Il difensore di Ioppolo ha chiesto alla Cassazione di spostare il processo a Reggio Calabria dopo l'aggressione in aula e le scritte di minaccia
Il difensore di Cristian Ioppolo, accusato del femminicidio di Alessandra Musarra, strangolata il 7 marzo scorso, chiede che il processo venga spostato di sede.
L’avvocato Alessandro Billè ha presentato l’istanza alla Corte di Cassazione perché il vaglio preliminare venga effettuato a Reggio Calabria, dopo i disordini scoppiati in aula alla prima udienza, qualche giorno fa.
Billè fa riferimento in particolare alla vera e propria aggressione che il ventisettenne ha rischiato, entrando nell’aula del piano terra dove il GUP Monia De Francesco ha aperto l’udienza preliminare.
Momenti molto concitati, che hanno richiesto l’intervento di diversi militari per riportare la calma, malgrado Ioppolo fosse scortato dagli agenti della polizia penitenziaria.
Una tensione che ha cambiato il passo degli interventi in aula, dove poi tutto è stato aggiornato al prossimo 28 gennaio per discutere delle richieste dello stesso avvocato Billè e per dare la parola anche al Pubblico Ministero Accolla.
Il difensore di Ioppolo, chiedendo il trasferimento del processo, ha citato anche l’episodio avvenuto il giorno prima dell’udienza, quando sui muri della chiesa di Santa Lucia sopra Contesse, dove il parroco è lo zio del ragazzo, sono comparse scritte minacciose nei confronti del giovane e offese allo stesso prelato.
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