Il film "Comandante" ha inaugurato la Mostra del cinema; in primo piano la storia di chi affondava il sommergibiile nemico ma poi salvava i naufraghi
MESSINA – Un eroe messinese affidato al volto celebre di Pierfrancesco Favino. Se l’etichetta spesso retorica di eroe si usa in molti casi a sproposito, non è esagerata però nel caso di Salvatore Todaro, alla guida del sommergibile “Cappellini” della Regia Marina nell’anno di guerra 1940. “Comandante”, questo il titolo del film di Edoardo De Angelis che ha inaugurato ieri l’ottantesima edizione della Mostra del cinema, racconta la sua scelta rischiosa di salvare 26 membri dell’equipaggio nemico, dopo averlo affondato, portandoli a bordo contro ogni protocollo e contro il parere dei suoi superiori.
La legge del mare e un modo d’intendere l’italianità in senso solidale
Una volontà di ferro nel volere, anche a rischio della vita, sconfiggere i nemici ma non farli morire, che ha attratto lo scrittore Sandro Veronesi, autore di un romanzo e della sceneggiatura. Due lavori firmati a quattro mani con il regista De Angelis (“Indivisibili” tra i suoi titoli più apprezzati). Di particolare importanza il modo di concepire l’essere italiano in senso solidale, da parte del comandante Todaro, e il convincimento di dover rispettare la cosiddetta legge del mare.
Una legge non scritta nel segno del soccorso a chi è in difficoltà. Il tutto nonostante la dittatura fascista e una guerra condotta, in quel momento, al fianco del nazismo. I fatti risalgono al 15 ottobre 1940, quando, nell’Oceano Atlantico, il sottomarino “Cappellini”, con Todaro al comando, affondò la nave mercantile belga “Kabalo”, che trasportava componenti di aerei e batteva bandiera inglese.
“Il nemico inerme non è più nemico”
Spiega il regista: “Il nemico inerme non è più nemico, è solo un altro uomo e allora va salvato. Perché l’essere umano davvero forte è quello capace di tendere la mano al debole. Salvatore Todaro conosce le leggi eterne che governano il cielo e il mare. E sa che l’essere umano davvero forte è quello capace di tendere la mano al debole”.
Il film è una produzione Indigo Film e O’Groove con Rai Cinema, Tramp Ltd, V-Groove, Wise Pictures, in associazione con Beside Productions e in collaborazione con la Marina militare italiana e Cinecittà. “Comandante” è stato girato soprattutto a Taranto, su un sommergibile che ricalca fedelmente il “Cappellini” del 1940, lungo 73 metri e costruito con oltre 70 tonnellate di acciaio.
Medaglia d’oro al valore militare, Salvatore Todaro, nato nel 1908 a Messina, poco più di tre mesi prima del terremoto del 28 dicembre, è morto in battaglia al largo della Tunisia il 14 dicembre 1942, a 34 anni.
La foto in evidenza è tratta dalla pagina Facebook di 01 Distribution.
per quanto ne so, a Messina non esiste una strada intitolata al comandante
Il comandante Todaro eroe, contro ogni fascismo vecchio e nuovo (si fa per dire).