Serve un nuovo accertamento per stabilire com'è morta Alessandra Musarra, vittima di femminicidio a Messina
Ci sarà un nuovo esame medico legale per stabilire l’esatta causa della morte di Alessandra Musarra. E non è escluso – in linea teorica – che il nuovo consulente decida di effettuare una nuova autopsia, riesumando il corpo della ragazza per esaminarlo direttamente
E’ questa la decisione presa ieri dalla Corte d’Assise di Messina (presidente Micali) che deve decidere su Cristian Ioppolo, il ragazzo accusato dell’omicidio della ex fidanzata. Alle scorse udienze, infatti, erano emersi molti dubbi dopo aver ascoltato i medici legali coinvolti, sia quello che ha effettuato l’autopsia per conto della Procura, la dottoressa Patrizia Napoli, che i medici Nino Bondì e Alessio Asmundo, di fiducia rispettivamente dell’imputato e delle parti civili. I due consulenti di parte non sembravano d’accordo e le loro letture sembrano divergere entrambe dalle conclusioni della dottoressa Napoli.
Insomma, non sembra ancora chiaro se Alessandra sia stata strozzata, se è morta rompendosi l’osso del collo a causa dello strozzamento, se si è fatta male invece sbattendo. Per superare questo impasse la Corte il prossimo 18 novembre incaricherà un altro perito, ancora da individuare, al quale sottoporrà i propri quesiti ed ha chiesto nel frattempo alle parti di contribuire depositando a loro volta propri quesiti, così da affidare al medico legale un incarico il più scrupoloso possibile. Il nuovo consulente potrà esaminare la documentazione medica, i referti e i dossier dei suoi tre colleghi, ma potrebbe anche effettuare autonomamente una nuova autopsia.
All’udienza di ieri i giudici hanno poi “messo a posto” altri elementi del fascicolo processuale. Hanno acquisito il diario di Alessandra, in particolare le pagine che riguardano il suo rapporto con Cristian e i giorni immediatamente precedenti a quel 7 marzo tragico, ed hanno ascoltato il consulente psichiatrico di fiducia dell’avvocato Alessandro Billè, difensore del ragazzo.
La sua deposizione è servita a far venire alla luce le condizioni di Cristian, o meglio il suo lungo trattamento terapeutico. E’ così emerso che il ragazzo è stato sottoposto per alcuni anni ad una complessa terapia a base di due psicofarmaci, non certo semplici “calmanti”. Dopo la sua testimonianza l’avvocato Billè ha chiesto quindi ai giudici di nominare un altro consulente che stabilisca le effettive condizioni del ragazzo. La Corte si è riservata di decidere, lo farà alla prossima udienza fissata tra una ventina di giorni.
Acquisiti agli atti anche i verbali di Cristian, ascoltato il giorno della scoperta del cadavere di Alessandra, prima dell’arresto, e in interrogatorio di garanzia dal giudice. Ieri invece, collegato in video conferenza dal carcere, ha preferito non sottoporsi alle domande degli avvocati e dei giudici e si è avvalso della facoltà di non rispondere.