Il presidente del consiglio comunale replica a muso duro difendendo i colleghi di fronte alle affermazioni del sindaco De Luca sulla discussione che inizia oggi in aula sulla costituzione dell'Agenzia per il risanamento"
Neanche il tempo di iniziare ed ecco i primi attriti. Il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile replica piccato alle esternazioni di questa mattina del sindaco De Luca sulla discussione che inizia oggi tra gli scranni dell’aula di Palazzo Zanca sull’Agenzia per il risanamento. Il primo vero banco di prova politico per amministrazione e consiglio comunale inizia così tra le polemiche e con un braccio di ferro istituzionale scatenato dalle affermazioni che il primo cittadino ha messo nero su bianco in un post Facebook.
De Luca ha avanzato le varie ipotesi di evoluzione della prima discussione in commissione Bilancio della delibera sulla costituzione dell’Agenzia per il risanamento. E non ha risparmiato qualche stoccata che il presidente Cardile ha deciso di non incassare, difendendo a spada tratta il ruolo dell’intero consiglio comunale.
«Il sindaco – scrive Cardile – interviene in maniera inopportuna, non essendo ancora iniziata la discussione in aula e le eventuali dichiarazioni uscite a mezzo stampa riguardano singoli gruppi politici e non la totalità del Consiglio. Tra l'altro tutte le dichiarazioni lette evidenziano la volontà di voler effettivamente risolvere l'annoso problema del risanamento cittadino.
Tuttavia il Signor Sindaco non può pensare che il Consiglio debba necessariamente approvare le proposte sic et simpliciter senza proferire verbo (come forse avviene nei piccoli comuni che ha amministrato precedentemente e nei quali vi era una maggioranza d'aula).
In questo Consiglio Comunale ci sono tantissime persone preparate che certamente in questi giorni hanno avuto modo di approfondire gli atti (non solo questa delibera, ma anche tutte le altre collegate), e saranno in grado di poter esprimere il proprio giudizio in coscienza».
Cardile non accetta alcune affermazioni di De Luca: «Il Signor Sindaco sostiene che …i Consiglieri Comunali faranno ammuina... per condizionare l’amministrazione comunale e rallentare un percorso che ha delle tappe ben precise e concatenate» e che «…il dibattito vuole affermare un intento criminogeno».
Di fronte a queste parole, il presidente del consiglio comunale è perentorio: «Non consento a nessuno di utilizzare queste affermazioni nei confronti di questi onorabili Consiglieri Comunali che hanno come unico obiettivo solo quello di eliminare le baracche a Messina».
Per Cardile sembra quasi che De Luca voglia mettere il carro davanti ai buoi, ma chiede che il Consiglio sia lasciato nella tranquillità di poter trattare la delibera senza alcun condizionamento. «In questo caso, a prescindere dal merito, la forma è sostanza e quella utilizzata dal primo cittadino è lesiva della dignità dei Consiglieri Comunali e dell’Istituzione che essi rappresentano. Inoltre le dichiarazioni del Signor Sindaco potrebbero generare delle reazioni inopportune da parte dei cittadini ed in particolare di quelli che vivono il disagio delle baracche».
Cardile spera che per il futuro si utilizzino i canali istituzionali e il confronto dialettico per la trattazione e l'analisi dei provvedimenti proposti dall'esecutivo. Anche in virtù di quella collaborazione che De Luca ha chiesto all’aula fin dal primo giorno del suo insediamento.
Ma il sindaco De Luca replica: "Ora mi sono stancato di questa storia delle pressioni che io starei facendo sul consiglio comunale. Io in ferie non ci sono ancora andato. Il 10 agosto ho illustrato a tutti i capigruppo le delibere sul risanamento inclusa quella di costituzione agenzia di risanamento; l'11 agosto abbiamo consegnato tutta la documentazione riguardante risanamento ed agenzia; siamo al 27 agosto e ho letto alcune esternazioni preoccupanti perché denotano la non conoscenza degli atti. Perché non pensiamo a superare i vecchi riti spesso finalizzati al “qui comando io ed i tempi lì detto io” ? Comprendo che il mio post magari avra’ smascherato l’ intento criminogeno di qualche consigliere comunale. La mia è illegittima pressione oppure una legittima richiesta di lavorare e non cincischiare su cose così serie e delicate?"
F.St.