento e meritevole del consenso a lei attribuito da quella porzione di cittadini che hanno contribuito alla sua elezione a Palazzo Zanca. Che dire, i suoi interventi mirati ed attenti non possono che essere oggetto di critica positiva. Ha rilevato “una inadempienza palese”, un danno per la città che pochi avevano come dire previsto. Il suo “dissenso” riguardo la delibera del Piano di Riequilibrio è stato sempre coerente, motivato e devo dire anche giustificato. Credo che l’Amministrazione Accorintiana, debba necessariamente tenerne conto delle osservazioni fatte nell’interesse della città. Brava, Messina ha bisogno di qualità.

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  4. Onore e merito.
    Pochi sono gli amministratori attenti, la Russo, pardon, l’Avvocato Russo, è un consigliere attento e meritevole del consenso a lei attribuito da quella porzione di cittadini che hanno contribuito alla sua elezione a Palazzo Zanca. Che dire, i suoi interventi mirati ed attenti non possono che essere oggetto di critica positiva. Ha rilevato “una inadempienza palese”, un danno per la città che pochi avevano come dire previsto. Il suo “dissenso” riguardo la delibera del Piano di Riequilibrio è stato sempre coerente, motivato e devo dire anche giustificato. Credo che l’Amministrazione Accorintiana, debba necessariamente tenerne conto delle osservazioni fatte nell’interesse della città. Brava, Messina ha bisogno di qualità.

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  5. Carissima Antonella RUSSO arrivi in forte ritardo, Danila LA TORRE, Rosaria BRANCATO, Francesca STORNANTE e MARIEDIT, in questi due anni, dalla stesura del PIANO CROCE alle diverse rimodulazioni di SIGNORINO, hanno criticato molte delle AZIONI messe in campo.IO ho puntato il dito su quelle di Romolo DELL’ACQUA,capo dei TRIBUTI,pari a €67.870.720 e di Vincenzo SCHIERA,capo POLITICHE DEL TERRITORIO, pari a €53.360.000,in totale €121.230.720.A mio avviso sono solo auspici,entrate derivanti da un buon funzionamento degli uffici,l’unica straordinaria è la REVISIONE DELLE RENDITE CATASTALI ancora in alto mare,mentre per le entrate previste dalla RIFORMA CATASTALE di RENZI ci sono a malappena i decreti attuativi della formazione delle commissioni.

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  6. Carissima Antonella RUSSO arrivi in forte ritardo, Danila LA TORRE, Rosaria BRANCATO, Francesca STORNANTE e MARIEDIT, in questi due anni, dalla stesura del PIANO CROCE alle diverse rimodulazioni di SIGNORINO, hanno criticato molte delle AZIONI messe in campo.IO ho puntato il dito su quelle di Romolo DELL’ACQUA,capo dei TRIBUTI,pari a €67.870.720 e di Vincenzo SCHIERA,capo POLITICHE DEL TERRITORIO, pari a €53.360.000,in totale €121.230.720.A mio avviso sono solo auspici,entrate derivanti da un buon funzionamento degli uffici,l’unica straordinaria è la REVISIONE DELLE RENDITE CATASTALI ancora in alto mare,mentre per le entrate previste dalla RIFORMA CATASTALE di RENZI ci sono a malappena i decreti attuativi della formazione delle commissioni.

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  7. La consigliere comunale Antonella RUSSO si erge a PALADINO del ristrettissimo gruppo di avvocati di fiducia scelti da un elenco di oltre duecento legali in possesso dei requisiti richiesti dall’amministrazione. Antonella RUSSO si preoccupa SOLO dei creditori del Comune e se ne infischia di analizzare le MISURE per reperire le RISORSE finanziarie necessarie a pagare i debiti. I debiti sono NOSTRI, i soldi da trovare sono i NOSTRI, e di VOSTRO cosa c’è in questa storia?

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  8. La consigliere comunale Antonella RUSSO si erge a PALADINO del ristrettissimo gruppo di avvocati di fiducia scelti da un elenco di oltre duecento legali in possesso dei requisiti richiesti dall’amministrazione. Antonella RUSSO si preoccupa SOLO dei creditori del Comune e se ne infischia di analizzare le MISURE per reperire le RISORSE finanziarie necessarie a pagare i debiti. I debiti sono NOSTRI, i soldi da trovare sono i NOSTRI, e di VOSTRO cosa c’è in questa storia?

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  9. Cara ANTONELLA non ne posso più del tuo segretario di partito e nostro presidente del consiglio,Matteo RENZI. Incontrando in un gioco delle parti l’ANCI,i cui vertici sono del PARTITO DEMOCRATICO,come lo sono la maggioranza dei sindaci,dichiara NO A NUOVI TAGLI AI COMUNI.A prima vista sembra un intento favorevole ai Municipi, lo fa intendere anche FASSINO a capo dell’ANCI, ma il MOVIMENTO 5 STELLE, l’unico a informarci onestamente sul DEF, ci fa sapere che il taglio di UN MILIARDO E MEZZO per il 2015 RIMANE,mentre quel NUOVI è riferito al 2016 e 2017,perché il DEF fa previsioni triennali,quindi ai Comuni rimangono le difficoltà a fare i previsionali 2105.LEI dovrebbe sapere che le previsioni 2016 del prossimo DEF 2016-2018 possono variare.

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  10. Cara ANTONELLA non ne posso più del tuo segretario di partito e nostro presidente del consiglio,Matteo RENZI. Incontrando in un gioco delle parti l’ANCI,i cui vertici sono del PARTITO DEMOCRATICO,come lo sono la maggioranza dei sindaci,dichiara NO A NUOVI TAGLI AI COMUNI.A prima vista sembra un intento favorevole ai Municipi, lo fa intendere anche FASSINO a capo dell’ANCI, ma il MOVIMENTO 5 STELLE, l’unico a informarci onestamente sul DEF, ci fa sapere che il taglio di UN MILIARDO E MEZZO per il 2015 RIMANE,mentre quel NUOVI è riferito al 2016 e 2017,perché il DEF fa previsioni triennali,quindi ai Comuni rimangono le difficoltà a fare i previsionali 2105.LEI dovrebbe sapere che le previsioni 2016 del prossimo DEF 2016-2018 possono variare.

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