Le bimbe, rimaste orfane dopo che il padre ha ucciso la loro madre, sono ancora in attesa di una famiglia.
L’incasso della XII edizione di “Un sorriso per la vita”, organizzato al Palacultura da Edoardo Bonetti, è stato devoluto a Posto Occupato e, per decisione di Maria Andaloro la somma andrà alle figlie di Omayma, uccisa a bastonate dal marito.
Ecco perché nella nota di Maria Andaloro.
Ho scelto, dopo settimane di riflessione e decine di potenziali beneficiari, le figlie di Omayma per poter parlare dei figli orfani di femminicidio. Messina ha avuto un episodio gravissimo due anni fa.
Omayma Benghaloum, aveva 34 anni. Le figlie di Omayma all’epoca fra 2 e 12 anni, non hanno ancora una famiglia Dopo aver sentito la loro tutrice, la decisione di destinare l’incasso per le loro necessità assieme l’abbraccio della città.
Con posto occupato da anni mi occupo di violenza.
La violenza ha diverse fasi e una delicatissima è il dopo.
“Poi”, dopo.
Le conseguenze.Le conseguenze sono terribili! Cosa accade dopo. Me lo hanno raccontato in tanti anni di incontri, gli abbracci, le mail, le telefonate di nonni, di fratelli, zii di coloro che diventano loro malgrado i “genitori” di bambini orfani di femminicidio.
Ce lo spiegò bene il 13 novembre del 2015 il papà di Carmela Mormino a Trento durante un convegno all’Università. Quel giorno il tribunale condannò l’uomo che uccise sua figlia furono dati 30 anni. Il massimo della pena. Espresse il desidero di partecipare al convegno trovandosi a Trento proprio per il processo, arrivato dalla Puglia. Guardandomi con le lacrime agli occhi disse: “Potevano dargli 60, 600 0 6000 anni. Mia figlia non me la porterà indietro mai più nessuno. E nemmeno la madre ai suoi figli di cui da nonno sono dovuto diventare padre. Fate qualcosa affinché non avvenga mai più!”
Ci penso ogni giorno a lui, ai suoi occhi, ai suoi nipoti/figli e a tutti quelli che ho conosciuto e quelli di cui ho letto. Ed ecco perché mi ostino a parlare di prevenzione attraverso la sensibilizzazione con la campagna e tutte le iniziative ad essa collegate.
Che è quello che @postoccupato porta avanti come messaggio Educare, formare ed informare.
Insieme. Esiste una filiera della violenza che va interrotta affinché non si arrivi a doverci occupare, come stasera, delle conseguenze …
Interromperla deve essere l’impegno di tutti.Insieme, dall’inizio attraverso l’educazione, l’ascolto, la formazione e l’informazione. Fidandosi ed affidandosi alle istituzioni.
Promuovendo il 1522, rivolgendosi direttamente alle forze dell’ordine, ai servizi sociali, ai centri Antiviolenza, ai medici, all’ospedale tramite il codice rosa.
Parlare e non smettere mai di parlarne
Maria Andaloro