In vista degli interventi dei prossimi giorni l'assessore Sparso ha convocato per domani un incontro con il responsabile della sicurezza della scuola, la ditta, il direttore dei lavori e una rappresentanza del terzo quartiere: «Importante sentire il parere di chi conosce e vive il territorio»
Sorge tra due ali di baracche, una parte delle quali, a breve, verrà demolita. Parliamo della scuola primaria e dell’infanzia “Albino Luciani”, presente in uno degli ambiti del risanamento cittadino, Fondo Fucile. Il termine risanamento, inteso non solo in senso “legislativo”, stride decisamente con la condizione di degrado che interessa il “cuore” di un quartiere simile ad un favelas brasiliana. Come detto, però, una porzione delle baracche che insistono proprio a ridosso dell’istituto, nei prossimi giorni sarà oggetto di interventi di demolizioni che, data la vicinanza alla scuola, dovranno essere effettuati cercando di recare il minor disagio possibile agli alunni e allo svolgimento della loro attività scolastica. Senza trascurare ovviamente l’aspetto della sicurezza che anzi occupa il primo posto.
Proprio per questo l’assessore Roberto Sparso, dopo un primo incontro con il responsabile della sicurezza della struttura, ha fissato un altro appuntamento a cui prenderà parte anche la ditta, il direttore dei lavori, il presidente del III quartiere e una rappresentanza del consiglio circoscrizionale per concertare insieme le modalità di intervento: «Ritengo importante coinvolgere tutti – ha spiegato il rappresentante della giunta – per avere consigli e suggerimenti. L’intervento va effettuato al più presto, ma bisogna anche operare con i dovuti criteri». Fondo Fucile, insieme a Fondo Saccà, dove questa mattina sono ancora a lavoro le ruspe e via Bisignano, rappresentano le priorità del momento. Anche in questo caso, come verificatosi per via Catanzaro, alcune strutture rimarranno in piedi per il mancato inserimento in graduatoria di alcuni nuclei familiari che risultano non destinatari di alloggio. Tutta la trafila riguardante le assegnazioni, come spiegato (vedi articoli correlati) dovrebbe e potrebbe essere disciplinata da un apposito regolamento che a giorni dovrebbe arrivare in giunta.
Demolizioni a parte, la condizione di Fondo Fucile, come mostra il servizio fotografico (tutti gli scatti su photogallery), ricorda, purtroppo, quando documentato già per Fondo Saccà: se in quel caso l’immagine della vergogna è stata rappresentata da una bambina intenta a cercare un giocattolo in un sacchetto dell’immondizia, questa volta il protagonista è un ragazzino “immerso” tra resti di lastre di eternit. Tutto intorno immondizia, bruciata e non, sacchi di spazzatura, pneumatici, bombole del gas nascoste sotto erba cresciuta a dismisura e tanto altro ancora… (ELENA DE PASQUALE)
(SERVIZIO FOTOGRAFICO DINO STURIALE)
propongo un concorso per trovare un nuovo vocabolo da usare solo a Messina perchè “vergogna” non basta più …
Demolire non basta, affinchè questa specie di città possa considerarsi “in via di sviluppo” occorre la manutenzione degli spazi e dei luoghi risanati.
domani vi vorrei parlare di una zona a monte di questa…
Demolire e costruire ?
Se nessuno farà niente, in poco tempo verranno occupati nuovamente tutti gli spazi.
Esiste un progetto ?