Per i familiari di Alessandra Musarra, vittima di femminicidio a Messina, il colpevole è uno solo e il processo non ha rivelato piste alternative
E’ partito “animato” il processo a Cristian Ioppolo, il giovane accusato del femminicidio di Alessandra Musarra a Messina.
La prima udienza ha già messo in luce l’avvio di schermaglie tra i legali delle parti civili e il difensore di Cristian, l’avvocato Alessandro Billè.
Proprio in merito all’intervento del legale, (leggi qui LA SCORSA UDIENZA), gli avvocati Oleg Traclò, Cettina La Torre a Maria Gianquinto, che assistono i familiari di Alessandra, vogliono precisare quanto segue:
“Dalla parziale istruttoria dibattimentale non sono emersi elementi tali da far ritenere che l’autore dell’omicidio di Alessandra Musarra possa essere persona diversa dall’imputato, ma ci sono state solo mere ipotesi avanzate dalla difesa dell’imputato che non modificano il quadro accusatorio.
Altresì, dal diario della ragazza a cui ha fatto riferimento il difensore dell’imputato nel porre domande al teste Musarra Luciano (padre della vittima) non è emerso alcunché, né di inquietante, né di rilevante sotto il profilo probatorio, trattandosi di un mero sfogo di una giovane ragazza che affidava, come consuetudine di ogni giovane, i propri pensieri a
qualcosa destinato a rimanere nella sua esclusiva sfera di conoscenza.
Quanto precisato per correttezza informativa e per rispetto della dignità della povera vittima Musarra Immacolata detta Alessandra e dei suoi familiari, parti civili da noi rappresentate.”