“Regionalismo fiscale tra autonomie locali e diritto dell' Unione europea”, ritardi ed incertezze della riforma tributaria

“Regionalismo fiscale tra autonomie locali e diritto dell’ Unione europea”, ritardi ed incertezze della riforma tributaria

Giuseppe Spano

“Regionalismo fiscale tra autonomie locali e diritto dell’ Unione europea”, ritardi ed incertezze della riforma tributaria

martedì 17 Aprile 2012 - 16:09

Se ne discuterà al San Domenico Palace Hotel di Taormina venerdì 27 e sabato 28 aprile 2012

Sono trascorsi tre anni dall’emanazione della legge delega e due anni dal decreto attuativo eppure il federalismo fiscale si è impantanato tra mille difficoltà, ridotto a verso l’ aumento delle imposte locali e regionali e la tentazione del legislatore di limitare il più possibile l’autonomia impositiva delle regioni.

Argomenti di grande attualità che saranno trattati in occasione del convegno “Regionalismo fiscale tra autonomie locali e diritto dell’ Unione europea”, in programma al San Domenico Palace Hotel di Taormina venerdì 27 e sabato 28 aprile 2012, promosso dalla Fondazione Antonio Uckmar nell’ambito delle attività della Rivista “DPT- Diritto e Pratica Tributaria”, in collaborazione con Confindustria di Palermo, Credito Siciliano ed Acies s.r.l..

I lavori, coordinati dal prof. Cesare Glendi e dal prof. Andrea Parlato, affronteranno i caratteri fondamentali del federalismo caratterizzato da una fiscalità basata sulla correlazione tra la localizzazione del presupposto e la destinazione del gettito, tenuto conto della soppressione dei trasferimenti statali nei confronti delle Regioni.

Il margine per l’applicazione dei tributi regionali appare ristretto perché l’imposizione fiscale che esse potrebbero introdurre dovrebbe basarsi su presupposti differenti da quelli già assoggettati a tassazione statale.

Esistono, inoltre, alcune disposizioni già vigenti nel settore tributario e che riguardano tasse già applicate e divenute tributi regionali quali l’imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili e la tassa per l’abilitazione all’ esercizio professionale mentre suscita dubbi la fiscalità provinciale, tutto sommato marginale, consistente principalmente in una compartecipazione al gettito Irpef e nell’imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile dei veicoli a motore.

Pertanto, la riforma federalista si colloca in un settore disomogeneo e la sua attuazione è destinata a scontrarsi con rilevanti incertezze interpretative sia dal punto di vista tributario sia sul piano delle rispondenze costituzionali. (Giuseppe Spano’)

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