L'importanza di un ricordo attivo, nel nome dell'impegno culturale e sociale, in questo gennaio segnato dal loro sacrificio
di Marco Olivieri
Palermo, Catania, Barcellona Pozzo di Gotto. La nostra Spoon River a gennaio, nel segno delle vittime della mafia. 5 gennaio 1984, 41 anni fa: il giornalista e scrittore Giuseppe Fava. 6 gennaio 1980, 45 anni fa: il presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella. Su quest’ultimo, come se il tempo non fosse trascorso, si parla di “svolta nelle indagini“, con due nuovi indagati. 8 gennaio 1993, 32 anni fa: il giornalista Beppe Alfano.
In più, il 5 gennaio avrebbe compiuto 77 anni Peppino Impastato, intellettuale e attivista libero, giornalista (titolo riconosciuto post mortem) e conduttore radiofonico dall’impronta speciale, ucciso a Cinisi il 9 maggio 1978.
Nel ricordare, l’esigenza centrale è far sì che la memoria abbia una funzione dinamica. E non mortifera. Sono figure uccise per il loro impegno concreto contro un sistema malato sul piano politico e mafioso. Non vanno celebrate un giorno e dimenticate gli altri 364 giorni dell’anno. Occorre ribadire l’importanza di un ricordo attivo, nel nome dell’impegno, in questo gennaio segnato dal loro sacrificio.
Mafia e antimafia, serve una memoria che spinga al cambiamento
C’è il patrimonio giornalistico della testata “I Siciliani”, fondata da Fava. Ci sono le inchieste di Alfano. C’è lo sforzo progettuale di avere una visione alternativa, alla gestione disastrosa della Regione, da parte di Mattarella. Solo così, facendo nostro questo patrimonio, daremo alla memoria un significato propositivo, come esempio. Modello di resistenza e cambiamento culturale, sociale, politico e giudiziario. In un’Italia e in una Sicilia che non hanno fatto, fino in fondo, i conti con la verità storica e processuale.
Questo significa innovare. Altrimenti, basterà deporre un fiore sulle loro tombe, destinato ad appassire il giorno dopo, come il titolo di un giornale ormai datato. E mafia e antimafia si confonderanno fino a diventare un unico rumore di sottofondo.
E Schifani e Lagalla a Palermo non vanno alla commemorazione. Ecco da chi è governata e rappresentata la Sicilia. Continuate a votarli.
BRAVISSIMO DIRETTORE,CONDIVIDO OGNI COSA CHE HA SCRITTO NEL RICORDARE QUESTE INNOCENTI VITTIME DELLA MAFIA.
..E’ LA STORIA DELLE CELEBRAZIONI …